La situazione globale di emergenza da Covid-19 ha determinato, già da febbraio 2020, la necessità di limitare (quando non interrompere) l’accesso alle attività formative e a quelle trattamentali ordinariamente gestite all’interno del carcere Dozza, con evidenti ripercussioni negative sulle condizioni di vita della popolazione detenuta.
Tra gli obiettivi primari del nuovo anno vi è dunque la necessità per le istituzioni, per i beneficiari, per i volontari e le figure professionali coinvolte nei percorsi di esecuzione penale, di “reinventarsi” strumenti e modi per restare in relazione mediante mezzi di comunicazione che superino le distanze e che siano di semplice utilizzo e reperimento come la radio e la televisione. 
A questo proposito, la proposta del progetto Liberi Dentro-Eduradio, che vede coinvolti ASP in collaborazione con il Comune di Bologna, l'Associazione Insight e la Web Agency TecnoTrade, è stata in grado di raccogliere questa sfida; ecco in quali modalità.
A chi è destinato il progetto Liberi Dentro-Eduradio
I primi destinatari del progetto sono innanzitutto le detenute e i detenuti ristretti presso la Casa Circondariale di Bologna, con la speranza, tuttavia, di poter raggiungere anche la popolazione detenuta degli istituti presenti su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna (anche grazie alla trasmissione tramite il canale televisivo 636 e Radio Città Fujiko).
Ma non sono solo le persone detenute coloro alle quali si rivolge il progetto, bensì anche i cittadini del panorama bolognese: in particolare studenti e giovani lavoratori, operatori dei servizi attivi nel campo dell’esecuzione penale, aziende, associazioni e comitati.
 
Gli obiettivi del progetto Liberi Dentro-Eduradio nella realtà intramuraria
Il progetto Liberi Dentro- Eduradio si pone obiettivi specifici che riguardano sia la realtà intramuraria sia quella relativa al territorio all’interno del quale questo progetto crescerà. Proprio riguardo alla realtà intramuraria ecco quali sono gli obiettivi principali che Liberi Dentro intende raggiungere:
1) Innovazione tecnologica: la scelta dei medium radio e televisione sono i più semplici e immediati, sia per chi opera dall’esterno sia per chi ascolta da “dentro”, favorendo una comunicazione a distanza e garantendo un servizio fruibile in autonomia. Questi strumenti sono autorizzati inoltre dal regolamento della Casa Circondariale.
2) Diffusione di contenuti formativi, culturali e di “servizio”: per permettere potenzialmente a tutti/e di conoscere e quindi di poter presentare richiesta di accesso alle attività didattiche e trattamentali.
3) Intermediazione culturale: grazie all’attivazione di figure esperte in mediazione linguistica e culturale, esiste la concreta possibilità di raggiungere destinatari che non padroneggiano al meglio la lingua italiana.
4) Occasione di “protagonismo civile”: intercettazione di cittadini interessati ad avvicinarsi alla realtà intramuraria, fornendo un canale privilegiato per poter conoscere enti e realtà impegnate dentro le mura e potendo quindi scegliere attraverso quale attività o canale coinvolgersi direttamente attraverso un impegno personale.
 
Gli obiettivi del progetto Liberi Dentro-Eduradio rispetto al territorio
Come accennavamo in precedenza, Liberi Dentro si propone degli obiettivi non solo dal punto di vista intramurario ma anche esterno, in relazione con il territorio circostante.
Ecco quindi quali sono gli obiettivi specifici che vengono posti in questo senso dal nuovo progetto:
1) Individuare un pubblico di riferimento: la comunicazione del programma radio, grazie ad un taglio non solo prettamente istituzionale, ma rivolto anche al coinvolgimento e alla sensibilizzazione del “cittadino comune”, si orienta principalmente verso il target del giovane adulto, puntando tuttavia ad ampliare la rosa degli ascoltatori durante l’arco del 2021.
2) Trovare aziende potenzialmente interessate al progetto: alcuni argomenti del programma ed alcune "pillole" saranno elaborate con l’obiettivo di raggiungere le imprese del territorio, puntando a creare nuove potenziali partnership per il reinserimento lavorativo delle persone detenute una volta che finiranno di scontare la pena.
3) Stimolare nuove associazioni: non solo dare voce alle numerosissime associazioni di volontariato che collaborano preziosamente con il carcere di Bologna, ma, proprio attraverso queste ultime, stimolare nuove co-progettazioni che possano durare nel corso dei mesi o anni futuri.
4) Facilitare le partnership: per le realtà istituzionali attive sul territorio nell’ambito dell’esecuzione penale esterna, poter usufruire di un canale comunicativo smart e capillare consentirà di poter entrare in contatto con interlocutori interessati alla messa in rete delle proprie risorse (abitative, formative, di mediazione, lavorative ecc.)
Nelle prossime settimane entreremo più nel dettaglio del progetto anche grazie all’ausilio di pillole video che pubblicheremo sui social. Nel frattempo non perdete il lancio ufficiale del progetto che avverrà lunedì 18 gennaio con la prima puntata di Liberi Dentro-Eduradio.
Pubblicato il 12 gennaio 2021