Campagna "Bologna A braccia Aperte"
Nel mese di giugno si concludono i percorsi dei quatto gruppi di genitori adottivi, quest'anno svolti online. In ciascun gruppo un'assistente sociale del Centro per le famiglie e una psicologa dell’Ausl hanno il compito di coordinare gli incontri, raccogliendo i temi che i partecipanti decidono di approfondire. I genitori adottivi accolgono un bambino ferito e hanno il compito di curare queste ferite dovute al distacco dai genitori naturali e altri traumi subiti. Questi genitori sono quindi chiamati a coltivare le proprie capacità di comunicazione, di spiegazione e di dare significato a quanto vissuto dal proprio figlio. E’ un esercizio costante di “tenere insieme” tutta la storia del bambino per sostenere l’elaborazione dei traumi e la costruzione di un’identità stabile. In questi gruppi si coltiva un clima di fiducia reciproca. Si sperimenta il “non giudizio”, atteggiamento che diventa consono a tutti i partecipanti e permette a ciascuno di portare elementi personali che spesso non hanno un luogo dove essere espressi poiché sottendono situazioni di “empasse” in cui ci si è trovati. Il gruppo è un luogo privilegiato dove tra simili è possibile “scambiare in protezione”: far emergere e guardare con serenità diversi aspetti della stessa tematica. Il gruppo è un luogo dove si scoprono diverse possibilità di vedere le situazioni, dove è possibile accettare pareri anche molto diversi dal proprio e si è predisposti a farsi aiutare “alla pari”. Il gruppo è un luogo dove i genitori sono sollecitati a guardare oltre, a non sentirsi aggrediti o paralizzati per il contatto con la paura, il dolore, la rabbia espressi dai bambini, che agiscono spesso con opposizioni e sfide, ma comprenderne l’utilità per la costruzione del loro rapporto. Il gruppo è un luogo dove lo scambio di esperienze fra i genitori adottivi offre la possibilità di riscoprire e riutilizzare le risorse interne di cui ciascuno è portatore. Il gruppo è un luogo dove è possibile considerare insieme come i comportamenti di difficile interpretazione non siano eventi negativi, ma rappresentino segnali, opportunità preziose su cui riflettere, utili alla crescita dei bambini, ma anche a quella dei genitori. Il gruppo non è il luogo dove trovare soluzioni immediate, ma attraverso le osservazioni personali spesso si definiscono ulteriori domande e spunti di approfondimento che accompagnano le giornate tra un incontro e l’altro...è un luogo che stimola la curiosità. Gli incontri si svolgono utilizzando libri per bambini, spezzoni di film, video di approfondimento, poesie o scritti significativi, come ad esempio questa utile metafora dell’adozione, come ripartiva delle ferite dei bambini. Kintsugi , l’arte del riparare Quando i giapponesi riparano 1'oggetto rotto valorizzano le crepe, riempiendo la spaccatura con oro, donandogli un aspetto nuovo attraverso le preziose cicatrici. Ogni pezzo riparato, di conseguenza, è unico e irripetibile, proprio grazie alle sue ferite e alle irregolarità delle decorazioni che si formano. L’oggetto diventa, quindi, ancora più pregiato grazie alle sue cicatrici. Perché i giapponesi credono che quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia diventa più bello, ancora più prezioso, sia esteticamente che interiormente. L’oggetto “rotto” non viene buttato o rimpiazzato con uno integro, le crepe non vengono cancellate o nascoste, ma evidenziate, per renderle ancora più preziose. A cura di Chiara Labanti - Responsabile Centro per le famiglie Tratto da ASP NEWS 2-2021
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La campagna “Bologna a braccia aperte” è un progetto comunicativo sperimentale che ASP Città di Bologna insieme al Comune, all’associazione AMIS e Open Group ha avviato da settembre 2016, con l’idea di cercare parole e immagini per raccontare l’accoglienza familiare, coinvolgendo nella costruzione del messaggio da proporre i protagonisti di questi percorsi: famiglie accoglienti, genitori e bambini/ragazzi accolti, operatori dei servizi, cittadini e associazioni. Il capillare lavoro di sensibilizzazione della campagna ha prodotto i suoi frutti: almeno 300 persone hanno fino ad ora ricevuto un’informazione accurata attraverso incontri di gruppo o colloqui individuali. Da febbraio ad oggi sono stati organizzati 4 percorsi in/formativi a cui hanno aderito 104 cittadini; sono in corso i colloqui individuali di conoscenza e valutazione della disponibilità di circa 28 persone. Altre 30 persone sono in lista di attesa per il prossimo percorso previsto per la fine di settembre. Anche per i minori stranieri non accompagnati sono stati progettati, all’interno delle comunità educative, alcuni percorsi di affiancamento familiare. Per chi volesse conoscere i protagonisti della campagna il prossimo appuntamento è per giovedì 28 settembre, a partire dalle 17,30, nel cortile interno del Centro per le Famiglie di ASP, in via del Pratello 53. Sarà un pomeriggio di festa aperto alle famiglie, ai bambini e ragazzi che frequentano il Centro o che desiderano capire in che modo questo servizio sta accanto alle famiglie e promuove solidarietà e partecipazione tra i cittadini. Una grande caccia al Tesoro, laboratori creativi per i più piccoli e musica dal vivo animeranno il pomeriggio, che si concluderà con un momento conviviale. Centro per le Famiglie ASP Città di Bologna, telefono: 331.171 55 27 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloaka9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addya9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067 = 'affidoaccoglienza' + '@'; addya9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067 = addya9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_texta9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067 = 'affidoaccoglienza' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloaka9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067').innerHTML += ''+addy_texta9dbedc7829da2c414e45c5a504f0067+''; Tratto da ASP NEWS 3/2017. Scarica il pdf di ASP NEWS 3/2017
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