L’emergenza Covid, purtroppo, non accenna a rallentare in Italia, così come nelle carceri del Paese, compreso il carcere della Dozza. Non a caso, come sottolinea il Garante Antonio Ianniello, negli ultimi giorni sono stati nuovamente sospesi tutti i nuovi ingressi presso l’istituto di Bologna, questo per evitare un rischio ulteriore di contagi tra le persone recluse.

Una luce in questo momento buio: lo sportello dei mediatori continua a lavorare

Anche in un frangente così grigio per fortuna c’è qualche buona notizia che giunge dal carcere della Dozza. Su tutte spicca il fatto che lo sportello dei mediatori - voluto da ASP città di Bologna e Comune di Bologna e gestito da SocietàDolce -  sia l’unico servizio esterno dell’area pedagogica presente che funziona ancora e che continua ad esercitare il proprio lavoro a sostegno dei detenuti.

Le telefonate dai diversi piani per segnalare i bisogni; le telefonate ai parenti; le traduzioni sono sempre all’ordine del giorno, nonostante la situazione epidemiologica non sia affatto a favore. I colloqui personali ovviamente non possono ancora essere effettuati, ma i mediatori si stanno adoperando ormai da mesi per ovviare a questo problema, mantenendo comunque l’equilibrio rispetto al supporto ad alcuni bisogni fondamentali. Un dettaglio non indifferente che emerge da questa situazione e che ci teniamo a condividere riguarda il continuo riconoscimento che viene mostrato da parte degli agenti di polizia e degli ispettori proprio verso i mediatori

Da settimane queste figure non smettono di incoraggiare i mediatori con complimenti e gesti rincuoranti: il che manifesta ancor di più l’importanza della presenza dei mediatori in carcere nelle circostanze attuali.

Ci auguriamo che le attività dei mediatori possano continuare nelle prossime settimane di emergenza e difficoltà, con la speranza di tornare a lavorare a pieno regime, a stretto contatto con le persone recluse nel più breve tempo possibile.
 

Pubblicato il 22.12.2020