In questo scenario di grave emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, i Servizi della Grave Emarginazione Adulta di ASP Città di Bologna, in accordo con il Comune di Bologna, svolgono un ruolo fondamentale.
Essi, infatti, sono stati riorganizzati per poter rispettare le disposizioni date, ma anche per poter inoltre offrire risposta ai bisogni delle persone target. Questo, ovviamente, anche in seguito ai DPCM emanati dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Ecco come si è deciso di reagire nello specifico dei servizi.
Come si sta muovendo il Piano Freddo
Un’importante novità che è stata diramata negli ultimi giorni è stata la proroga della fine del Piano Freddo al 30 aprile 2020. Si è provveduto, infatti, all’apertura H24 per tutte le strutture di Piano Freddo, ma non solo. Anche le Parrocchie che accolgono persone durante il periodo di Piano Freddo hanno deciso di proseguire l’accoglienza. La decisione è stata finalizzata per favorire la permanenza degli ospiti nelle ore diurne all'interno delle strutture e delle aree cortilive, a garanzia dell’indicazione di muoversi il meno possibile da "casa".
In accordo con la Protezione Civile e l’Assessore alla Sicurezza,è stata inoltre predispostal’installazione di 4 tensostrutture nelle aree di Pallavicini, Lazzaretto, Beltrame e Villa Serena. Queste 4 tensostrutture sono state attrezzate con sedie e tavoliper permettere alle persone di avere un luogo dove poter restare, rispettando la distanza di sicurezza di almeno 1 metro, limitando così così gli spostamenti sul territorio.
La scelta della collocazione è stata eseguita in base al rapporto presenza persone ospitate/spazi utili per la permanenza diurna. Anche la consegna dei pasti sia a pranzo che a cena è stata prevista utilizzando la stessa finalità. Nello specifico, per il pranzo la consegna avviene sia tramite pasti CAMST, sia attraverso la Collaborazione delle mense di Antoniano Onlus e Santa Caterina.
Tutti i pasti sono offerti dalla Caritas Diocesana su mandato del Cardinale Matteo Zuppi, mentre per la cena sono attivi i volontari delle varie realtà che collaborano in maniera ordinaria con tutta la rete della Grave Emarginazione Adulta.
Gli operatori delle strutture sono ovviamente muniti di tutti i presidi necessari (mascherine, guanti e disinfettanti) per diminuire il rischio di contagio e sono invitati, inoltre, a prestare particolare attenzione alla salute degli ospiti, monitorando l'insorgenza di eventuali sintomatologie.
Ricordiamo che le strutture di Piano Freddo sono le seguenti:
- Centro Rostom(10 posti piano freddo + 30 posti ordinari)
- Casa Willy (80 posti)
- Centro Beltrame(25 posti piano freddo + 95 posti ordinari)
- Capannoncino (33 posti), Fantoni (25 posti)
- Villa Serena(25 posti)
- La Locomotiva(38 posti)
- Parrocchie dell’Arcidiocesi di Bologna(51 posti).
Al 25 marzo 2020, le persone accolte nel solo Piano Freddo sono 359. Mentre complessivamente ogni notte vengono accolte 663 persone.
Presso il Centro Beltrame ed il Centro Rostom, ovvero le due strutture in cui si registra il maggior numero di persone con problematiche sanitarie, vi è una situazione particolare.
È stata dispostala presenza di un'equipe sanitaria, composta da medico, infermiere ed OSS, facenti parte del Dipartimento di cure primarie e del Distretto di committenza AUSL.
Essi operano in sinergia con il Programma Vulnerabilità del DSM-DP.
Se si dovesse registrare una situazione sospetta (ad esempio una persona che presenta una sintomatologia legata alla possibile infezione), ecco qual è il protocollo che viene adottato.
Verrà immediatamente allertato il Dipartimento di Sanità Pubblica per procedere con la corretta gestione della situazione, sulla base delle procedure previste.
Il Servizio di Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta di ASP Città di Bologna, inoltre, fa parte di un gruppo di lavoro multidisciplinare, insieme ad un medico messo a disposizione dal Dipartimento di Cure Primarie, ad un rappresentante del Servizio di Sanità Pubblica ed una microbiologa dell'Università di Bologna, che sta lavorando per strutturare una formazione specifica agli operatori delle strutture.
Servizi di prossimità: in che modo si mobilitano
Durante quest’emergenza Covid-19, uno dei servizi che si sta mobilitando in maniera più consistente è l’Help Center-Città Prossima. Nel concreto, esso ha istituito uscite serali dalle ore 20 alle 24 nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì. Questo perché è stato valutato che le persone in strada necessitano di un monitoraggio maggiore soprattutto durante le ore serali, durante le quali si è notato un maggior smarrimento e bisogno di sostegno. Gli operatori, dunque, si concentrano prevalentemente nel controllare luoghi insoliti per capire se possono diventare il nuovo riparo scelto da alcune persone. Si sta infatti registrando uno spostamento delle persone dal centro della città verso le periferie.
Ma anche i volontari di Croce Italia si sono mobilitati in questo contesto, dando disponibilità a continuare anche per il mese di aprile la collaborazione con il Servizio Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta di ASP Città di Bologna, soprattutto per effettuare due uscite settimanali per monitorare la salute delle persone in strada.
E infine, l’ultimo servizio che si è organizzato per fronteggiare l’emergenza Covid-19 è l’Unità di Strada.
Essa lavora in modalità mobile nei seguenti orari e giorni:
- Dalle 10 alle 16.30:il lunedì, mercoledì e giovedì
- Dalle 16 alle 19:il martedì e venerdì
Il tutto con l’obiettivo diriuscire a intercettare tutte le persone tossicodipendenti in strada, sia per la distribuzione di materiale sanitario, sia per medicazioni sul posto attraverso un’infermiera professionale.
Pubblicato il 30.03.2020