Il “Centro di Incontro Margherita” viene realizzato nei locali che ospitavano il Centro diurno Margherita, con l’intento di realizzare un luogo di ascolto, sostegno e accompagnamento nel percorso di evoluzione della malattia.
Si rivolge a persone residenti a Bologna con problemi di memoria e ai loro familiari e assistenti. Il centro ha una capienza massima di 30 persone fra persone con demenza e accompagnatori.
 
La proposta,su iniziativa di ASP e con il coordinamento scientifico e la supervisone del Prof. Chattat del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, ha preso come modello di riferimento i:
 “Meeting Center” che hanno origine ad Amsterdam nel 1993 ad opera di Rose Mary Droes  (docente presso il Dipartimento di Psichiatria di Vrije, Università di Amsterdam). Si tratta di “una tipologia di approccio integrato volto a fornire, mediante l’attività di specifici professionisti, supporto e sostegno sia alla persona con demenza sia ai suoi familiari e accompagnatori per aiutarli a far fronte alla malattia”. L’iniziativa, si è notevolmente sviluppata non soltanto nei Paesi Bassi, ma anche in altri paesi europei. Il Centro di Incontro Margherita nasce all'interno del progetto europeo “MEETINGDEM” che ha visto coinvolti un consorzio di paesi fra cui Olanda, Regno Unito, Italia e Polonia per lo sviluppo e la diffusione di tale modello di sostegno e supporto.
 
Ma un aspetto qualificante della progettazione del “Centro di Incontro”, è stato il coinvolgimento di tanti interlocutori della realtà di Bologna, infatti  nel giugno 2015 è stato avviato un gruppo di lavoro (Comitato Guida) che ha coinvolto le seguenti istituzioni: Comune di Bologna, AUSL Distretto di Bologna e Dipartimento Cure primarie, Azienda Ospedaliera Centro per i Disturbi Cognitivi, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, insieme alle Associazione A.R.A.D. e “Non Perdiamo la Testa”, con la collaborazione di Ancescao .
Il gruppo di lavoro ha condiviso l’opportunità di avviare un percorso innovativo che possa offrire spazi di ascolto, informazione, orientamento,  incontro e coinvolgimento per persone con deterioramento cognitivo e familiari, volto al superamento del senso di inadeguatezza e di vergogna che spesso accompagnano l’insorgere della malattia della demenza .
Si vuole operare in un’ottica preventiva, anticipando il disagio e la crisi del nucleo familiare, accompagnando un percorso di accettazione della malattia e di ri-adattamento dello stile di vita.
Attraverso un’equipe di professionisti specificamente formati si vuole fornire supporto e sostegno per far fronte all’evoluzione della malattia nella vita di tutti i giorni, promuovendo  la partecipazione attiva, la socialità e il benessere della persona con demenza e di chi se ne prende cura.
 
Sono previsti momenti informativi/formativi, spazi di confronto e supporto psicologico attività volte a favorire la socializzazione, il movimento e il benessere psico-fisico, l’espressione artistica e delle proprie competenze e abilità pratiche, la attivazione della memoria e del vissuto di reminescenza, coinvolgendo anche il caregiver (familiare e/o assistente familiare) in attività condivise e di gruppo.
 
Fra gli obiettivi condivisi è stata identificata  anche una funzione di monitoraggio e raccordo con la rete dei servizi istituzionali, anche attraverso la collaborazione e la partecipazione delle associazioni che si occupano di queste problematiche, nell’ottica di un lavoro di rete e di comunità.