Il Centro di Incontro Margherita è un servizio rivolto alle persone con disturbi della memoria o affette da patologie di deterioramento cognitivo, ai loro familiari e assistenti, mirato a sostenerli e accompagnarli. Un luogo di ascolto, sostegno e accompagnamento nel percorso di evoluzione della malattia.
La nuova sede è stata inaugurata lunedì 19 novembre 2018 alle ore 12.00 in Viale Roma 21, all’interno dei locali del Centro Servizi Giovanni XXIII.
Giuliano Barigazzi Assessore Sanità e Welfare Comune di Bologna
Marzia Benassi Presidente Quartiere Savena
Irene Bruno Dirigente Servizi Anziani ASP Città di Bologna
Rabih Chattat Medico-psicologo clinico Unibo
Fausto Trevisani Direttore Distretto Azienda USL Bologna
Un aspetto qualificante della progettazione del Centro di Incontro, è stato il coinvolgimento di numerosi interlocutori: Comune di Bologna, AUSL Distretto di Bologna e Dipartimento Cure primarie, Azienda Ospedaliera Centro per i Disturbi Cognitivi, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, insieme alle Associazione A.R.A.D. e “ Non Perdiamo la Testa” , con la collaborazione di Ancescao. Il gruppo di lavoro ha condiviso l’opportunità di avviare un percorso innovativo che potesse offrire spazi di ascolto, informazione, orientamento, incontro e coinvolgimento per anziani e familiari, volto al superamento del senso di inadeguatezza e di vergogna che spesso accompagnano l’insorgere della malattia della demenza . Si opera in un’ottica preventiva , anticipando il disagio e la crisi del nucleo familiare, accompagnando un percorso di accettazione della malattia e di ri-adattamento dello stile di vita.
Attraverso un’equipe di professionisti specificamente formati si fornisce supporto e sostegno per far fronte all’evoluzione della malattia nella vita di tutti i giorni, promuovendo la partecipazione attiva, la socialità e il benessere della persona con demenza e di chi se ne prende cura. Sono previsti momenti informativi/formativi, spazi di confronto e supporto psicologico attività volte a favorire la socializzazione, il movimento e il benessere psico-fisico, l’espressione artistica e delle proprie competenze e abilità pratiche, la attivazione della memoria e del vissuto di reminescenza, coinvolgendo anche il caregiver (familiare e/o assistente familiare) in attività condivise e di gruppo.
Fra gli obiettivi condivisi è stata identificata anche una funzione di monitoraggio e raccordo con la rete dei servizi istituzionali, anche attraverso la collaborazione e la partecipazione delle associazioni che si occupano di queste problematiche, nell’ottica di un lavoro di rete e di comunità.
Pubblicata il 19 novembre 2018
