Comunicati stampa

Una poltrona, un fasciatoio e tutto l’occorrente per il cambio in un luogo comodo in cui poter allattare e godere di un momento di tranquillità: sono tre i “Baby Pit Stop” di ASP riconosciuti da UNICEF per favorire una comunità aperta ed inclusiva. “Si tratta – afferma l’Assessore al Welfare e alla Sanità Giuliano Barigazzi– di una concreta iniziativa a sostegno della genitorialità in ogni suo aspetto, partendo dalla relazione madre-bambino, ancor più significativa perché attuata da un’azienda pubblica del Comune di Bologna, cui auspico altri vorranno dar seguito.” Questa iniziativa si inserisce tra le diverse azioni messe in campo da ASP per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e per favorire le pari opportunità di genere, e si realizza in linea con l’OdG del Comune di Bologna finalizzato a “proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento materno” (Odg 18/2017). ASP Città di Bologna mette a disposizione nelle sedi di servizio degli spazi dedicati alle madri e ai loro bambini, in diversi quartieri della città: Centro Servizi Viale Roma 21 (Quartiere Savena) Centro per le Famiglie, in via de’ Carracci, 59 – vicino alla stazione AV (Quartiere Navile) Servizio Protezioni Internazionali, in via del Pratello 53 (Quartiere Porto-Saragozza) Pubblicato il 15 Ottobre 2018
Si è tenuta il 10 Ottobre la conferenza stampa sulla riqualificazione dell'ex immobile INAIL del comune di San benedetto Val di Sambro, che grazie all'investimento di 11 milioni di euro verrà impiegato nell'ambito dell'assistenza socio-sanitaria, ricreativa ed educativa del territorio metropolitano. Di seguito il comunicato stampa: Da ecomostro a nuova grande struttura per l’assistenza socio sanitaria: 11 mln di euro per l’immobile ex-Inail di San Benedetto Val di Sambro Un immobile realizzato negli anni sessanta e mai entrato in funzione sarà finalmente completato per ospitare un centro di assistenza socio-sanitaria con spazi ricreativi ed educativi. L’accordo di programma per la valorizzazione di questo complesso immobiliare a San Benedetto Val di Sambro, da destinare all’assistenza socio-sanitaria, ricreativa ed educativa del territorio metropolitano di Bologna, è stato sottoscritto nei giorni scorsi da Alessandro Santoni, Sindaco del Comune di San Benedetto Val di Sambro, Gianluca Borghi, Amministratore unico di ASP Bologna, e da Elisabetta Spitz, Amministratore Delegato di INVIMIT, società di gestione del risparmio del Ministero dell'Economia e delle Finanze che si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. La firma dell’accordo dà formalmente avvio alla valorizzazione dell’immobile di proprietà del fondo I3- INAIL, ben conosciuto a San Benedetto Val di Sambro per le sue dimensioni imponenti e per la sua triste storia: 8000 mq di superficie, 72 camere, parco annesso, realizzata negli anni ‘60 per ospitare una scuola-convitto ad opera dell’ A.N.M.I.L., non fu mai funzionalmente completata e messa in esercizio. Il programma sottrarrà questo complesso all’abbandono, trasformandolo in un centro di assistenza e residenza socio-sanitaria, ricreativa, educativa per 160 posti letto permanenti e spazi di ospitalità diurna, per un investimento complessivo di 11 milioni di euro interamente a carico di INVIMIT, mentre la gestione del progetto di valorizzazione sarà affidata ad Asp Città di Bologna per un periodo non inferiore a 21 anni. Gli effetti di questo investimento, di respiro metropolitano e regionale, oltre ai Servizi che produrranno, saranno fondamentali anche in termini di rigenerazione urbana e nuova occupazione, ed è frutto della collaborazione tra Comune di San Benedetto, ASP Città di Bologna ed INVIMIT, attraverso una valorizzazione che rappresenta la più concreta dimostrazione che operazioni immobiliari a forte vocazione socio-sanitaria possono fornire una adeguata redditività sia per gli operatori immobiliari che per i gestori delle funzioni socio-sanitarie, e soprattutto favorire il rilancio economico di aree territoriali più marginali come quelle appenniniche. Comune di San Benedetto Val di Sambro e ASP Città di Bologna definiranno, con successivi accordi, le relazioni con AUSL Bologna, Città metropolitana, Comitato di Distretto e Istituzione Servizi Sociali Educativi e Culturali dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese per definire un utilizzo della struttura finalizzato a rispondere ai bisogni di assistenza dei diversi contesti territoriali, in linea con quanto previsto dal piano di riordino territoriale e dai diversi Piani di Zona per la Salute ed il Benessere sociale. Il progetto sociale, i Servizi ed i beneficiari previsti Il progetto prevede la realizzazione di una casa di riposo, una comunità alloggio, alloggi protetti e un centro socio-ricreativo per anziani, un micro nido, una comunità di accoglienza per minori, appartamenti di accoglienza madre bambino, ambulatori medici per la cittadinanza, oltre ad uffici e servizi generali. Nel dettaglio questi i target previsti: FAMIGLIE E MINORI • Micronido 0-3 anni da 14 posti • 3 appartamenti per famiglie o nuclei mamma con bambini (nucleo da 2 adulti + 3-4 minori) • 2 comunità per minori, da 6-10 ospiti ciascuna ANZIANI • Comunità alloggio convertibile in “Comunità sperimentale Alzheimer” da 12 persone • Casa di riposo da 60 posti • Appartamenti protetti per coppie o single autosufficienti, fino a 16 posti disponibili • Servizio diurno di attività socio-ricreative per 20 persone SANITA' • Casa della Salute di dimensioni ridotte, nella quale inserire 3 ambulatori per medici di base e pediatra, 1 ambulatorio infermieristico per pazienti fragili e cronici, 1 ambulatorio per attività specialistica e 1 ambulatorio per prelievi. ATTIVITA’ RICREATIVE E COMMERCIALI • Ambulatori privati libero-professionali non convenzionati, a partire da quelli che già lavorano con l’ASL, con Villa Nobili di Castiglione dei Pepoli • Piscina sportiva con spazi per attività secondarie di tipo sportivo e rieducativo-terapeutico • Spazio ristoro ed edicola • Salone Barbiere / Parrucchiera • Lavanderia • Piccola struttura ricettiva tipo B&B o similare, nella quale impiegare alcune famiglie assistite Consulta qui la presentazione con alcune immagini dell'immobile. Notizie dal web: San Benedetto Val di Sambro, ecomostro addio. Al suo posto un posto un polo del welfare (Il resto del Calrino Bologna) Ecomostro in trasformazione, progetto da 11 mln di euro |VIDEO (Bologna Today) Bologna, addio ecomostro: diventerà un polo del welfare (Corriere di Bologna)S San Benedetto Val di Sambro: l'ecomostro diventa una nuova struttura per l'assistenza socio sanitaria (Città Metropolitana di Bologna) TGR Emilia Romagna (dal minuto 9) Pubblicato l'11 Ottobre 2018
Ottocento euro, una cifra che si avvicina al doppio del minimo previsto dalla legge regionale in materia di tirocini: è quanto viene corrisposto ai neolaureati che effettuano un tirocinio post-laurea presso ASP Città di Bologna. Il riconoscimento è stato previsto con un Atto di indirizzo a firma dell’Amministratore unico di ASP, Gianluca Borghi. Nel dettaglio, 800 euro è l’indennità di partecipazione mensile che sarà riconosciuta ai neolaureati selezionati per progetti di supporto della durata di sei mesi. I servizi e gli uffici coinvolti sono il Centro per le famiglie, i Servizi Protezioni internazionali, Contrasto alla grave emarginazione adulta, gli Uffici Gare e contratti, Risorse umane e Direzione generale, che stanno già beneficiando di questa importante collaborazione. Lo svolgimento del tirocinio consente ai giovani l’acquisizione di competenze professionalizzanti: questo avviene attraverso lo svolgimento di attività pratiche, che hanno l’obiettivo di completare la formazione teorico-pratica dello studente e di favorire future scelte professionali, grazie alla conoscenza diretta del mondo del lavoro. Allo stesso tempo l’accoglienza dei tirocinanti rappresenta per i dipendenti coinvolti nelle attività di tutoraggio e formazione un’occasione di relazione con figure giovani e l’opportunità di un confronto quotidiano e operativo in grado di arricchire loro stessi e l’Azienda. “È un riconoscimento congruo e consentito dalla norma, che abbiamo deciso di corrispondere ai giovani laureati in ragione dell’impegno e della professionalità che mettono a disposizione di ASP. Possiamo e vogliamo farlo, per favorire l’inserimento lavorativo, contribuire all’autonomia dei ragazzi/e che vivono nella nostra città e valorizzarne le competenze” sottolinea Gianluca Borghi. Da oltre un biennio ASP è impegnata nella promozione dello sviluppo di competenze professionali dei giovani: sono infatti attive convenzioni con l’Ufficio Scolastico Regionale e con diverse Università per accogliere studenti in tirocinio. La collaborazione più consolidata è con l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e riguarda sia lo svolgimento di tirocini curriculari (fisioterapia, dietistica, infermieristica..), professionalizzanti (Assistenti sociali, animatori, OSS) che tirocini rivolti a neo-laureati. Alcuni numeri - Dati primo semestre 2018 Tirocini curricolari universitari: 134 Tirocini professionalizzanti: 45 Tirocini post-laurea retribuiti: 10 I tirocini curricolari degli Istituti Secondari superiori hanno coinvolto 134 studenti (indirizzo Servizi socio-sanitari) e i progetti di Alternanza scuola-lavoro 174 ragazzi/e, per un totale di 497 tirocini accolti nelle strutture ASP nel primo semestre 2018. Nel 2017 ASP ha accolto un totale di 733 studenti e laureati. Per maggiori informazioni consulta la delibera n. 23 dell' 8/08/2018 dell'Amministratore Unico a questa pagina. Pubblicato il 4 Settembre 2018
Hanno iniziato a lavorare negli ultimi giorni i nuovi Operatori Socio Sanitari vincitori del bando nato dalla collaborazione di 13 ASP dell'Emilia-Romagna. La conclusione del concorso ha avuto risonanza anche tra i media: in fondo all'articolo il link al servizio dedicato del TG3 dell'Emilia-Romagna con un'intervista all'Amministratore Unico di ASP Città di Bologna Gianluca Borghi e a uno degli OSS vincitori del bando, Carlo Valois. 146 nuovi posti di lavoro per Operatori Socio-sanitari, si conclude il concorso delle ASP dell’Emilia-Romagna Giunge alla conclusione il concorso per assunzioni di Operatori Socio-sanitari (OSS), nato dall’innovativa convenzione tra ASP Città di Bologna ealtre dodici ASP e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna,con la pubblicazione della graduatoria finale di merito che sancisce i vincitori dei 146 posti a tempo indeterminato (appartenenti alla categoria giuridica ed economica B3) da cui si attingerà inoltre per assunzioni future a tempo determinato e non, in base alle esigenze organizzative delle varie Aziende. La graduatoria è consultabile sul sito di ASP Città di Bologna nella sezione “Concorsi e selezioni pubbliche” a questo link http://www.aspbologna.it/bandi-di-concorso-2/opportunita-di-lavoro/concorsi-e-selezioni-pubbliche. ASP Città di Bologna ha curato gli aspetti amministrativi e ha offerto supporto ai partecipanti durante lo svolgimento di tutto il concorso che ha coinvolto le ASP di Pianura Est (BO), Circondario Imolese (BO), ASP Ad personam (PR), Casa Valloni Marecchia (RN), Delia Repetto (MO), Terre d’Argine (MO), Comuni modenesi Area nord (MO), “Reggio Emilia – Città delle persone”, Comuni della Bassa Romagna (RA), Opus Civium (RE), Romagna faentina (RA) e l’Istituzione dei servizi alla persona–Unione dei Comuni del Distretto Ceramico (MO). Il progetto è stato innovativo e ambizioso. Un unico bando di concorso, un unico svolgimento delle prove, un’unica commissione e un’unica spesa per individuazione delle strutture di svolgimento. Questa strategia ha permesso di ridurre i costi e i tempi grazie anche alla gestione delle domande online e a un sistema di conteggio elettronico. Il concorso è stato molto partecipato: le domande pervenute da tutta Italia sono state infatti più di 6.000 e hanno coinvolto donne (58%) e uomini (42%) di diverse fasce d’età (il 35% tra i 28 e i 37 anni, il 24% sotto i 27 anni) e nazionalità. Le ASP dell’Emilia-Romagna hanno individuato e sperimentato con successo un modello di gestione coordinata delle procedure pubbliche per l’assunzione di personale. “Le nostre Aziende pubbliche – conclude l’Amministratore unico di ASP Città di Bologna, Gianluca Borghi – rappresentano un’opportunità di lavoro stabile e qualificato, a cui si accede attraverso una selezione che valorizza le competenze e che offre occasioni di formazione e crescita professionale in un settore in costante sviluppo e evoluzione”. Bologna, 19 Luglio 2018 Servizio TG3 Emilia-Romagna del 19.07.2018 - Conclusione del concorso OSS per 146 Operatori Socio Sanitari
Con più di 68 milioni di euro e un avanzo di 298 mila euro, si riconferma un bilancio stabile e il consolidamento della situazione economica e patrimoniale degli ultimi anni: è il quarto bilancio chiuso dall’unificazione, avvenuta il 1 gennaio 2014. Un impegno verso la collettività che non è fatto solo di organizzazione di servizi alla persona o di gestione di immobili, ma anche di accoglienza di giovani in tirocini e/o alternanza scuola-lavoro (733, + 336 rispetto al 2016), di attenzione alle problematiche sociali come il contrasto alla violenza sulle donne, di gestione di momenti culturali per la città che vedono nella Quadreria di Via Marsala il fulcro di un’attività che combina la restituzione di un antico patrimonio alla città con l’attenzione al contesto attuale (oltre 5.600 visitatori per 302 giornate di apertura e 7 eventi temporanei). A questo si aggiunge l’avvio di azioni innovative come il co-housing per giovani di via del Porto 15, la progettazione del gruppo appartamento per adulti fragili e la comunità alloggio per anziani di Viale Roma 21, i 95 alloggi protetti per anziani (ci cui 35 per la struttura di S. Marta, in Strada Maggiore per cui è in corso la gara di lavori) e il co-housing di Via Barozzi per adulti disabili. “Si tratta del terzo bilancio in attivo per ASP - sottolinea l'Amministratore unico Gianluca Borghi -che vede una ulteriore conferma del raggiungimento degli obiettivi posti alla base della nascita di ASP quattro anni fa: obiettivi resi possibili dalla piena collaborazione con Comune e Quartieri e dalla disponibilità di appartenza delle lavoratrici e lavoratrici di ASP. “Un ottimo bilancio di un’Azienda che risponde in modo sempre più appropriato e innovativo alle problematiche emergenti e di prevenzione – dichiara l’Assessore al Welfare e Sanità del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi - in un quadro demografico e sociale che richiede sempre più attenzione alle fasce deboli della popolazione, in particolare agli anziani e alle famiglie, in collaborazione con le altre istituzioni cittadine e con il privato sociale.” Una gestione che mette al centro la persona, valorizzando il rispetto, la condivisione, il benessere e l’innovazione, sia nei confronti dei propri utenti, sia dei propri dipendenti. Costante l’attenzione di ASP al benessere dei dipendenti, che passa anche attraverso una formazione che ha coinvolto, sempre nel 2017, 124 dipendenti sui temi della valutazione della performance individuale dei lavoratori. Nel corso dell’anno ha preso il via anche il concorso per 146 operatori socio-sanitari a tempo indeterminato condotto assieme ad altre 12 ASP dell’Emilia Romagna per cui sono attualmente in corso le assunzioni. Il bilancio consuntivo 2017 è stato approvato dall'Assemblea dei Soci, presieduta dall'Assessore al Welfare del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi, nella seduta del 27/06/2018. Clicca qui per leggere le slides riassuntive del bilancio presentate all'Assemblea dei Soci. Pubblicato il 28 Giugno 2018
Martedì 19 giugno alle ore 13.30, presso la sala Savonuzzi di Palazzo D’Accursio si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto “Smartworking - lavoro agile” promosso da ASP Città di Bologna, l’Azienda di Servizi alla Persona del Comune di Bologna in collaborazione con LepidaSpA, la società per l’attuazione delle politiche digitali e la realizzazione di infrastrutture di rete e servizi telematici della Regione Emilia-Romagna. Hanno partecipato Giuliano Barigazzi Assessore Sanità e Welfare del Comune di Bologna, Raffaele Donini Assessore Reti infrastrutture materiali e immateriali e Agenda digitale della Regione Emilia-Romagna, Gianluca Borghi Amministratore unico ASP Città di Bologna, Gianluca Mazzini Direttore Generale LepidaSpA. 26 persone coinvolte tra operatrici e operatori dei nuclei per la domiciliarità di ASP Città di Bologna. Oltre 3000 gli utenti che in un anno potranno contare su un servizio più agile ed efficiente. Più tempo a disposizione di chi lavora per dare risposta alle richieste di chi ha necessità di supporto. I servizi per la domiciliarità sono il sistema di sostegno a persone di età avanzata che, attraverso il confronto stabilito grazie alle visite periodiche presso le abitazioni degli utenti, attiva interventi a supporto degli anziani; parte questa estate il progetto di Smartworking nell’Azienda pubblica di Servizi alla Persona del Comune di Bologna e muove dalla missione stessa di questi servizi: la vicinanza agli utenti. Un’esperienza pilota nata da un percorso di confronto con operatrici e operatori sulle modalità più efficaci per garantire presenza e risposta adeguata alla richiesta: è infatti il personale ad organizzare la propria giornata lavorativa, con l’obiettivo di prendere in carico e adeguare gli interventi (dall’assistenza domiciliare al telesoccorso, passando per le dimissioni protette o il supporto nell’assunzione di personale per l’assistenza) più rapidamente possibile, offrendo un confronto diretto all’anziano, ai suoi familiari e ai caregiver. La possibilità di iniziare l’attività direttamente sul luogo della prima visita, grazie alla procedura di timbratura del cartellino su smartphone senza passare dalla sede fisica dell’ufficio, ha come ricaduta una sensibile riduzione dei tempi di spostamento, che favorisce tra l’altro la conciliazione dei tempi vita/lavoro: un aspetto rilevante per il personale di questo servizio, composto per il 90% da donne. Il progetto è stato infatti promosso dal CUG, Comitato unico di Garanzia di ASP Città di Bologna, ed è parte delle azioni positive per le pari opportunità, con particolare attenzione a chi si prende cura di familiari, bambini o anziani. Tra i vantaggi anche una modalità più flessibile di attività per il personale del servizio, oltre alla maggiore tempestività e disponibilità di tempo da dedicare alle visite domiciliari. Il progetto sin dal suo inizio ha visto un percorso di collaborazione e coprogettazione con LepidaSpA, la società in-house della Regione Emilia-Romagna e degli enti pubblici, che ha permesso di individuare le tecnologie più idonee per offrire ai lavoratori coinvolti nella sperimentazione di strumenti di facile uso in particolare in mobilità. Grazie a un kit compostoda smartphone, auricolarie notebook, da trasportare in uno zainetto ad hoc (per cui ASP Città di Bologna ha investito una cifra complessiva di 23mila euro) il personale del servizio, che seguirà un percorso di formazione e affiancamento sull’uso delle tecnologie informatiche e sull’applicazione del regole di lavoro specifiche per lo smart working, potrà lavorare ovunque. Oltre agli uffici, oggi suddivisi nelle rispettive sedi di Quartiere, e alla residenza degli utenti, operatori e operatrici potranno essere attivi in ogni sede necessaria al momento. Avranno infatti la possibilità di connettere il notebook all’Internet grazie all’uso dello smartphone come hot spot e di collegarsi alla rete aziendale anche dall’esterno. Sui portatili saranno installati applicativi per gestire l’accesso alle informazioni relative alle necessità di ciascun utente e l’inserimento di nuovi dati, la posta elettronica, la comunicazione con i gestori dei servizi a cui eventualmente segnalare la necessità delle diverse tipologie di intervento. Pubblicato il 20 giugno 2018
Vivere in comunità, con l’opportunità di svolgere in autonomia le principali attività di ogni giorno e contribuire al buon funzionamento della vita quotidiana, condividendo spazi e attività grazie a due nuovi servizi che ASP Città di Bologna inaugura oggi, in collaborazione con Ausl di Bologna e Comune di Bologna: la Comunità Alloggio e il Gruppo Appartamento. È il Centro servizi Giovanni XXIII dell’Azienda pubblica di Servizi alla Persona del Comune di Bologna ad ospitare le due nuove strutture socio-assistenziali che hanno l’obiettivo di ritardare il ricorso ai servizi residenziali: vita comunitaria e reciproca solidarietà, nella condivisione di spazi e tempi, sono i tratti distintivi di queste esperienze, che consentono di vivere in sicurezza, con la garanzia di un supporto assistenziale e infermieristico di base, creando allo stesso tempo le condizioni per una almeno parziale autogestione della quotidianità, grazie ad un’impostazione che incoraggia relazioni di aiuto attive e dinamiche in grado di potenziare le capacità e le risorse personali di ciascuno. La Comunità Alloggio ospita persone over 65 in condizioni di autosufficienza o lieve non autosufficienza: la struttura è interamente organizzata al piano terra del Centro servizi di viale Roma 21 e conta dodici posti letto. Si tratta di camere singole dotate di allacciamento tv, wifi, aria condizionata e accesso diretto e indipendente dall’esterno. Oltre ad un’ampia cucina per la preparazione casalinga dei pasti per chi lo desidera, un angolo salotto e una grande sala da pranzo e soggiorno, ci sono anche guardaroba, magazzino e deposito. A questo si aggiungono l’assistenza di base fornita da Operatori socio sanitari, quella infermieristica e quella medica, cui si affiancano attività di sostegno come la supervisione nell’igiene personale e nell’assunzione delle terapie farmacologiche. Chi vorrà potrà lavare e stirare i propri indumenti in totale autonomia nei locali attrezzati, ma è a disposizione anche un servizio di lavanderia. Ristorazione (per chi preferisce non cucinare) con programmi dietetici personalizzati, podologo e parrucchiere sono altri dei servizi forniti a pagamento in Comunità alloggio. Sei invece sono i posti letto a disposizione degli ospiti del Gruppo Appartamento: in questo caso il servizio è di tipo multiutenza e comprende adulti fragili in carico ai servizi dell’Azienda Usl nella fascia di età under 65. Le camere sono cinque (quattro singole e una doppia) con accesso diretto al giardino, a cui si aggiungono una sala polivalente, una saletta riservata e i locali di servizio (lavanderia, stireria e guardaroba) oltre alla guardiola degli operatori, tra cui un Educatore professionale, Oss e infermieri. La cucina openspace è il luogo dove la preparazione dei pasti diventa attività educativa. Gli ospiti possono passeggiare o fermarsi all’aperto nella aree verdi che circondano il Centro servizi. Le attività ricreative sono programmate negli spazi comuni al piano terra e nell’area bar: sono previste feste, laboratori, attività artistiche e musicali, cineteca e gli ospiti hanno a disposizione quotidiani e libri. Periodicamente sono organizzate uscite di gruppo. Con l’obiettivo di fornire assistenza su misura, l’ingresso nella Comunità Alloggio prevede un colloquio iniziale con l’anziano e la sua famiglia a cui segue la compilazione del Piano Assistenziale Individualizzato, che definisce obiettivi e attività assistenziali in base alle condizioni presenti e ai bisogni che emergono progressivamente. Per il Gruppo Appartamento è previsto un Progetto Educativo Individuale, elaborato dai servizi invianti, che viene condotto in collaborazione con gli operatori interni di ASP. Ulteriori informazioni sull'evento e chi ha contribuito all'inagurazione a questo articolo. Pubblicato il 5 Giugno 2018
Un seminario per offrire nuovi strumenti a operatrici e operatori dei servizi alla persona di ASP Città di Bologna Domani 25 maggio avrà luogo il primo di una serie di incontri che coinvolgeranno tutto il personale ASP. L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso che ASP Città di Bologna ha voluto intraprendere in questi anni, sottoscrivendo il Protocollo di intesa per il miglioramento della protezione delle donne con Comune di Bologna, Prefettura e tutti i soggetti che per ragioni diverse vengono in contatto con donne vittime di violenza, e promuovendo progetti ed iniziative dedicate, sempre in rete con il territorio. Il seminario di formazione Lotta alla violenza contro le donne dedicato alle operatrici e agli operatori dei servizi alla persona di ASP Città di Bologna si terrà Venerdì 25 maggio, dalle 9:30 alle 12.30, presso La Quadreria in via Marsala 7 ed è organizzato insieme a Ass. Senza Violenza e a Casa delle donne per non subire violenza nell’ambito del progetto Radice, che ha ricevuto il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le pari opportunità. Tra gli aspetti più innovativi del progetto, oltre al supporto e a percorsi di empowerment per le donne, c’è quello del lavoro con gli uomini autori di violenza, che ha portato alla nascita – in locali messi a disposizione da ASP – del Centro Senza Violenza. Elisabetta Scoccati, Direttrice generale, ed Irene Bruno, Dirigente dell'Area anziani di ASP Città di Bologna, apriranno i lavori di una mattinata che si preannuncia molto ricca di spunti e contenuti, grazie alla presenza di Elena Jolanda Ceria, ViceQuestore aggiunto e Dirigente della Squadra Mobile, Angela Romanin, coordinatrice del Progetto Radice, e di Giuditta Creazzo e Gabriele Pinto, del Centro per uomini Senza Violenza. Il dialogo tra donne e uomini impegnati insieme nel contrasto alla violenza maschile da' avvio ad una nuova fase nel nostro paese, che vogliamo sostenere e promuovere a partire da questa iniziativa. Per approfondire: Il programma del seminario Progetti e iniziative ASP nel blog Contrasto alla violenza di genere Bologna, 24 maggio 2018
Lavo&Lavoro, a detenuti della Dozza la commessa per il lavaggio della biancheria degli anziani ospiti di ASP Città di Bologna, grazie al progetto della Cooperativa Quattro Castelli Quattro lavatrici industriali e sei detenuti al lavoro per lavare gli indumenti degli ospiti di ASP Città di Bologna: è il progetto Lavo&Lavoro, attivo all’interno della casa circondariale della Dozza, che oltre a garantire ai detenuti una remunerazione a tutti gli effetti e una prospettiva di impiego futuro, consente di offrire alla comunità un servizio essenziale. Lavo&Lavoro nasce dalla proposta della cooperativa Quattro Castelli, impegnata nell’inserimento al lavoro di soggetti svantaggiati: l’azienda Servizi Ospedalieri, che dal 2013 è titolare del contratto per il lavaggio della biancheria di ASP Città di Bologna (456 posti letto) ha così deciso di avvalersi della collaborazione della cooperativa per la pulizia degli indumenti degli ospiti. ASP, da tempo impegnata nell’ambito delle attività a supporto dei detenuti, ha accolto con grande interesse e attenzione il progetto che consiste in una commessa di circa 160.000 euro sul totale di 580.000, ovvero del costo che l’Azienda pubblica di servizi alla persona sostiene ogni anno per il lavaggio della biancheria di propria pertinenza e di quella degli ospiti. Se tecnicamente si tratta di un subappalto, di fatto la proposta si concretizza nella collaborazione, con modalità innovative, tra una realtà profit e una cooperativa sociale per offrire ai detenuti l’opportunità di lavorare. Grazie alla convinta adesione della Direttrice della Dozza Claudia Clementi, al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna insieme a Banca Etica, ASP ha potuto contare su questa attività di lavanolo già dai primi giorni di aprile. Nel dettaglio, la commessa riguarda lavaggio e stiratura degli indumenti per gli anni 2018 e 2019. Il lavoro impegnerà sei detenuti, affiancati dal Coordinatore della Cooperativa Quattro Castelli, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16, nella lavanderia interna alla casa circondariale, attrezzata con macchinari idonei a svolgere un’attività lavorativa rivolta anche all’esterno, con tre lavatrici barriera sanitaria da Kg 70+70+50 per una capacità di 10 quintali al giorno ed una lavatrice per rilavaggi con capienza 35 Kg. Per ASP Città di Bologna l’attività che prende il via oggi affianca esperienze consolidate: l’Azienda pubblica di servizi alla persona è infatti impegnata da tempo nel coordinamento, per il Comune, di progetti di integrazione all’interno della casa circondariale, e in generale di attività svolte in stretta collaborazione con le altre istituzioni coinvolte nello specifico settore di intervento. Lo sportello informativo e di mediazione è dedicato all’incontro con la popolazione straniera in carcere e fornisce supporto ai colloqui d’ingresso. È garantita la presenza fissa di mediatori di lingua e cultura araba, albanese e rumena e al bisogno di traduttori in altre lingue. La programmazione di momenti di formazione a cadenza semestrale, rivolti ai detenuti in uscita dal carcere, ha l’obiettivo di orientarli ai servizi presenti in città e limitare la possibilità di recidiva. Nel 2017 sono stati svolti 1615 colloqui informativi, di cui 1534 rivolti a stranieri. 435 i colloqui con nuovi giunti. Il progetto dimittendi è rivolto a detenuti con pena definitiva e vulnerabili: prevede percorsi di uscita dal carcere. Il progetto segue i detenuti nei 12 mesi precedenti alla scarcerazione e nei 6 mesi successivi, eventualmente dando supporto agli altri servizi sociali. Nel 2017 i percorsi sono stati 69. L’impegno all’esterno della casa circondariale prevede 5 posti letto dedicati in strutture d’accoglienza e altrettanti tirocini formativi attivabili durante il corso dell’anno. ASP è inoltre coinvolta nel mantenimento del network locale e nel raccordo con le risorse private presenti sul territorio oltre che nell’organizzazione del tavolo tecnico carcere. Pubblicato il 19 aprile 2018
Due milioni di euro per ristrutturare una delle chiese più amate dai bolognesi: è l’impegno di ASP Città di Bologna, che investe nel recupero e nella valorizzazione del Santuario di Santa Maria del Baraccano, di proprietà dell’Azienda pubblica di servizi alla persona. Obiettivo, dare il via ad un intervento che prevede anche la valorizzazione del contesto urbano in cui l’immobile è situato. È questa una nuova scommessa per la città e la sua storia, che ASP ha voluto di condividere con le istituzioni bolognesi: il percorso, che restituirà alla città uno dei suoi gioielli storico-architettonici, ha ufficialmente preso il via oggi, 13 marzo, con la firma del Protocollo di Intesa per il Recupero del Santuario di Santa Maria del Baraccano e la valorizzazione del contesto in cui è inserito. Il Protocollo, che insieme ad ASP coinvolge Comune di Bologna, Arcidiocesi di Bologna, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Fondazione Carisbo e Quartiere Santo Stefano, è stato siglato nella sala Biagi del Quartiere, alla presenza dell’Assessore a Sanità e Welfare Giuliano Barigazzi, dell’Amministratore unico di ASP Città di Bologna Gianluca Borghi, dell’Arcivescovo S.E. Mons. Matteo Maria Zuppi, delProfessorRiccardo Gulli Delegato del Rettore per Edilizia e Sostenibilità ambientale dell’Università di Bologna, del Presidente di Fondazione CARISBO Leone Sibani, della Presidente del Quartiere Santo Stefano Rosa Maria Amorevole. La stima dell’impegno economico per la totalità dell’intervento è di 3.600.000 euro. Oltre al primo stanziamento di ASP nel bilancio 2018, pari appunto a 2.000.000 euro, è previsto il contributo di 342.500 euro dall’Agenzia Regionale per la Ricostruzione Sisma 2012. Nel dettaglio, ASP Città di Bologna si è impegnata a realizzare gli interventi di restauro della chiesa e quelli di recupero del contesto urbano, che vede il Santuario in stretta relazione con la cinta muraria, l’ex convento e il portico che si apre su via Santo Stefano, sottolineandone così la natura di parte peculiare del patrimonio storico-sociale della città. Il Comune di Bologna garantirà il coordinamento delle azioni necessarie alla realizzazione del progetto. Leggi la nota storica sul Santuario Pubblicato il 16 Marzo 2018
Nato dalla collaborazione tra Azienda USL Distretto di Bologna, ASP Città di Bologna e Comune di Bologna, il progetto si muove all’interno della cornice più ampia dello sviluppo di percorsi di vita indipendente attraverso risposte diversificate, per offrire opportunità abitative in grado di valorizzare l'autonomia della persona con disabilità garantendo pari opportunità, dignità e riservatezza. ASP ha così scelto di mettere a disposizione di questo percorso un intero stabile adiacente al centro storico di Bologna e alla stazione ferroviaria, costituito da 7 appartamenti e da ampi spazi comuni che potranno essere gestiti in modo condiviso dagli abitanti. Il progetto di cohousing si avvale del supporto educativo di AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici), soggetto gestore con grande esperienza appositamente selezionato dall’Azienda USL. AIAS avrà soprattutto il compito di mettere insieme le risorse e i bisogni delle diverse persone che hanno scelto questo percorso, prospettando ed agendo soluzioni personalizzate e promuovendo percorsi virtuosi per tutti i soggetti coinvolti, nel dichiarato intento di promuovere una convivenza stabile nel tempo tra persone con disabilità, in una esperienza abitativa improntata a criteri di ottimizzazione delle risorse assistenziali nonché di quelle ambientali ed energetiche. Il progetto parte nel 2016 con un accordo interistituzionale. Poi ha preso forma con la ricerca di persone con disabilità che potessero/volessero abitare nella stessa palazzina nella logica del co-housing. Sono persone adulte, spesso senza alcun altro sostegno familiare, seguite dai servizi socio-sanitari che abitano da pochi giorni quegli appartamenti. “Co-housing” come vivere insieme,usando spazi propri (il proprio appartamento), ma anche locali comuni a piano terra (in corso di predisposizione), condividendo momenti insieme di socialità e sperimentando il reciproco aiuto. Sperimentando insomma una vita autonoma, dopo alcuni anni di percorsi di vita anche comunitari o di transizione abitativa. Alcune di queste persone lavorano, e quindi hanno un reddito, altre un assegno di accompagnamento/pensione. Devono sostenere il pagamento dell’affitto (a canone concordato), delle utenze, e di quanto altro necessario per la propria vita, ricorrendo anche all’aiuto/sostegno di altre realtà del territorio che collaboreranno con AIAS (responsabile del progetto “sociale” più complessivo) e che fanno parte del tessuto sociale del Quartiere dove insiste la struttura. Relazioni che vanno costruite e consolidate nel tempo. L’OASI è una nuova esperienza nella direzione già avviata da ASP con il co-housing per giovani “Porto 15”, inaugurato a settembre 2017, e nei progetti dedicati alle persone disabili da altri soggetti cittadini (si pensi alle esperienze cittadine della Fondazione Dopo di Noi). L’idea che sottende questo, come altre progettazioni, è quella dell’integrazione nel tessuto cittadino delle persone più fragili, che attraverso il sostegno dei servizi, delle Associazioni del terzo settore, ma soprattutto della comunità, possono sperimentare percorsi di vita autonoma ed indipendente, facendo leva sulle proprie risorse personali. Oltre, quindi, mere logiche di assistenzialismo e istituzionalizzazione. L’OASI è stata inaugurata oggi, mercoledì 28 febbraio alle ore 12, in via Barozzi 7, alla presenza di: Giuliano Barigazzi, Assessore Sanità e Welfare Comune di Bologna Rosa Amorevole, Presidente Quartiere Santo Stefano Chiara Gibertoni, Direttore Generale AUSL Gianluca Pizzi, Presidente AIAS Gianluca Borghi, Amministratore unico ASP Città di Bologna Guarda le slides che raccontano L'OASI proiettate in occasione dell'inaugurazione Comunicato stampa del 28/02/2018
Valorizzare la parità di genere anche nel linguaggio amministrativo: ASP Città di Bologna mette in atto le indicazioni dell’Ordine del Giorno 24/2018 approvato dal Consiglio comunale di Bologna. L’Azienda pubblica dei Servizi alla Persona porta così all’attenzione delle dipendenti e dei dipendenti e di tutte le istituzioni con cui collabora il proprio impegno a sostegno del riconoscimento della piena parità di genere. La delibera dall’Amministratore unico Gianluca Borghi dà quindi mandato alla struttura organizzativa di uniformare a questi principi tutti i propri provvedimenti ed atti amministrativi, oltre a intervenire su Statuto e Regolamenti. “Concretamente - afferma Borghi - tutti gli atti ed i documenti di comunicazione istituzionale saranno rispondenti alla normativa più recente in tema, con l’adozione di un linguaggio non discriminante, adottando declinazione al femminile per ogni tipo di incarico interno, nonché per le cariche istituzionali. A questo si aggiunge l’indicazione di promuovere e supportare azioni che nel contesto dell’organizzazione aziendale possano facilitare la parità di genere. Questa iniziativa si pone in coerenza con la costante attenzione al contrasto alle discriminazioni di genere e valorizzazione delle differenze che ASP Città di Bologna ha avuto sin dalla sua costituzione, 4 anni fa, fino alla recente costituzione, con determinazione della Direttrice Generale, del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità”. Pubblicato il 15 febbraio 2018