Un video per raccontare la vita che scorre all’interno dei laboratori, con un focus su alcune delle attività messe in campo sia dalle persone senza dimora, che dai cittadini residenti sul territorio.I laboratori di comunità nascono dal cambiamento che i servizi sociali bolognesi hanno attuato, ovvero adottando azioni che vanno al di là di fornire risposte emergenziali.
Questo il link al video https://vimeo.com/247279309.
Nel luglio 2017, grazie alla finanziamento del Pon Metro, è stato possibile creare ed ampliare spazi già esistenti e nati all’interno di realtà che già operavano sul territorio come Laboratorio “Belle trame”all’interno del Riparo Notturno “Beltrame”, “Gomito a Gomito” all’interno del Rifugio della Solidarietà sia dare forma a una realtà laboratoriale “Scalo 051 “.
L’intera rete dei servizi ora lavora per implementare le capacità (capabilities) delle persone senza dimora, valorizzare le competenze già presenti (dal "welfare della necessità "al "welfare delle possibilità"), rinforzare i processi di inclusione lavorando con cittadini con dimora, associazioni, comunità.
Il quadro di riferimento teorico è noto come approccio capacitazionale.
Tale approccio fa perno sui concetti di funzionamento e di capacitazione, intendendo per funzionamento “ciò che una persona può desiderare in quanto gli dà valore di fare o di essere”.
Questi funzionamenti vanno dai più elementari, come l’essere nutriti a sufficienza, ai più complessi, come il partecipare alla vita della comunità.
Da qui parte l’idea della creazione dei primi due laboratori di comunità, nati nel dicembre 2014: Laboratorio E-20 e Happy Center, luoghi in cui convergono e si incontrano persone con dimora e senza dimora, nell’ottica di tenere insieme nelle attività proposte e nell’interazione, due mondi apparentemente diversi.
Pubblicato il 15/12/2017