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Lunedì 11 gennaio alle ore 11 presso la sede del Servizio Minori e Famiglie dell’ASP Città di Bologna in Via del Pratello n° 53, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, Dott. Luigi Fadiga, l’ASP Città di Bologna, nella persona dell’Amministratore unico Gianluca Borghi, firmano per avviare congiuntamente il progetto innovativo “Uno spazio d’ascolto”, che si propone di arricchire le opportunità di incontro e comunicazione rivolte alla popolazione dei minori, nell’ambito della rete di servizi a loro dedicati. Sarà presente anche l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Bologna, Amelia Frascaroli. La realizzazione di questo progetto si sostanzia attraverso la possibilità, offerta alle persone di minore età, di accedere liberamente ad uno spazio di ascolto - realizzato dal Garante e da rappresentanti del suo staff - presso la sede del Servizio Minori e Famiglie di ASP. In particolare, il Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza ed il suo staff saranno disponibili ad incontrare i ragazzi che vorranno accedere a questo spazio, senza necessità di preventivo appuntamento o altre formalità, per istituire un luogo nel quale i giovani possano liberamente essere ascoltati su ogni cosa che li riguarda, dalla tutela dei diritti alla prevenzione rispetto a eventuali situazioni di maltrattamento, violenza, negligenza o abuso. In fase di avvio del progetto, nel corso del 2016, il Garante sarà presente presso la sede del Servizio Minori e Famiglie dell’ASP una volta al mese - salvo la pausa estiva - nelle giornate del 13 gennaio, 10 febbraio, 9 marzo, 13 aprile, 11 maggio, 8 giugno, 14 settembre, 12 ottobre e 9 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 17.30. Il progetto promuove e sostiene un’integrazione sempre più stretta e feconda dei percorsi operativi del Servizio Minori e Famiglie di ASP nei confronti dei cittadini e di tutti gli interlocutori con i quali ASP Città di Bologna intende collaborare per realizzare una rete sempre più efficace, innovativa e vicina alle persone e alle loro necessità.
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Il “Centro di Incontro Margherita” viene realizzato nei locali che ospitavano il Centro diurno Margherita, con l’intento di realizzare un luogo di ascolto, sostegno e accompagnamento nel percorso di evoluzione della malattia. Si rivolge a persone residenti a Bologna con problemi di memoria e ai loro familiari e assistenti. Il centro ha una capienza massima di 30 persone fra persone con demenza e accompagnatori. La proposta,su iniziativa di ASP e con il coordinamento scientifico e la supervisone del Prof. Chattat del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, ha preso come modello di riferimento i: “Meeting Center” che hanno origine ad Amsterdam nel 1993 ad opera di Rose Mary Droes (docente presso il Dipartimento di Psichiatria di Vrije, Università di Amsterdam). Si tratta di “una tipologia di approccio integrato volto a fornire, mediante l’attività di specifici professionisti, supporto e sostegno sia alla persona con demenza sia ai suoi familiari e accompagnatori per aiutarli a far fronte alla malattia”. L’iniziativa, si è notevolmente sviluppata non soltanto nei Paesi Bassi, ma anche in altri paesi europei. Il Centro di Incontro Margherita nasce all'interno del progetto europeo “MEETINGDEM” che ha visto coinvolti un consorzio di paesi fra cui Olanda, Regno Unito, Italia e Polonia per lo sviluppo e la diffusione di tale modello di sostegno e supporto. Ma un aspetto qualificante della progettazione del “Centro di Incontro”, è stato il coinvolgimento di tanti interlocutori della realtà di Bologna, infatti nel giugno 2015 è stato avviato un gruppo di lavoro (Comitato Guida) che ha coinvolto le seguenti istituzioni: Comune di Bologna, AUSL Distretto di Bologna e Dipartimento Cure primarie, Azienda Ospedaliera Centro per i Disturbi Cognitivi, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, insieme alle Associazione A.R.A.D. e “Non Perdiamo la Testa”, con la collaborazione di Ancescao . Il gruppo di lavoro ha condiviso l’opportunità di avviare un percorso innovativo che possa offrire spazi di ascolto, informazione, orientamento, incontro e coinvolgimento per persone con deterioramento cognitivo e familiari, volto al superamento del senso di inadeguatezza e di vergogna che spesso accompagnano l’insorgere della malattia della demenza . Si vuole operare in un’ottica preventiva, anticipando il disagio e la crisi del nucleo familiare, accompagnando un percorso di accettazione della malattia e di ri-adattamento dello stile di vita. Attraverso un’equipe di professionisti specificamente formati si vuole fornire supporto e sostegno per far fronte all’evoluzione della malattia nella vita di tutti i giorni, promuovendo la partecipazione attiva, la socialità e il benessere della persona con demenza e di chi se ne prende cura. Sono previsti momenti informativi/formativi, spazi di confronto e supporto psicologico attività volte a favorire la socializzazione, il movimento e il benessere psico-fisico, l’espressione artistica e delle proprie competenze e abilità pratiche, la attivazione della memoria e del vissuto di reminescenza, coinvolgendo anche il caregiver (familiare e/o assistente familiare) in attività condivise e di gruppo. Fra gli obiettivi condivisi è stata identificata anche una funzione di monitoraggio e raccordo con la rete dei servizi istituzionali, anche attraverso la collaborazione e la partecipazione delle associazioni che si occupano di queste problematiche, nell’ottica di un lavoro di rete e di comunità. Leggi Relazione sul servizio del 2017
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A seguito della riunificazione, con decorrenza 1° gennaio 2015, di tutte le ex IPAB confluite nell’ASP Città di Bologna, l’Assemblea dei Soci della stessa ASP ha ritenuto opportuno rivisitare le volontà testamentarie che i benefattori hanno manifestato nei legati. Numerosi benefattori nei testamenti chiedevano infatti di essere ricordati con la celebrazione di Ss. Messe in loro suffragio. Con le rendite dei beni immobili ricevuti in donazione dalle numerose ex IPAB, si è potuto far fronte nei secoli alle moltissime situazioni di povertà e disagio sociale di numerosi cittadini bolognesi. Per onorare questi impegni, a seguito di un’attenta ricognizione delle volontà testamentarie, L’Amministratore unico Gianluca Borghi ha deliberato siano celebrate in perpetuo una Santa Messa ogni giorno nella Cattedrale di San Pietro in suffragio di tutti i benefattori che hanno donato beni immobili alle ex IPAB, oggi gestiti dall’ASP Città di Bologna o di altro Ente che dovesse subentrare in futuro a questa Azienda.
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