
Il progetto in questione si differenzia però da quello di “Gira la Cartolina”, perché in questo caso i senza dimora possono lavorare come tuttofare veri e propri, aiutando aziende e associazioni del territorio bolognese sotto qualsiasi aspetto.
Questo progetto si chiama “CIAP” e oggi te ne parleremo in maniera approfondita, spiegandoti anche quali sono le mansioni che vengono svolte quotidianamente dalle persone del Centro Beltrame.
Nascita del progetto CIAP
Il Centro Beltrame nasce inizialmente come dormitorio. Si trattava in sostanza di una risorsa per far dormire i senza dimora, una sorta di asilo notturno, dove la cosiddetta guardiania prevedeva anche il controllo costante dei “vigili urbani “.
Per fortuna questa situazione evolve negli anni e con una certa gradualità si arriva ad un vero e proprio progetto sociale, che vede la persona accolta nella sua individualità e specificità. Tale evoluzione è stata possibile grazie all’impegno della Cooperativa Società Dolce che gestisce la struttura e alla volontà di Asp Città di Bologna e del Comune di Bologna.
Ed ecco che si arriva alla costruzione del Laboratorio Belle Trame e allo sviluppo del progetto CIAP, nato ufficialmente come start up nel 2018, ma già attivo e sperimentato di fatto negli anni precedenti.
Il nome del progetto in questione poi è alquanto singolare, perché proviene dalla parola “ciappinaro”, che in bolognese significa “tuttofare”.
Solo che in questo caso i ciappinari non sono i classici artigiani, ma persone senza dimora che si sono reinventati come tuttofare e che diventano i veri protagonisti del progetto CIAP.
All’interno delle attività interne, la struttura della Cirenaica offre la possibilità ai senza dimora di mettersi alla prova, dietro compenso, e svolgere proprio deipiccoli lavori, a seconda della loro naturale propensione.
Gli operatori osservano e monitorano le capacità di ciascuna persona, per capire se davvero una mansione può fare al caso suo o no. E nella maggior parte dei casi si assiste a persone che sono davveromolto abili e capaci nel loro nuovo mestiere.
Attualmente, ogni persona del centro Beltrame non ha solo un educatore di riferimento, ma ha anche un progetto specifico, al quale viene condotto tramite tirocini, colloqui e mansioni retribuite.
Il Centro Beltrame ha anche molte associazioni all’interno della Cirenaica con cui ha instaurato negli anni una relazione, cercando di capire ogni volta quali fossero i bisogni più ricorrenti.
Tra questi, vanno menzionati certamente le collaborazioni con Mercato Campi Aperti, Spazi Aperti, Mercato Sonato, ma anche con diverse associazioni sportivecome l’Associazione Sportiva Acquabluche hanno creato una vera e propria palestra popolare all’interno della struttura.
Tutte queste realtà hanno bisogno di piccole manutenzioni e aiuti giornalieri per mantenersi al massimo dell’efficienza. Ed è così che i ciappinari sono entrati in gioco maggiormente, dato che sono stati impiegati direttamente con le associazioni.
Queste ultime infine, in accordo proprio con i senza dimora, emettono il pagamento, valorizzando in questo modo le persone come lavoratori, garantendo loro anche la dignità che in passato hanno “perso per strada”.
Le reazioni dei cittadini di San Donato
Per la Cirenaica vedere questa struttura con ospiti disagiati e difficili da gestire nel quotidiano non è così semplice e la relazione con essi richiede un equilibrio, che va costruito in uno sforzo di comunicazione continuo.
L’obiettivo è quello di continuare a lottare anche contro i pregiudizi e va fatto non semplicemente affermandolo, ma costruendo proprio progetti ad hoc come quello di CIAP, facendo capire ai bolognesi che i senza dimora non sono solo portatori di problemi, masono prima di tutto persone e anche abili lavoratori.
Proprio grazie al progetto CIAP, in sinergia con il Laboratorio di Comunità Belle Trame, negli ultimi due anni i cittadini sono stati più che soddisfatti del lavoro svolto al Beltrame, perché tale progetto ha contribuito fortemente a riqualificare la zona e si è cominciato finalmente a vedere la struttura e coloro che la abitano con occhi diversi.
Pubblicato il 1 settembre 2020