Comunicati stampa

Lo scorso 21 maggio l’Associazione Nazionale Strutture Terza Età (ANASTE), unitamente a dodici strutture socio-sanitarie private emiliano-romagnole ha impugnato la delibera di Giunta regionale n. 273/2016, con cui la Regione Emilia-Romagna ha definito il sistema di remunerazione delle strutture pubbliche e private che erogano servizi socio-sanitari in regime di accreditamento, ossia per conto ed in nome del Servizio Sanitario Regionale. In particolare, i ricorrenti chiedevano l’annullamento della delibera regionale nella parte in cui ha riconosciuto, in favore dei soggetti pubblici, uno specifico incremento tariffario al fine di compensare le rilevanti agevolazioni fiscali IRAP di cui beneficiano le sole strutture private in virtù dell’art. 1 comma 20 l. n. 190/2014 (c.d. legge di Stabilità per il 2015). Il ricorso di ANASTE era anche contro ASP Città di Bologna, essendo una delle strutture beneficiarie del detto incremento tariffario. Per ANASTE la compensazione introdotta dalla delibera impugnata sarebbe discriminatoria per le strutture private in quanto comporterebbe una distorsione della concorrenza a vantaggio delle strutture pubbliche, costituendo addirittura una forma di “aiuto di Stato” vietata dalla normativa europea. Il TAR per l’Emilia-Romagna, in totale aderenza alle difese di Regione e ASP Città di Bologna, con sentenza n. 755 del 26/7/2016 ha respinto il ricorso, giudicando pienamente legittima la delibera regionale e sancendo l’importante principio per cui l’incremento tariffario in favore dei soli erogatori pubblici non comporta alcuna lesione della concorrenza tra questi e gli erogatori privati, dal momento che l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie in favore degli utenti per conto del SSR non può essere considerata un “mercato”, ma un sistema, necessariamente sottoposto alla potestà programmatoria regionale, nel quale l’obiettivo primario della Regione non è quello di garantire la concorrenza tra erogatori, ma “la miglior erogazione del servizio in favore della collettività”. In aggiunta a ciò, il TAR ha riconosciuto che la delibera regionale non si pone in contrasto con la disciplina comunitaria sugli “aiuti di stato”, posto che la delibera in questione non falsa né minaccia la concorrenza ma, all’esatto contrario, mira a “porre rimedio ad una distorsione” concorrenziale derivante dal regime fiscale IRAP agevolato di cui beneficiano infatti soltanto gli erogatori privati, che pagano il 3,9% contro l’8,5% per le ASP. Il TAR ha quindi ritenuto pienamente legittima la compensazione prevista dalla delibera regionale, volta semplicemente a ridurre questo immotivato differenziale, penalizzante per le ASP. Pubblicato il 28 Luglio 2016
ASP Città di Bologna ha dato il via al regolamento attuativo dell’organismo di Partecipazione e Rappresentanza per gli interessi degli utenti dei servizi offerti alla città, con il fine di mantenere e consolidare i legami non solo con gli stessi utenti ma con le rappresentanze del volontariato di Bologna. L’assemblea dei soci di ASP, presieduta dall’assessore Luca Rizzo Nervo, ha infatti ratificato durante la seduta del 13 aprile la proposta di ASP che va ad attuare pienamente lo Statuto dell’Azienda, che all’articolo 9 prevede per l’appunto la costituzione di tale organismo. Primo passaggio, ora, sarà quello di individuare le 12 organizzazioni maggiormente rappresentative degli interessi degli utenti dei servizi sociali gestiti da ASP, che potranno con propri rappresentanti far parte del nuovo organismo. “Con questa decisione la nostra Azienda si apre ancora di più alla relazione con i soggetti rappresentativi della città, con l’esplicito intento di favorire partecipazione, confronto e costante verifica dei servizi offerti da ASP, superando ogni autoreferenzialità ed, anzi, ricercando anche voci critiche che ci aiutino a far crescere i nostri servizi”, ha dichiarato Gianluca Borghi, Amministratore unico di ASP Città di Bologna. Il nuovo organismo avrà quindi compiti consultivi, di controllo della qualità e di promozione della solidarietà e dell’attività di volontariato locale; l’intento, comune ad ASP, sarà quello di migliorare la capacità dell’Azienda, di rispondere efficacemente alle sollecitazioni dei destinatari coinvolti, interessati ai servizi che questa eroga ed alle attività che realizza a sostegno di anziani, minori e famiglie, adulti ed immigrati. Potranno candidarsi a far parte dell’organismo di rappresentanza le libere forme associative, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale attive a Bologna e iscritte negli elenchi comunali o regionali, partecipando all’avviso pubblico che ASP pubblicherà nei prossimi giorni sul proprio sito, in collaborazione con il Comune di Bologna. Pubblicato il 21 Aprile 2016
Domenica 10 aprile alle ore 18 nell’area verde dell’ex convento di Santa Marta in Strada Maggiore, tra Vicolo Borchetta e Via Torleone, di proprietà di ASP Città di Bologna, è stato inaugurato il giardino di vicinato, frutto di un patto di collaborazione tra Comune di Bologna - Quartiere San Vitale, il gruppo informale di cittadini “Torleoneinsieme” e ASP. Presenti: Virginio Merola Sindaco di Bologna, Milena Naldi Presidente del Quartiere San Vitale, Gianluca Borghi Amministratore unico di ASP Città di Bologna e Barbara Floris referente del gruppo “Torleoneinsieme” e tanti cittadini, famiglie e bambini. ASP ha accolto con favore la richiesta dei cittadini di fruire e quindi valorizzare il giardino, straordinario ed unico per posizione, prospicente l’ex convento di Santa Marta, dell’estensione di 1.500 mq, reso fruibile alla città dopo anni di chiusura. Questa iniziativa di ASP Città di Bologna si pone quindi nel solco delle priorità della Amministrazione Comunale, che promuove e valorizza forme di cittadinanza attiva per interventi di cura e di rigenerazione dei beni comuni urbani, operati dai cittadini come singoli o attraverso formazioni sociali stabilmente organizzate o meno. L’obiettivo del giardino di vicinato è migliorare la qualità della vita dei cittadini coinvolti, fungendo da catalizzatore di nuovi rapporti e teso allo sviluppo della comunità, integrando gli standard manutentivi al fine di migliorare la vivibilità e la fruibilità. Gallery: Pubblicato il 30 Marzo 2016
Inizia a febbraio un’inedita collaborazione tra l’Istituto Comprensivo 9 -Scuola Secondaria Il Guercino - il Quartiere Savena e ASP Città di Bologna. Gli insegnanti dellla scula hanno espresso al Quartiere la necessità di trovare spazi e competenze per poter proporre a ragazzi con bisogni educativi speciali ulteriori esperienze e risorse per completare i loro percorsi scolastici. Questi percorsi educativi, complementari al tradizionale percorso scolastico, servono ai ragazzi per permettere una maggiore consapevolezza delle capacità e delle competenze che possiedono, cosa che con i percorsi tradizionali spesso faticano ad emergere. ASP, che già da tempo accoglie nei suoi spazi interventi educativi che coinvolgono le nuove generazioni, ha accolto la proposta mettendo a disposizione gli spazi della falegnameria del Centro Servizi Giovanni XXIII in viale Roma 21. Tale collaborazione consentirà a piccoli gruppi di studenti (5 per volta) di fruire degli spazi e del personale di ASP una mattina la settimana, inizialmente in via sperimentale, dalla metà di febbraio fino a tutto il mese di maggio 2016, per poi proseguire alla ripresa del nuovo anno scolastico. L'alleanza educativa tra ASP e Istituto Comprensivo 9 mira a sostenere il percorso verso l'autonomia di ragazzi con fragilità proponendo loro una esperienza che affianca la lezione tradizionale. Esperienze pratiche e sviluppo delle abilità manuali, ma anche capacità di progettare, confrontarsi con piccoli problemi e verificare possibili soluzioni. La realizzazione di un manufatto potrà rappresentare un prodotto di sintesi tra differenti conoscenze, e offrirà agli studenti la possibilità di avvicinare adulti diversi da quelli che si incontrano a scuola. Altro elemento di valore potrà essere rappresentato dalla condivisione di spazi che spesso sono vissuti come luoghi di altri ; non più solo riservati a persone anziane, ma spazi ibridi, aperti, solidali e non legati ad una singola condizione. Luoghi e operatori capaci di ospitare persone di età diversa per favorire in alcuni momenti anche uno scambio di esperienze, competenze e di storie, in attesa dei primi, preziosi manufatti. Pubblicato l'11 Febbraio 2016
A seguito della sottoscrizione di apposita convenzione tra Comune di Bologna, Quartiere Saragozza, ASP Città di Bologna e Cooperativa Teatro del Pratello, i locali di via del Pratello 53 (ex Pavese), di proprietà di ASP, saranno utilizzati dalla cooperativa Teatro del Pratello come spazio teatrale e culturale. Già dallo scorso mese di settembre, ASP ha riunito in via del Pratello 53 tutti i servizi per minori, ovvero il Servizio di accoglienzaresidenziale e semiresidenziale per minori e per madri con bambini, il Servizio di tutela di minori stranieri non accompagnati ed il Centro per le Famiglie. In coerenza con questa destinazione, nei locali -sempre di proprietà ASP- dell’ex “Circolo Pavese” troverà sede il “Pra.Teatro.Comunità.Pratello”. Si tratterà di un nuovo spazio teatrale e culturale aperto, per le nuove generazioni e per l’incontro tra generazioni, che avrà al centro del suo programma il progetto (che la cooperativa sociale Teatro del Pratello ha avviato dal 1998) rivolto ai minori e ai giovani adulti seguiti dai Servizi della Giustizia Minorile. Rivolto in particolare ai ragazzi della Comunità pubblica di via del Pratello e dell’IPM (Istituti Penali per Minori), che saranno coinvolti nelle attività e nella gestione. Il teatro, quindi, come veicolo fondamentale in processi educativi, formativi e artistici: saranno infatti attivi laboratori di teatro e di danza, di scrittura creativa, di scenografia, aperti anche a studenti, a gruppi giovanili spontanei, ai senior che frequentano il “Centro Sociale La Pace”. Sarà il luogo dove presentare al pubblico le produzioni degli spettacoli della Compagnia OUT Pratello, in cui i ragazzi saranno assunti regolarmente. Il Pra.T Teatro.Comunità.Pratello sarà una delle sedi del progetto Welfare Culturale Molteplici Arti e si propone come luogo di progettazione culturale partecipata aperto alle associazioni che operano nel Pratello. Pubblicato il 5 Febbraio 2016
Giovedì 28 gennaio alle ore 10.30 il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, inaugurerà il Centro Diurno L”’Aquilone”, che ha sede all’interno del Centro Servizi Giovanni XXIII di Viale Roma21. Saranno presenti l’’Amministratore unico di ASP Gianluca Borghi, l’Assessore alla Sanità del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo, la Presidente del Quartiere Savena Virginia Gieri ed il Direttore delle attività socio-sanitarie di AUSL Bologna Monica Minelli. Circondato da ampi spazi esterni attrezzati che comprendono anche una zona ortiva recintata, ed un portico a disposizione degli utenti per sostare all’aria aperta, il Centro, che dispone di una superficie dedicata di circa 490 mq, totalmente rinnovato a seguito dei lavori di riqualificazione in corso, riguardanti tutto il Corpo C, finanziati da ASP per un importo complessivo di circa € 2.360.000 (escluso il finanziamento regionale di circa € 1.200.000), potrà fruire di uno spazio verde protetto, interamente dedicato, progettato e pensato in funzione della fruibilità da parte di una utenza con decadimento cognitivo e alterazioni comportamentali (cd. Giardino Alzheimer). All’interno del giardino troverà collocazione anche un percorso di stimolazione cognitiva denominato “I sentieri della memoria”. Il numero dei posti accreditati sarà di 23, tuttavia l’ampiezza e le caratteristiche dei locali sono tali da poter rivolgere il Centro ad un numero maggiore di utenti, in linea con l’evoluzione dei fabbisogni espressi dalla cittadinanza. Pertanto a fronte di una autorizzazione al funzionamento per 25 posti, sarà possibile accogliere anche utenti in forma privata in via temporanea o definitiva. Il CD l’Aquilone è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 18.00, resta chiuso nei festivi infrasettimanali e prevede frequenze a tempo pieno (6 giorni su 6) o part time (3 giorni su 6 a giorni alterni). E’ possibile tuttavia studiare con i servizi sociali territoriali, anche formule di frequenza maggiormente flessibili (es. frequenze di 2, 4, 5 giorni o frequenze ad orari abbreviati), compatibilmente con le richieste e le necessità manifestate dall’utenza o dalle famiglie. Allo scopo di valorizzare al massimo gli spazi esistenti, in una logica di integrazione con l’intero Centro Servizi, si è pensato inoltre di offrire alla cittadinanza già utente dei Centri Diurni di ASP, una serie di aperture domenicali: una volta al mese si realizzerà in via sperimentale un’accoglienza diurna rivolta agli utenti dei servizi semiresidenziali di ASP. Questo progetto, congiuntamente ai risultati tangibili conseguiti negli ultimi anni, ci fa ritenere gli investimenti, la promozione e la realizzazione di servizi specializzati dedicati all’utenza affetta da demenza ed alle loro famiglie, non solo necessari ma qualificanti per una comunità che decide di sostenere e valorizzare chi affronta patologie così destrutturanti. Bologna, 28 gennaio 2016
Lunedì 11 gennaio alle ore 11 presso la sede del Servizio Minori e Famiglie dell’ASP Città di Bologna in Via del Pratello n° 53, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, Dott. Luigi Fadiga, l’ASP Città di Bologna, nella persona dell’Amministratore unico Gianluca Borghi, firmano per avviare congiuntamente il progetto innovativo “Uno spazio d’ascolto”, che si propone di arricchire le opportunità di incontro e comunicazione rivolte alla popolazione dei minori, nell’ambito della rete di servizi a loro dedicati. Sarà presente anche l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Bologna, Amelia Frascaroli. La realizzazione di questo progetto si sostanzia attraverso la possibilità, offerta alle persone di minore età, di accedere liberamente ad uno spazio di ascolto - realizzato dal Garante e da rappresentanti del suo staff - presso la sede del Servizio Minori e Famiglie di ASP. In particolare, il Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza ed il suo staff saranno disponibili ad incontrare i ragazzi che vorranno accedere a questo spazio, senza necessità di preventivo appuntamento o altre formalità, per istituire un luogo nel quale i giovani possano liberamente essere ascoltati su ogni cosa che li riguarda, dalla tutela dei diritti alla prevenzione rispetto a eventuali situazioni di maltrattamento, violenza, negligenza o abuso. In fase di avvio del progetto, nel corso del 2016, il Garante sarà presente presso la sede del Servizio Minori e Famiglie dell’ASP una volta al mese - salvo la pausa estiva - nelle giornate del 13 gennaio, 10 febbraio, 9 marzo, 13 aprile, 11 maggio, 8 giugno, 14 settembre, 12 ottobre e 9 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 17.30. Il progetto promuove e sostiene un’integrazione sempre più stretta e feconda dei percorsi operativi del Servizio Minori e Famiglie di ASP nei confronti dei cittadini e di tutti gli interlocutori con i quali ASP Città di Bologna intende collaborare per realizzare una rete sempre più efficace, innovativa e vicina alle persone e alle loro necessità.
Per favorire e supportare l’esercizio dei diritti legali degli ospiti residenti nelle proprie strutture, fra cui gli aspetti pensionistici e previdenziali, ASP Città di Bologna ha sottoscritto una convenzione, in forma sperimentale, con le organizzazioni sindacali dei pensionati (SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL). L’accordo, sottoscritto dall’Amministratore unico di ASP, Gianluca Borghi, e dai segretari generali, nonché rappresentanti legali, di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL, Valentino Minarelli, Sergio Palmieri ed Andrea Alessandri, prevede l’offerta di servizi per il disbrigo delle pratiche pensionistiche ed altre pratiche amministrative previdenziali ad ospiti sia aderenti sia non aderenti alle associazioni sottoscrittrici, in collaborazione con i centri di assistenza, Patronati e CAAF, delle singole organizzazioni confederali CGIL CISL UIL. Tra i servizi, offerti a titolo gratuito dai volontari delle suddette organizzazioni, rientra la raccolta di domande per assegni familiari su pensione, invalidità civile e Legge 104, e aggravamento, indennità di accompagnamento, assegno sociale, delega al pagamento pensione, verifica indebiti, pensione di reversibilità e ObsM e Cud: stampa e controllo. Di norma, salvo eventi straordinari condivisi dalle parti, tali prestazioni di ascolto ed assistenza verranno svolte per almeno tre giorni alla settimana in orario coincidente con la visita dei parenti o dei caregiver. Per svolgere tale attività l'Azienda mette a disposizione nella sede di Viale Roma 21, a titolo gratuito, una locazione facilmente accessibile da ospiti e famigliari, con gli arredi necessari per l’accoglienza dell’utenza e la conservazione della documentazione cartacea eventualmente necessaria. Le organizzazioni sindacali firmatarie della convenzione potranno svolgere le loro attività anche in collaborazione con altre Associazioni ONLUS o di Volontariato, in particolare con soggetti che per competenze possono offrire assistenze agli anziani ed alle loro famiglie. Bologna, 9 dicembre 2015
Il “Centro di Incontro Margherita” viene realizzato nei locali che ospitavano il Centro diurno Margherita, con l’intento di realizzare un luogo di ascolto, sostegno e accompagnamento nel percorso di evoluzione della malattia. Si rivolge a persone residenti a Bologna con problemi di memoria e ai loro familiari e assistenti. Il centro ha una capienza massima di 30 persone fra persone con demenza e accompagnatori. La proposta,su iniziativa di ASP e con il coordinamento scientifico e la supervisone del Prof. Chattat del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, ha preso come modello di riferimento i: “Meeting Center” che hanno origine ad Amsterdam nel 1993 ad opera di Rose Mary Droes (docente presso il Dipartimento di Psichiatria di Vrije, Università di Amsterdam). Si tratta di “una tipologia di approccio integrato volto a fornire, mediante l’attività di specifici professionisti, supporto e sostegno sia alla persona con demenza sia ai suoi familiari e accompagnatori per aiutarli a far fronte alla malattia”. L’iniziativa, si è notevolmente sviluppata non soltanto nei Paesi Bassi, ma anche in altri paesi europei. Il Centro di Incontro Margherita nasce all'interno del progetto europeo “MEETINGDEM” che ha visto coinvolti un consorzio di paesi fra cui Olanda, Regno Unito, Italia e Polonia per lo sviluppo e la diffusione di tale modello di sostegno e supporto. Ma un aspetto qualificante della progettazione del “Centro di Incontro”, è stato il coinvolgimento di tanti interlocutori della realtà di Bologna, infatti nel giugno 2015 è stato avviato un gruppo di lavoro (Comitato Guida) che ha coinvolto le seguenti istituzioni: Comune di Bologna, AUSL Distretto di Bologna e Dipartimento Cure primarie, Azienda Ospedaliera Centro per i Disturbi Cognitivi, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, insieme alle Associazione A.R.A.D. e “Non Perdiamo la Testa”, con la collaborazione di Ancescao . Il gruppo di lavoro ha condiviso l’opportunità di avviare un percorso innovativo che possa offrire spazi di ascolto, informazione, orientamento, incontro e coinvolgimento per persone con deterioramento cognitivo e familiari, volto al superamento del senso di inadeguatezza e di vergogna che spesso accompagnano l’insorgere della malattia della demenza . Si vuole operare in un’ottica preventiva, anticipando il disagio e la crisi del nucleo familiare, accompagnando un percorso di accettazione della malattia e di ri-adattamento dello stile di vita. Attraverso un’equipe di professionisti specificamente formati si vuole fornire supporto e sostegno per far fronte all’evoluzione della malattia nella vita di tutti i giorni, promuovendo la partecipazione attiva, la socialità e il benessere della persona con demenza e di chi se ne prende cura. Sono previsti momenti informativi/formativi, spazi di confronto e supporto psicologico attività volte a favorire la socializzazione, il movimento e il benessere psico-fisico, l’espressione artistica e delle proprie competenze e abilità pratiche, la attivazione della memoria e del vissuto di reminescenza, coinvolgendo anche il caregiver (familiare e/o assistente familiare) in attività condivise e di gruppo. Fra gli obiettivi condivisi è stata identificata anche una funzione di monitoraggio e raccordo con la rete dei servizi istituzionali, anche attraverso la collaborazione e la partecipazione delle associazioni che si occupano di queste problematiche, nell’ottica di un lavoro di rete e di comunità. Leggi Relazione sul servizio del 2017
La cancellazione dell'IRAP, attraverso un’apposita compensazione, per le ASP prevista nella Legge finanziaria 2016, presentata dalla Regione, è una scelta giusta e necessaria di cui va reso merito al Presidente Bonaccini ed alla sua giunta. Da tempo le Aziende pubbliche di servizi alla persona, anche attraverso la loro associazione di rappresentanza CISPEL, chiedevano la riduzione, almeno fino alla stessa aliquota del 3,21% applicata alle imprese sociali per la tassazione regionale (che per le ASP era invece fino ad oggi dell’8,5%): la scelta della giunta Bonaccini va oltre, giungendo alla cancellazione di tale imposta sia per le ASP che per gli altri soggetti gestori accreditati. Questa decisione rappresenta un chiaro e significativo investimento della Regione nella scelta di mantenere una gestione pubblica dei servizi sociali e sociosanitari. Essa, inoltre, consente di guardare con ottimismo all’eliminazione degli svantaggi competitivi sul piano economico cui le ASP, nei confronti dei privati e del privato sociale, sono sottoposte anche in termini contrattuali e di oneri per la copertura assistenziale del personale non a carico dell’INPS. La sostenibilità economica delle ASP, da attuare anche con decisioni delle stesse aziende, è condizione per mantenere un’elevata qualità dei servizi offerti. Anche per questo le ASP devono proseguire nella opera di razionalizzazione ed innovazione dei servizi sul territorio, nella consapevolezza che attraverso le Aziende Pubbliche passa la possibilità stessa di garantire diritti ed accoglienza a tutte le persone in difficoltà o di fragilità e di innovare il sistema del welfare regionale. Gianluca Borghi, amministratore unico ASP Città di Bologna Raffaele Leoni, presidente ASP RETE Reggio Emilia Terza Età Pierluigi Ravagli, presidente ASP dei Comuni Bassa Romagna Sergio Frattini, presidente CISPEL Emilia Romagna Pubblicato il 20 Novembre 2015
ASP Città di Bologna ha deciso, in accordo con il Comune di Bologna, di aprire in via sperimentale il Servizio di Centro Diurno, per una domenica al mese per 6 mesi, da Dicembre 2015 a Maggio 2016 dalle 8,30 alle 18,30. Il servizio sarà proposto all’interno dei locali del nuovo Centro Diurno L'Aquilone, totalmente rinnovato, collocato all’interno del Centro Servizi Giovanni XXIII, sito in Viale Roma 21. L’opportunità sarà rivolta, in questa fase sperimentale, a 15/20 ospiti già frequentanti i Centri Diurni ASP Aquilone, Savioli, Albertoni, San Nicolò e Lercaro. Per “SERVIZIO DI CENTRO DIURNO” si intende specificatamente la stessa tipologia di servizio che viene proposta tutti i giorni dal lunedì al sabato in tutti i Centri Diurni di ASP. Ciò significa fondamentalmente realizzare una “presa in carico forte”, che consenta di gestire ogni ospite nella totalità delle sue necessità e bisogni, sia di tipo assistenziale che sanitario, che si presenteranno nel corso della giornata al Centro Diurno domenicale. Per fare ciò è necessario che il personale presente abbia una conoscenza esaustiva delle condizioni fisiche e cognitive nonché dei correlati bisogni, di ogni ospite. Per tale motivo ci si rivolge in questa fase ad una utenza già nota e conosciuta nei suoi aspetti più particolari e specifici. Prima di assumere una tale decisione è stata fatta, da parte di ASP, una “indagine conoscitiva di interesse” su tutti gli ospiti che attualmente frequentano i Centri Diurni di ASP Città di Bologna. Attraverso la somministrazione di un breve e semplice questionario scritto, si è raccolta l’intenzione o meno di fruire del servizio: dei 77 ospiti/familiari che hanno risposto, la metà si sono dichiarati interessati a cogliere l’opportunità di un ampliamento del servizio Centro Diurno. La organizzazione delle giornate domenicali in parte ricalca quelle usuali dal lunedì al sabato, ed in parte tiene conto di un “gruppo nuovo” di ospiti che ogni domenica di apertura si incontrerà. Verranno così garantiti il pranzo, insieme ad un caffè di benvenuto e un tè pomeridiano prima dei saluti, l’aiuto nelle principali attività della vita quotidiana (igiene, gestione incontinenza, deambulazione, alimentazione, riposo pomeridiano, ecc.), la somministrazione di eventuali farmaci e soprattutto attività di animazione, socializzazione, intrattenimento, sia di macro che di medio gruppo che terranno appunto conto delle relazioni nuove che si instaureranno ogni domenica. Ci sarà un “filo rosso temporale e tematico” che collegherà tra loro le attività proposte nelle quattro domeniche di apertura. Verrà garantito anche il trasporto da e per il Centro Diurno, in modo da facilitare la frequenza per ogni ospite, indipendentemente dalle opportunità di accompagnamento da parte di familiari . Per la organizzazione, realizzazione e gestione delle attività e necessità della giornata ci saranno 4 operatori socio sanitari che si alterneranno nelle 10 ore di apertura, per un totale di 24 ore di presenza e assistenza; 1 animatore per 6 ore; 1 infermiere per circa 1 ora, il tempo necessario per la somministrazione dei farmaci e inoltre sempre reperibile in caso di urgenze/emergenze sanitarie; una figura di responsabile sarà costantemente presente. Si ipotizza anche l’utilizzo di volontari per attività di intrattenimento/socializzazione e di professionisti interni, quali musicoterapeuta. La frequenza al Centro Diurno domenicale prevederà un contributo a carico di ogni utente di 20 euro a parziale copertura del costo complessivo del servizio (che si aggira sui 45/50 €/ospite). E’ a carico di ASP Città di Bologna la copertura della cifra rimanente Per chi richiederà il trasporto, ci sarà un ulteriore costo di 8 € , che coprirà sia l’andata che il ritorno. I servizi di ASP Città di Bologna vogliono diventare ancora più capaci di rispondereai bisogni degli anziani e delle loro famiglie, all’interno di modalità organizzative e gestionali flessibili e che ne mantengano al contempo la sostenibilità economica. Questa sperimentazione si colloca all’interno di un percorso di ridisegno organizzativo dei Centri Diurni di ASP, che vede ampliarsi l’apertura anche al sabato di realtà assistenziali quali i Centri Diurni Lercaro e San Nicolò, storicamente aperti solo fino al venerdì. Insieme a Comune e AUSL ci impegniamo ad essere ancora più vicini alle famiglie in difficoltà, per rispondere ai loro bisogni assistenziali rilevanti, rimodulando e diversificando le nostre possibilità di risposta. Tra queste vi è anche l’ex Centro Diurno Margherita, trasformato in un “Punto di Incontro” per anziani affetti da demenza e i loro care-giver. Questo servizio, a differenza dei Centri Diurni tradizionali, ha una modalità di accesso molto facilitata, dove i familiari trovano sostegno, supporto, formazione per affrontare la difficile sfida della demenza e le persone che ne sono affette trovano attività create appositamente per loro, per rallentare il decadimento cognitivo, per non sentirsi sole, per condividere momenti di serenità. Consulta le silde dei servizi per anziani di ASP Rassegna stampa Carlino Bologna - 11 novembre Corriere Bologna - 11 novembre Guarda il servizio su E'tv dell' 11 novembre Pubblicato il 10 Novembre 2015
A seguito della riunificazione, con decorrenza 1° gennaio 2015, di tutte le ex IPAB confluite nell’ASP Città di Bologna, l’Assemblea dei Soci della stessa ASP ha ritenuto opportuno rivisitare le volontà testamentarie che i benefattori hanno manifestato nei legati. Numerosi benefattori nei testamenti chiedevano infatti di essere ricordati con la celebrazione di Ss. Messe in loro suffragio. Con le rendite dei beni immobili ricevuti in donazione dalle numerose ex IPAB, si è potuto far fronte nei secoli alle moltissime situazioni di povertà e disagio sociale di numerosi cittadini bolognesi. Per onorare questi impegni, a seguito di un’attenta ricognizione delle volontà testamentarie, L’Amministratore unico Gianluca Borghi ha deliberato siano celebrate in perpetuo una Santa Messa ogni giorno nella Cattedrale di San Pietro in suffragio di tutti i benefattori che hanno donato beni immobili alle ex IPAB, oggi gestiti dall’ASP Città di Bologna o di altro Ente che dovesse subentrare in futuro a questa Azienda.