Comunicati stampa

In occasione dell’esposizione in Quadreria della Ruota dei bambini esposti, ritrovata nei depositi del Conservatorio del Baraccano e fatta restaurare da ASP, viene dedicato un momento pubblico di confronto e promozione di nuove forme di accoglienza familiare, nell’ambito della campagna Bologna a braccia aperte lanciata da ASP e Comune di Bologna, insieme a Open Group ed AMISS. La scelta di esporre questo manufatto dell'Ottocento, dall’importante significato storico, è per ASP Città di Bologna una rinnovata occasione per promuovere l’accoglienza familiare, per sensibilizzare la città ai bisogni di bambini e ragazzi che vivono situazioni di abbandono o di fragilità familiare, per facilitare il coinvolgimento delle tante persone che desiderano dedicare a questi bambini e ragazzi/e tempo e spazi di relazione. Venerdì 23 giugno alle 17 presso La Quadreria – via Marsala 7. Bologna - Dalla “ruota degli esposti” a nuove forme di accoglienza Saranno presenti: Mons. Matteo Zuppi - Arcivescovo Metropolita Maria Clede Garavini - Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Luca Rizzo Nervo - Assessore a Welfare e Famiglia del Comune di Bologna Gianluca Borghi - Amministratore unico di ASP Città di Bologna Francesca Novaco - Direttore Sanitario dell'Azienda USL di Bologna Elisabetta Scoccati - Direttore generale e Direttore dei servizi di ASP Città di Bologna È prevista la testimonianza di famiglie accoglienti. In conclusione, “Senza nome, né famiglia” performance per voce e violoncello a cura del Teatro del Pratello. ______________________________________ Tutela della salute della donna e del bambino Assistenza e anonimato sono garantiti per le donne che decidono di non riconoscere i neonati, come previsto dalla legge. Possono rivolgersi e chiedere aiuto a ospedali, servizi sociali e consultori. Questi servizi operano in piena e continua collaborazione, tutelando l’anonimato della donna, per assicurare: assistenza, cure mediche, sostegno psicologico nel periodo della gravidanza durante e dopo il parto. Dopo il parto, per il quale è garantita la piena segretezza, la madre del bambino può chiedere di non riconoscerlo e, a quel punto, è l’ospedale che segnala tale nascita all’Autorità Giudiziaria Minorile che apre il percorso adottivo per il neonato, individuando per lui una famiglia adottiva nel più breve tempo possibile. Nel periodo che intercorre tra la dimissione del neonato dall’ospedale e l’accoglienza nella casa dei genitori adottivi, il piccolo, attraverso il Centro per le Famiglie di ASP Città di Bologna, è affidato temporaneamente alle cure di una famiglia, formata per queste particolari accoglienze. Questa famiglia ha il compito di accudirlo e accompagnare l’incontro di conoscenza tra il bambino e i futuri genitori. Ogni attività è svolta in collaborazione tra i servizi sociali, le strutture sanitarie della città, le Anagrafi e la Regione. ASP intende rilanciare il tema della tutela e della salute di donne e bambini con un seminario tecnico di approfondimento nell’autunno 2017 che vedrà il coinvolgimento dei servizi sanitari, delle anagrafi, del Comune e della Regione Emilia-Romagna. Alcuni dati degli ultimi anni Parti in forma anonima e bambini non riconosciuti alla nascita: nel 2017 ad oggi due bambini (uno nato il 9.06.2017), 8 neonati nel 2016, 4 nel 2015 e 6 nel 2014. La presente vale come invito Pubblicato il 21 Giugno 2017
La falegnameria di ASP, grazie a un progetto del Centro Antartide sostenuto dalla Fondazione Del Monte, si rinnova e si apre ai migranti. Uno spazio rigenerato che ha permesso di progettare nuovi arredi per un reparto della struttura insieme a ospiti, personale e familiari e realizzarli insieme ai richiedenti asilo ospitati da ASP: migliora la vivibilità della struttura, le competenze interne vengono valorizzate e ASP diventa un motore per l’integrazione di chi attende asilo in città. La struttura di ASP - Giovanni XXIII in viale Roma a Bologna più che a una struttura residenziale somiglia a una città: spazi “pubblici” grandi e piccoli, ospiti di diverse età, e anche, al centro una falegnameria attrezzata di tutto punto in cui un esperto falegname ha tutto il necessario per riparare, creare e costruire. Uno spazio che negli ultimi anni aveva perso la sua piena funzionalità arrivando a svolgere attività marginali ma che grazie ad un progetto promosso da Centro Antartide ed ASP Città di Bologna con il sostegno della Fondazione del Monte non solo è stato rigenerato ma è stato oggetto di un percorso di alta professionalizzazione che ha coinvolto il Dipartimento CIRI Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna e il Dipartimento di Design dell’Università di Sassari. Un percorso virtuoso destinato a valorizzare le competenze interne, anche del settore tecnico di ASP, da mettere a disposizione ed in piena integrazione con i servizi sociali svolti, in particolare quelli rivolti agli anziani presenti nella struttura Giovanni XXIII, ed il coinvolgimento attivo di migranti ospitati presso le strutture gestite sempre da ASP. Una falegnameria che è divenuta così un fablab di progettazione e produzione di oggetti di design per una migliore umanizzazione e piacevolezza degli spazi ma anche con funzione “sociale”, che lo rende un punto di riferimento sul territorio per la formazione e l’integrazione delle categorie a rischio. Studenti delle due università si sono trovati a studiare, con il diretto coinvolgimento di utenti, personale e familiari, uno dei reparti della struttura, in un workshop di progettazione che ha messo al centro l’umanizzazione degli spazi, sia intesa come piacevolezza e vivibilità che come comfort in senso più ampio, anche ambientale, delle aree comuni e destinate all’incontro tra pazienti e familiari. Un percorso che ha portato all’individuazione di alcuni interventi e prototipi di arredo da far realizzare alla falegnameria. Per la loro costruzione, accanto agli esperti falegnami, sono stati coinvolti alcuni giovani delle scuole secondarie e alcuni migranti ospitati nel periodo di richiesta di asilo presso il centro di ASP il Miliario: attraverso la valorizzazione delle competenze dei professionisti, detentori di un sapere ormai poco diffuso in ambienti di questo tipo, e di aggiornamento della strumentazione è nata così una preziosa occasione di formazione per chi richiede asilo, una modalità innovativa di costruzione di rete con il territorio per impiegare il tempo dell’attesa formandosi a una nuova professione e acquisendo competenze utili anche alla ricerca di un lavoro. I percorso diventa così anche un’occasione di integrazione attraverso il lavoro quotidiano a contatto con i dipendenti di ASP e con gli utenti della struttura. Il progetto vedrà nei prossimi mesi un nuovo sviluppo con l'obiettivo di specializzare sempre più gli operatori della falegnameria e dei servizi tecnici di ASP attraverso collaborazioni con designer e ricercatori universitari e consolidando sempre più anche le collaborazioni con il territorio e il gruppi di cittadini attivi. Green ASP è un progetto del Centro Antartide a ASP Città di Bologna, realizzato con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con la collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Sassari e CIRI Università di Bologna. [Fonte: Comunicato stampa Green ASP a cura di Centro Antartide e ASP Città di Bologna] Qui il video “Une vie meilleure – La falegnameria sociale” che racconta il progetto Alcune immagini del progetto: Pubblicato il 9 Giugno 2017
Con riferimento al comunicato pubblicato sul sito di FP-CGIL il 21.04.2017, riguardante “Contratto d’appalto per la fornitura di Servizio centralizzato di mediazione linguistico culturale e di interpretariato rivolto ai servizi interni ed esterni del Comune di Bologna” (CIG 6649099213) stipulato tra ASP e “Eurostreet Società Cooperativa”, questa Azienda intende ribadire la piena conformità del procedimento alle norme in materia. Contrariamente a quanto affermato da CGIL, in questa gara, infatti, è stato garantito il pieno rispetto delle clausole sociali di cui al contratto d’appalto in oggetto, inclusa l’applicazione del Protocollo 06.07.2015 stipulato tra Comune di Bologna, OO.SS e Parti Datoriali, ai fini del preteso riassorbimento del personale della Gestione uscente da parte della Gestione subentrante. La questione riguarda la clausola di “riassorbimento” e non le clausole sociali relative ai lavoratori svantaggiati (che, peraltro, data la delicatezza dei servizi, non si sarebbero potuti impiegare nell’appalto: tale ipotesi è, peraltro, evidenziata nello stesso Protocollo 06.07.2015). Pertanto, non rileva a tal fine il Regolamento adottato dal Comune di Bologna per l’inserimento di persone svantaggiate negli appalti soprasoglia, fatto proprio da questa ASP con delibera dell’Amministratore unico del 04.04.2014 Il Protocollo è stato sottoscritto il 6 luglio 2015, quindi ben prima che intervenisse il nuovo Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 50/2016), e prevede, al punto 3, quanto segue: “Il Comune di Bologna si impegna a tale scopo ad inserire, quale condizione di esecuzione dell’appalto, nei bandi di gara di affidamento di servizi da riaffidare, la clausola sociale di salvaguardia di riassorbimento di manodopera per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Si tratta di un impegno importante dal punto di vista economico e giuridicamente delicato perché ciò presuppone l'impegno da parte delle imprese subentranti di assumere, qualora ve ne fosse necessità e compatibilmente con la propria organizzazione, i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che lavoravano presso l’impresa uscente, a prescindere dal CCNL di riferimento”. Tuttavia, lo stesso Protocollo richiama le Direttive 23/2014, 24/2014 e 25/2014, nelle quali si fa riferimento alla clausola sociale nei termini compatibili con l’ordinamento comunitario. Il Comune di Bologna nel gennaio 2015 aveva elaborato un “manuale” per le clausole sociali, che in ordine al riassorbimento assumeva a riferimento i principi della sentenza del Consiglio di Stato n. 3900/2009. La clausola sociale che ASP ha inserito nel bando è perfettamente coerente con quella prevista dal Manuale del Comune di Bologna e con quanto richiesto dal testo dell’art. 50 del D.Lgs. n. 50/2016, intervenuto ben dopo la firma del Protocollo in questione. La clausola sociale che ASP ha inserito è ispirata alla DGR n. 969 del 27 giugno 2016 (linee-guida per gli affidamenti di appalti alle cooperative sociali), nella quale si fa espresso riferimento ai principi del Consiglio di Stato espressi nella sentenza n. 3900/2009, alla giurisprudenza comunitaria e alle interpretazioni dell’ANAC in materia. ASP Città di Bologna ha quindi applicato la clausola sociale di riassorbimento nei termini previsti dal nuovo Codice dei contratti, e rifacendosi alla clausola tipo elaborata dal Comune di Bologna nel manuale del gennaio 2015, nonché alle linee-guida regionali, sviluppando, in sostanza e nei termini consentiti dal nuovo quadro normativo, gli elementi di garanzia per i lavoratori concessi dall’ordinamento comunitario e dalla disposizione di recepimento data nell’art. 50 del D.Lgs. n. 50/2016. Anche se vi fosse stato un atto di “recepimento” del Protocollo (da parte di ASP), in ogni caso l’intervenuta modifica normativa avrebbe costretto ASP a “interpretare” (come ha fatto) la clausola di riassorbimento nei termini dovuti in base all’art. 50 del D.Lgs. n. 50/2016, a rischio, in caso contrario, di possibili impugnative (peraltro, il Protocollo del luglio 2015 si limita a stabilire che la clausola di riassorbimento deve essere inserita nei bandi, ma non fa alcun riferimento ai contenuti sostanziali che la stessa potrebbe avere). Conseguentemente, ASP ha predisposto la clausola nei termini compatibili con la normativa, recependo nel “riassorbimento generico” la clausola definita dal Manuale del Comune di Bologna, mentre nella parte relativa al “riassorbimento ex obbligo CCNL”, il bando è stato formulato sempre in aderenza a quanto previsto dall’art. 50 del Codice. Queste sono le norme adottate da ASP nel rapporto contrattuale con la Società aggiudicataria del servizio; peraltro i servizi del Lotto aggiudicatosi da Eurostreet sono in larga misura servizi “misti” con fortissime caratteristiche di servizi “intellettuali”, a partire dal servizio di traduzione, per i quali non sarebbe neanche applicabile l’art. 50 del Codice dei contratti. Va ricordato, infine, come dalla stessa procedura di “raffreddamento” svoltasi presso la Prefettura di Bologna lo scorso 20 aprile, l’azione di ASP non abbia visto alcun tipo di rilievo. Pubblicato in data 11 maggio 2017
Venerdì 21 aprile alle ore 13.00 presso la sede di ASP Città di Bologna in via Marsala 7, è stato sottoscritto un inedito accordo di collaborazione per utilizzare a fini sociali un podere di proprietà di ASP, in posizione accessibile nei pressi del “Meloncello”, tra lo storico portico di San Luca e il parco pubblico del Pellegrino. Il progetto intende avviare una azienda agricola che verrà costituita da persone in condizione svantaggio sociale o di salute, seguite dai servizi sanitari e sociali e con l'aiuto di volontari e pensionati. Le attività previste, e in parte già sperimentate, sono orticoltura, apicoltura, frutticoltura, vendita diretta al consumatore, didattica e educazione per le scuole, ortoterapia, corsi di formazione, educazione culturale all'ambiente e la cura del parco Pellegrino confinante. Partner del progetto sono ASP Città di Bologna, i Servizi di Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Disabili Adulti dell’AUSL di Bologna, i Servizi Sociali Territoriali, il Quartiere Porto Saragozza, AUSER Volontariato di Bologna, l’Associazione di promozione sociale Ventaglio di Orav, l’Azienda agricola Piazza Martino dell’associazione Piazza Grande. Pubblicato il 20 aprile 2017
Mercoledì 15 febbraio si è svolta la conferenza stampa di presentazione di A zonzo per i musei – percorsi tra i patrimoni civici e delle antiche Opere Pie”, un progetto del L'Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con La QUADRERIA | Palazzo Rossi Poggi Marsili di ASP Città di Bologna A partire da venerdì 17 febbraio, il terzo venerdì di ogni mese alle ore 17, fino al 15 dicembre 2017, un ciclo di visite guidate vedrà coinvolte opere presenti all’interno delle collezioni del Museo Civico Medievale, delle Collezioni Comunali d’Arte, del Museo Davia Bargellini e de La QUADRERIA. Sarà possibile scoprire e ammirare, attraverso percorsi mirati, opere che facevano parte dell’ingente patrimonio pervenuto nei secoli alle antiche Opere Pie e attraverso lasciti e donazioni di benefattori. Tutti i musei sono a ingresso gratuito con la Card Musei Metropolitani Info: La Quadreria. Palazzo Rossi Poggi Marsili Via Marsala 7, 40126 Bologna tel. 051 279611 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5 = 'laquadreria' + '@'; addy12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5 = addy12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_text12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5 = 'laquadreria' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloak12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5').innerHTML += ''+addy_text12783dfb824d0a70c95d15257df7e6f5+''; / www.laquadreria.it Consulta il pieghevole del'iniziativa Rassegna stampa Il Resto del Carlino Bologna versione online Iperbole - Comune di Bologna Il Resto del Carlino Bologna La Repubblica Bologna Alcuni scatti della conferenza stampa Pubblicato il 16/02/2017
In data 3 Febbraio u.s. il Consiglio di Stato, Sezione Terza, ha respinto il ricorso cautelare di un operatore socio-sanitario nei confronti di ASP, confermando la precedente ordinanza del T.A.R. Emilia-Romagna. La persona era in graduatoria approvata nel 2009 e vantava il proprio diritto ad essere assunto, pur essendoci una successiva graduatoria approvata nel 2013 a seguito di concorso per la stessa figura professionale. “Considerato che le ragioni relative al mancato utilizzo della graduatoria per il concorso bandito nell’anno 2009 e all’indizione della procedura concorsuale relativa all’anno 2013, appaiono adeguatamente rappresentate anche con riferimento alla convenzione stipulata fra le aziende sanitarie interessate e che quindi l’ordinanza del T.A.R. vada confermata (..) il Consiglio di Stato respinge l’appello.” Il Consiglio di Stato e il T.A.R. Emilia-Romagna hanno rilevato il corretto agire dell’amministrazione, dando piena e indiscussa ragione alla posizione di ASP. Bologna, 8 Febbraio 2017
Il 9 febbraio 2017 alle ore 13 a Palazzo d'Accursio, si è svolta la conferenza stampa di presentazione di Bologna a braccia aperte” campagna di promozione e sensibilizzazione all’accoglienza familiare. Sono Intervenuti Luca Rizzo Nervo, Assessore a Sanità e Welfare del Comune di Bologna, Gianluca Borghi, Amministratore unico di ASP Città di Bologna, Chiara Labanti responsabile Centro per le Famiglie di ASP Città di Bologna, Jora Mato, Presidente AMISS – Associazione mediatrici interculturali, Piera Poli, Responsabile Diritti e Integrazione - Open Group. ASP e Comune di Bologna hanno raccolto e declinato a livello locale la campagna “A braccia aperte” lanciata dell’autunno 2015 dalla Regione Emilia-Romagna per la sensibilizzazione e la promozione dell’affido e dell’accoglienza familiare. Insieme a Open Group e Amiss, ASP ha avviato a settembre un progetto sperimentale per dare ulteriore eco all’iniziativa, con alcuni laboratori che hanno coinvolto numerose persone interessate al tema. Nel nuovo anno saranno realizzati incontri di informazione e sensibilizzazione con associazioni, gruppi, comunità religiose per coinvolgere il maggior numero di persone, anche di età, origini e nazionalità diverse, per favorire poi la migliore esperienza possibile per i bambini, i ragazzi e le famiglie. Accogliere è dedicare tempo a bambini/e o ragazzi ed accompagnarli nel loro percorso di crescita personale. Si può tradurre in diversi modi (affiancamento, affido di bambini anche molto piccoli, accoglienza di minori stranieri non accompagnati..) con progetti personalizzati sostenuti in ogni fase da un'équipe multiprofessionale. Possono partecipare persone singole e coppie con o senza figli, che vogliano fare un’esperienza di relazioni e solidarietà, con un impegno flessibile da valutare insieme. Per approfondimenti: scarica il segnalibro e il pieghevole vai al BLOG con le notizie e gli eventi di Bologna a braccia aperte Centro per le famiglie - ASP Città di Bologna via del Pratello 53 (Bo) Tel. 331 1715527 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloakb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addyb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102 = 'affidoaccoglienza' + '@'; addyb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102 = addyb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_textb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102 = 'affidoaccoglienza' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloakb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102').innerHTML += ''+addy_textb19f8d893b058ac5cd2ad1712e692102+''; Rassegna stampa: Il Resto del Carlino Bologna - Famiglie a braccia aperte La Repubblica Bologna - Cento famiglie aprono le case ai minori soli Guarda l'intervista all'Assessore Rizzo Nervo Pubblicato il 10/02/2017
Il 7 febbraio 2017 h.13 in Quadreria di via Marsala, 7si svolgerà la conferenza stampa di presentazione di ASP per i giovani , Protocollo di intesa tra Ufficio Scolastico Regionale – Ufficio V e ASP Città di Bologna per l’Alternanza Scuola-Lavoro degli studenti di scuole secondarie di II grado. Nell’arco di un semestre, da febbraio ad agosto, ASP accoglierà quasi 400 studenti del terzo e quarto anno di diverse scuole di Bologna, una interessante opportunità per gli studenti di conoscere e misurarsi concretamente con le molteplici professionalità che entrano in gioco per offrire servizi sociali di elevato livello, quali quelli bolognesi. Interverranno Marilena Pillati, ViceSindaco e Assessore alla Scuola del Comune di Bologna Giovanni Schiavone, Dirigente Ufficio V - Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Gianluca Borghi, Amministratore unico di ASP Città di Bologna Saranno presenti docenti e studenti di Liceo “Arcangeli” e Istituto “Aldini-Valeriani” di Bologna
Il Tribunale di Bologna Sezione Civile ha accolto la tesi di ASP Città di Bologna, ed ha respinto la domanda sollevata da parte di eredi di una ospite che lamentavano l’illegittimità di quanto a suo tempo pagato per l’assistenza prestata alla madre affetta da Alzheimer, presso una Casa Residenza Anziani di ASP, in cui è stata ricoverata alcuni anni. Tali costi dovevano, a loro dire, essere integralmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale in ragione della patologia della madre, chiedendo quindi la non applicazione delle norme nazionali e regionali che regolamentano tale materia, ponendo un tema anche di legittimità costituzionale delle stesse. Secondo tali norme, infatti, è prevista la copertura dei costi di ricovero sia da parte del Servizio Sanitario Nazionale, sia da parte del beneficiario del ricovero, cosiddetta “retta”, che può essere posta a carico del Comune solo in caso di indigenza dell’utente. Secondo la sentenza è corretto che l’utente, e in sua vece i familiari con possibilità economiche, contribuisca al costo della permanenza presso la Casa Residenza Anziani nella misura del 50%, restando l’altro 50% a carico del Servizio Sanitario. Le norme pertanto sono costituzionalmente legittime e applicabili nella fattispecie. Una sentenza storica che per la prima volta ribadisce come le prestazioni socio-sanitarie in strutture accreditate, anche a favore dei malati di Alzheimer, siano a carico del Servizio Sanitario Nazionale ma anche del cittadino che ne usufruisce, quale quota di compartecipazione alla spesa per quella parte assistenziale che è a corredo della prestazione meramente sanitaria. 25 gennaio 2017
E’ stato sottoscritto oggi, 16 dicembre 2016, con le Organizzazioni Sindacali e le RSU aziendali l’Accordo di pre-intesa al Contratto Collettivo Decentrato Integrativo e sul Fondo incentivante 2016. I punti salienti dell’accordo prevedono: l’avvio di un concorso entro il mese di giugno 2017 per Operatori Socio Sanitari inquadrati in categoria B3 giuridico, con una riserva di posti al personale interno; l’attuazione delle progressioni orizzontali nel 2017, ovvero dei passaggi economici all’interno di ogni categoria professionale del personale dipendente, che porterà ad un aumento retributivo per coloro che ne potranno usufruire, a partire dagli Operatori Socio Sanitari, e destinando maggiori risorse per i passaggi iniziali di categoria; una quota dell’ammontare complessivo per le progressioni sarà coperta attraverso piani all’ulteriore razionalizzazione del Bilancio 2017. ASP Città di Bologna conferma inoltre l’impegno a riconoscere un incentivo medio 2016 in linea con l’anno precedente, determinato in base alla presenza e alla valutazione ottenuta. Gli obiettivi perseguiti dall’Accordo sono il risultato tangibile della volontà dell’Azienda di premiare anche sulla base di importanti risultati ottenuti il personale dipendente, partendo dai salari più bassi. L’accordo verrà presentato dalle Organizzazioni Sindacali ai lavoratori per l’approvazione. Pubblicato il 16 Dicembre 2016
Martedì 20 settembre 2016, dalle ore 14.00 presso la Sala Anziani di Palazzo D’Accursio, ASP Città di Bologna presenta alla città il Bilancio sociale 2015. Interverranno: Gianluca Borghi - Amministratore unico di ASP, Francesco Longo - Docente Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico – CERGAS Università degli studi Bocconi, Sergio Venturi – Assessore politiche per la salute Regione Emilia Romagna, Luca Rizzo Nervo – Assessore Sanità, Welfare, Innovazione sociale e solidale Comune di Bologna. La presentazione dei risultati raggiunti e dell’uso delle risorse è un impegno di questa Azienda pubblica, ed il Bilancio sociale vuole essere uno degli strumenti con cui vogliamo conseguire questo obiettivo. Non solo un dovere di trasparenza verso la città, ma uno strumento per promuovere un dialogo con tutti i nostri interlocutori e offrire una visione d’insieme delle molteplici attività volte a perseguire un unico obiettivo: porre al centro le Persone fragili che accogliamo nelle nostre strutture o accompagniamo nel proprio percorso di vita verso l’autonomia. I risultati raggiunti nel 2015, a partire dal pareggio di bilancio raggiunto con un anno di anticipo rispetto alle previsioni di inizio gestione, iscritti nell’ambito di un contesto che vuole essere di riflessione sul sistema di erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari, pongono ASP Città di Bologna nelle condizioni di proseguire nello sviluppo di nuovi servizi e nelle innovazioni per il miglioramento della qualità della vita attraverso la prevenzione e la promozione, seguendo il principio della sussidiarietà. Bologna, 19 settembre 2016 Vai alla notizia dell'evento
L’amministratore unico di ASP Città di Bologna, Gianluca Borghi, approva la “Direttiva per la incentivazione della presenza sul lavoro e per la prevenzione ed il contrasto dell’assenteismo”. Un documento nel quale fornisce indicazioni alla struttura gestionale di ASP per favorire la cultura della presenza, prevenendo e contrastando il fenomeno dell’assenteismo, definendo azioni mirate ad individuare i fattori che possano favorire la presenza dei dipendenti e a contrastare il fenomeno dell’assenteismo. Si tratta di un provvedimento richiesto dai decreti attuativi della Riforma della Pubblica Amministrazione , la cosiddetta riforma Madia, ed in particolare il Decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 giugno 2016 che modifica all’articolo 55-quater del D. Lgs 165/2001 (sui licenziamenti disciplinari). Negli ultimi tempi, a seguito di fatti di cronaca ormai noti, è messo in discussione l’operato dei dipendenti pubblici, con attenzione ai temi delle false timbrature non sufficientemente perseguite, ed i cittadini sembrano richiedere alla Pubblica Amministrazione, attraverso legiferazioni puntuali, di sanzionare comportamenti scorretti, ponendo l’accento sull’importanza del rispetto di regole da parte di chi vede finanziato il proprio stipendio dalla collettività. In questo quadro sociale è importante per ASP Città di Bologna sottolineare il rispetto delle regole del lavoro pubblico, adottando azioni specifiche di controllo, anche per ristabilire il patto tra la società ed il lavoratore pubblico, facendo emergere, peraltro, anche i comportamenti virtuosi. Operazione questa necessaria per la definizione di un’immagine della Pubblica Amministrazione come di una realtà fatta di persone corrette e rispettose delle regole. ASP Città di Bologna è impegnata dal momento della sua costituzione sui temi della valorizzazione del lavoro dei propri dipendenti con azioni che vanno dal periodico ascolto dei lavoratori, all’attenzione ai temi del benessere lavorativo, all’incentivazione premiante, alla costante attenzione al confronto in sede sindacale e alla realizzazione di percorsi concorsuali per diminuire il ricorso al lavoro precario. Tutte queste azioni hanno portato nel primo biennio di vita alla riduzione delle assenze del personale socio-assistenziale (si è passati da una media di 20,5 giorni medi di assenza del 2014 a una media di 18,5 giorni nel 2015, tenendo presente che le giornate riconosciute come “possibili” di assenza nella applicazione delle direttive sull’accreditamenti si assesta sui 17 giorni). Dato questo significativo in un’Azienda impegnata nel lavoro di cura a favore delle fasce più deboli della popolazione, e con più della metà dei propri dipendenti over50. La direttiva è pubblicata nel sito istituzionale di ASP Città di Bologna, nella sezione deliberazioni. Pubblicato il 15 Settembre 2016