Nella sfera del carcere di Bologna, una delle cariche dal ruolo più delicato in assoluto è rappresentata dal Garante dei diritti alle persone private della libertà personale.

Si tratta di una figura poco nota alla comunità bolognese, che però svolge un ruolo fondamentale, quasi da collante, nel rapporto tra amministrazione penitenziaria e reclusi.

In questo articolo ne parliamo dunque in maniera approfondita e dettagliata, proprio per porre in risalto informazioni e delucidazioni preziose su questa figura, spesso sconosciuta.
 

Qual è il ruolo concreto del garante di Bologna

Nel Comune di Bologna la carica del Garante è ricoperta da Antonio Ianniello da più di tre anni e il suo rappresenta un ruolo chiave per la comunità dei detenuti.

Nello specifico, la prima informazione utile da sapere è che il Garante gode di diverse agevolazioni importanti da sfruttare al meglio per il proprio operato. Egli infatti può visitare la casa circondariale di Bologna, così come il carcere minorile, ma può anche visitare le camere di sicurezza della questura, ovvero il luogo in cui vengono collocate le persone nei primi momenti dell’arresto.

Uno dei compiti del Garante è infatti quello di parlare con le persone detenute e verificare insieme a loro se emergono delle criticità o se esistono lesioni nella sfera dei diritti

In caso positivo, il Garante si attiva per individuare l’amministrazione competente (spesso si tratta dell’Amministrazione Penitenziaria) per indirizzare una esortazione, al fine di trovare una soluzione che possa essere rispettosa per i diritti della persona detenuta in questione.

È bene sottolineare come il Garante non abbia alcun potere autoritativo. Questo vuol dire che il Garante non può obbligare l’Amministrazione Penitenziaria a svolgere un compito in particolare (come ad esempio spostare le persone detenute  ), però ha la facoltà di portare alla luce e far conoscere alcune situazioni particolari presenti in carcere, chiedendo di adottare comportamenti virtuosi all’amministrazione competente.

Il Garante, inoltre, presenta altre facoltà, utili per l’adempimento del proprio lavoro. Ad esempio il fatto di esercitare le prerogative che sono state emanate; o di entrare in carcere senza un’autorizzazione specifica, in un’ottica di vigilanza, per effettuare ispezioni al fine di prevenire trattamenti inumani e degradanti.
 

Come avviene il confronto con i detenuti

Mediamente il Garante di Bologna svolge tre accessi alla settimana, focalizzati sugli interventi da compiere più che sul risultato fine a se stesso e cercando di compiere un vero "lavoro certosino" quotidianamente, mettendo sempre al centro del progetto la persona detenuta

Fondamentale in questo caso è la presenza costante del Garante in carcere, poiché consente di esercitare questa prerogativa in maniera continuativa e frequente. Inoltre permette proprio di instaurare un rapporto di prossimità con la popolazione detenuta, utile da entrambe le parti.

Una volta all’interno della Dozza, vengono svolti i colloqui con le persone, che sono riservati, senza operatori del carcere dunque, ma si svolgono esclusivamente tra detenuto e Garante. 

Il rapporto con essi è sempre chiaro, franco e alla mano. Non a caso si tratta di accorciare il più possibile le distanze con la persona detenuta, facendo sì che quest’ultima possa aprirsi e rivolgersi al Garante, confidandogli ciò che non lo soddisfa.

Infatti, quando il detenuto riconosce il Garante, vedendolo spesso all'interno del carcere, assume un atteggiamento più benevolo e disponibile, instaurandosi quindi un circolo virtuoso che porta il recluso ad aprirsi maggiormente e a confidarsi più volentieri.

Sottolineiamo, infine, anche il fatto che l’intervento e l’azione del Garante spesso conseguono una messa in opera della soluzione suggerita, ma purtroppo non sempre questo obiettivo è raggiungibile a causa di diverse variabili e vicissitudini che si riscontrano caso per caso.

Nelle prossime settimane entreremo ulteriormente nel merito della figura del Garante, fornendo ulteriori informazioni e curiosità sul suo ruolo. Non perdere i prossimi articoli!