
Una bella storia di solidarietà quella sta facendo incontrare ragazzi che apparentemente hanno davvero poco in comune, tranne forse, l'età. Una di quelle storie in cui è difficile definire chi dà e chi riceve (e che poi tanto pocoimporta). Ambientata fra l'altro in un luogo bellissimo della nostra città, che degnamente fa da scenario al racconto che vede protagonista una squadra speciale.
È ora di cena, quando Giulio, Giorgio, Valerio e Saliou salgono lungo via dell’Osservanza, con grandi e pesanti borse. Sono giovanissimi atleti, tra i 16 e i 17 anni, giocatori in formazione della Fortitudo Academy, la giovanile della squadra di basket cittadina. Vengono dalla Sicilia, dalla Lombardia, dalla Toscana, il più vicino da Modena e vivono nella foresteria. Mattina a scuola, chi alle Aldini Valeriani, chi al Rosa Luxemburg, o al Leonardo Da Vinci, pomeriggio di allenamenti e molto tempo da trascorrere insieme. Hanno in comune dei sogni che stanno cercando di realizzare.
L'incontro: i giovani atleti e i loro coetanei, che una casa non ce l'hanno. Con passo spedito, uniforme sportiva e scarpe da ginnastica, raggiungono veloci Villa Aldini, che da tre settimane ospita un centro per l’accoglienza notturna di persone senza dimora. A dare loro il benvenuto, una decina di persone di diverse nazionalità, accomunate dalla vita di strada e gli operatori di Società Dolce, che gestisce il servizio per ASP Città di Bologna.
Su un tavolo della sala mensa, i ragazzi svuotano le borse, impilando piatti monoporzione di pasta, pesce, carne e verdure, per una cena inaspettata, da offrire a chi si appresta a trascorrere la notte in dormitorio. Sono i pasti non consumati dai giovani atleti, che nel fine settimana rientrano a casa, o escono con gli amici: “Non vogliamo buttarli, è cibo buono, così abbiamo pensato di portarli qui” spiega Giorgio, che ha già alle spalle qualche esperienza di volontariato. Per gli altri, invece, è la prima volta sono entusiasti: “È bello che ci siano posti come questo, con persone pronte a dare una mano a chi ne ha bisogno”, dice Saliou. Mario è appena arrivato con la navetta che la sera e la mattina fa la spola per gli ospiti del dormitorio da Villa Aldini alla città e viceversa. Si avvicina al tavolo e prende uno, poi due piatti, poi un altro e un altro ancora, quindi si siede soddisfatto a gustare la cena. Insieme a lui, gli altri utenti del servizio.
Così lo sport unisce e integra ragazzi che arrivano da ogni parte del mondo.In questa bellissima location sui colli bolognesi, con vista sulla città e le sue torri, s’incontrano Italia, Cina, Marocco e tante altre nazionalità che convivono nello stesso spazio, proprio come in una squadra sportiva. Come Ahmed e Pablo, che al tramonto si raccontano ricordi di un’infanzia trascorsa ai lati opposti del mondo, emersi dalla memoria mangiando rusticani raccolti dagli alberi intorno a Villa Aldini. “Lo sport – spiega Maila Mansani, operatrice di Società Dolce, cooperativa che sponsorizza la Fortitudo Academy fornendo la ristorazione e gli educatori - è unione, rispetto dell’altro e integrazione, che devono far parte del bagaglio formativo dei futuri atleti. In questo modo i nostri giovani imparano a pensare agli altri e toccano con mano cosa vuole dire solidarietà”.
Comunicato a cura dell'Ufficio Stampa Società Dolce - Tratto da https://www.bolognatoday.it/cronaca/fortitudo-academy-pasti-ospiti-villa-aldini.html