Servizi erogati
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In occasione dell'evento finale del progetto FAMI F@ster, ASP assieme ai partenr di progetto ha presentato le Linee Guida Affidati, uno dei principali output di progetto. Il documento cerca di esporre, in sintesi, il lavoro svolto nel corso della durata di progetto, in termini di conoscenza e expertise, di attività realizzate, cercando di tradursi in un trapolino di lancio per un percorso da proseguire nel futuro, anche attraverso l’implementazione delle stesse Linee Guida.
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L’accompagnamento educativo offre un supporto alle famiglie che si apprestano ad affrontare un percorso teso all’autonomia abitativa e di vita. La progettualità che si mette in campo è una co-progettazione concertata con il Servizio Sociale Territoriale e la famiglia stessa, che impegna ciascun attore, ognuno per il proprio ruolo e competenza, in compiti specifici definiti nel Patto di adesione personalizzato. Gli aspetti principali sui quali lavoriamo insieme alla famiglia riguardano anzitutto la sfera economico-lavorativa, come l’incremento del reddito o una gestione del denaro maggiormente consapevole, mediante l’attività di money-tutoring. Ci concentriamo inoltre sulla promozione di un inserimento attivo della famiglia nel tessuto sociale, così che possa intessere relazioni significative e uscire dall’isolamento in cui spesso si trova. Vi è poi la condivisione delle buone norme di gestione della casa, quali l’auto-lettura delle utenze e la cura dell’ambiente in cui si vive, in termini di decoro e di ordinaria manutenzione. La maggior parte delle volte, il lavoro degli educatori inizia tentando di rispondere a una domanda: “Tu cosa credi di insegnarmi?” Questo perché, dopo un primo periodo di affiancamento, si avvia un confronto con le famiglie parlando, oltre che delle loro potenzialità e risorse, anche delle loro fragilità. È comprensibile che non sia sempre facile e immediato accettare i propri punti deboli, soprattutto quando si tratta di fattori generazionali: nel momento in cui questi limiti vengono affrontati, però, sentiamo che il lavoro è già a buon punto, perché il primo passo è stato fatto. È facile comprendere come, a volte, agli educatori accada di affrontare aspetti anche molto intimi della persona, quali le paure e le incertezze legate alla genitorialità. I figli rappresentano infatti un aspetto centrale ma anche delicato del lavoro educativo, per due principali ragioni. In primo luogo, perché la letteratura e le normative vigenti ci informano di come i Bisogni Educativi Speciali (BES) possano comprendere anche difficoltà derivanti da uno svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, e per questo è fondamentale lavorare sulle fragilità dei genitori e sostenerli nel recupero dell’autonomia. In secondo luogo, perché ogni adulto deve avere sempre cura dei bambini con cui entra in contatto: ciò comporta preoccuparsi e prestare attenzione nel rendere piacevoli anche i momenti di incontro con gli operatori. Questa attenzione passa poi attraverso la promozione di un inserimento attivo dei minori nel tessuto sociale, al fine di garantire loro occasioni di socializzazione piacevoli, stimolanti e arricchenti. Pare quindi importante, in particolare rispetto ai bambini e in un’ottica di prevenzione, tendere al più importante dovere pedagogico: aprire orizzonti di possibilità per tutti, non uno di meno. Pubblicato il 30 giugno 2019 Tratto da ASP NEWS 2_2019
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Il servizio protezioni internazionali in questi anni si è profondamente modificato sotto molteplici profili. Gli obiettivi dello SPRAR sono innanzitutto quelli di garantire non solo accoglienza e assistenza, ma anche servizi trasversali di mediazione linguistico-culturale, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e ai servizi del territorio, formazione e qualificazione professionale, tutela psico-socio-sanitaria e legale. La riorganizzazione del modello (avvenuta a marzo 2016) costituisce un Servizio nell’ambito di quelli alla persona, accorpando le funzioni dei minori stranieri non accompagnati (collocate nel Servizio Minori e Famiglie) a quelle degli adulti. Il Servizio si colloca accanto ai servizi sociali territoriali che effettuano la presa in carico. Con l’esperienza di allargamento dello SPRAR dal livello cittadino a metropolitano (marzo 2017), ASP sperimenta una nuova gestione del servizio metropolitano, cercando di innovare anche rispetto alla metodologia di conduzione della gara per l’individuazione di soggetti gestori. Si cerca, infatti, di coniugare i principi della co-progettazione prevista dalla Legge regionale 2/2003 con le norme del Codice dei contratti. Tutta la riorganizzazione del servizio si adopera anche per affiancare all’esperienza metropolitana dello SPRAR importanti progetti come la formazione e l’abbinamento dei tutori volontari di MSNA, in collaborazione con la Garante regionale dell’infanzia, e il volontariato per iniziative della città. Tratto da ASPNEWS 4/2018 - Scarica il pdf ASP NEWS 4 2018
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I 5 anni di mandato sono stati l’occasione per delineare una nuova idea di responsabilità sociale dell’Azienda nel contesto cittadino. A partire dal bilancio, come già evidenziato, ma an che nella conduzione del patrimonio immobiliare, con equità e trasparenza nell’accesso e con una manutenzione in grado di valorizzarlo. Frutto di una storia secolare il patrimonio di ASP garantisce redditività (circa 8,8 milioni di euro) e quindi nuove risorse al sistema pubblico di servizi. Rispetto al personale si è promosso il senso di responsabilità dei dipendenti e, in particolare, delle figure apicali nei confronti di un lavoro pubblico, particolarmente rilevante se orientato all’erogazione di servizi e interventi sociali: percorso non scontato, non tanto per l’ottima preparazione dei funzionari, ma spesso per la riottosità al cambiamento, cambiamento reso invece necessario dalla ricerca di soluzioni sempre migliori sul fronte gestionale e della responsabilità verso i cittadini. Questa visione ha portato all’ampliamento e alla differenziazione dei servizi in tutti gli ambiti di intervento attribuiti ad ASP, alla ricerca di modelli che si allontanano sempre più dall’assistenzialismo, per contribuire a realizzare una società più responsabile, ma anche più accogliente, inclusiva e non stigmatizzante. È il caso questo del servizio di transizione abitativa (che ha aperto in 5 anni ben 5 strutture per rispondere ai bisogni abitativi) e dell’Agenzia per l’abitare. In questa logica del miglioramento continuo, anche come miglior utilizzo delle risorse, nel 2018 si è avviata una prima valutazione di impatto su alcuni servizi/interventi che si connotano per particolare innovazione. Un primo progetto pilota per introdurre questa metodologia con sistematicità nella gestione di ASP, le cui risultanze sono state presentate alla città a dicembre 2018. In questa logica di nuova responsabilità vanno collocate anche le iniziative di progettazione sociale avviate con altri distretti: strutture della Fondazione Carisbo di Argelato e Monte San Pietro; San Benedetto Val di Sambro (struttura di proprietà di Invimit, Società di gestione del risparmio del ministero per l’Economia e le finanze, che verrà data in gestione ad ASP non appena terminati i lavori) e struttura di Tolè Vergato (donata ad ASP con atto notarile deldicembre 2018). Si tratta di coprogettazioni nelle quali ASP ha messo a disposizione di altre realtà le proprie capacità gestionali per individuare soluzioni innovative di gestione per servizi che intendono rispondere ai bisogni socio-assistenziali peculiari dei territori. E sempre agendo responsabilità sociale ASP ha voluto occuparsi di giovani e giovanissimi. Le forme individuate sono state diverse, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e con diverse università, oltre che con molteplici enti di formazione professionale: tirocini universitari curriculari e non (fisioterapia, dietistica, infermieristica), mirati allo sviluppo di competenze professionali e soft skill dei giovani e all’orientamento professionale ed esperienze di alternanza scuola-lavoro (da poco più di 200, si è passati a oltre 700 nel 2018). Per quanto riguarda i tirocini post laurea, dal 2018 viene riconosciuta una indennità mensile di 800 euro, quasi il doppio di quella minima prevista. Sempre in termini di responsabilità sociale abbiamo lavorato molto per fare del nostro patrimonio storico e artistico, che in alcuni casi vanta una storia di più di 500 anni, un’occasione culturale per la città. Abbiamo quindi valorizzato la nostra Quadreria di via Marsala, inserendola nel circuito dei Musei cittadini e promuovendo molteplici iniziative, abbiamo condiviso con la Curia di Bologna la ristrutturazione della Chiesa del Baraccano che partirà nel 2019, mentre è in fase di definizione un importante accordo con la Soprintendenza ai Beni artistici e culturali, Comune di Bologna e Quartiere Santo Stefano, per valorizzare l’importante patrimonio conservato nel complesso del Baraccano, testimonianza della storia delle ASP e dell’assistenza sociale nei secoli che ci hanno preceduto. Sempre nel 2016 si è avviata l’esperienza dell’Organismo di partecipazione e rappresentanza degli interessi degli utenti: un nuovo strumento di ascolto nell’ottica del progressivo miglioramento. A fine 2017 si è inoltre costituito il Comitato consultivo dei servizi per anziani, raccogliendo istanze di continuità di questa forma di ascolto già presente e consolidata prima della costituzione di ASP Città di Bologna. Confronto operato anche con il Comitato scientifico, costituito a giugno 2014 da esperti in ambiti di intervento di ASP o di tematiche organizzativo-gestionali, che ha portato a innovazioni riguardanti molteplici aspetti. Così come muove dalla logica dello scambio reciproco delle informazioni su temi di comune interesse il lavoro di rete fatto con le altre ASP dell’Emilia-Romagna attraverso CISPEL, iniziativa che ha generato la collaborazione su alcuni processi, come la gestione in partenariato del concorso per gli operatori socio-sanitari (146 posti di lavoro) e l’avvio di un confronto strutturato con la Giunta regionale. E in questi 5 anni più di 200 sono state le cause in sede civile, del lavoro, penale e amministrativa sostenute da ASP per affermare il valoredel diritto e della legalità. Tratto da ASPNEWS 4/2018 - Scarica il pdf ASP NEWS 4 2018
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ASP ha assunto progressivamente la connotazione di Azienda multiutenza, occupandosi di molteplici servizi anche per famiglie e minori, grave emarginazione adulta, transizione abitativa, protezioni internazionali. Per l’organizzazione di questi servizi, il Comune di Bologna trasferisce ogni anno ad ASP, sulla base della spesa effettivamente sostenuta, una quota che passa da 20 milioni di euro a circa 40, nel periodo 2014-2018. All’avvio della gestione dei servizi trasferiti si è affiancato, dal 2014 in poi, un processo che ha portato l’Azienda a partecipare a bandi per progettazioni locali o finanziamenti europei, in partnership con altri soggetti, con cui si è consolidata la relazione di collaborazione nel corso del tempo. Le richieste di finanziamento sono state fatte complessivamente per una progettazione pari a 20 milioni di euro e a oggi sono stati finanziati progetti per 960.800 euro, di cui 315.700 euro per ASP. Nella collaborazione tra direzione Servizi alla persona e Settore patrimonio sono stati avviati progetti inediti per la città e rilevanti progettazioni sociali anche in immobili non di proprietà di ASP. Queste esperienze aprono importanti scenari rispetto all’intervento sociale e a una dimensione di Città Metropolitana che apre i confini del proprio agire in una trasversalità importante di relazioni, con indubbi benefici volti alla riduzione della spesa sociale pubblica, riportando molti interventi, soprattutto quelli rivolti a minori e a nuclei famigliari con minori nei nostri territori. Tratto da ASPNEWS 4_2018 Scarica ASPNEWS 4_2018
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