Saranno 281 i posti messi a disposizione quest’anno a Bologna per il piano freddo, gestito da ASP Città di Bologna, che dal 1 dicembre al 31 marzo offrirà un riparo temporaneo ai senza dimora della città. Anche quest’anno l’organizzazione dell’Help Center avrà sia un servizio mobile sia uno sportello stanziale: dal 1 dicembre al 14 gennaio, infatti, l’Help Center funzionerà solo in modalità mobile, mentre dal 15 gennaio riaprirà anche lo sportello fisso situato in via Albani 2/2.
“Le persone hanno bisogno di un luogo stabile da tenere come punto di riferimento, ma anche di un servizio mobile che le possa raggiungere sul territorio – spiega Monica Brandoli, responsabile del Servizio di contrasto alla grave emarginazione adulta di ASP –. Ci siamo accorti che questa organizzazione permette agli operatori di concentrare la loro presenza in strada in modo tale da raggiungere tutte le persone segnalate dai servizi e dai cittadini, ma anche chi è stabile sul territorio. Si crea così uno spazio per il dialogo e la relazione individuale, intercettando anche chi è più resistente e non accede volontariamente ai servizi”.
I posti letto disponibili saranno divisi nelle strutture predisposte per l’accoglienza dal Comune di Bologna e nelle parrocchie dell’Arcidiocesi, mentre alcuni posti verranno riservati al Pronto intervento sociale, con ammissione per le situazioni di emergenza riscontrate dalle forze dell’ordine o dai pronto soccorso. Nelle strutture, la fascia oraria di accoglienza sarà dalle 19 alle 9 del giorno dopo, mentre un’accoglienza diurna verrà garantita presso i Laboratori di comunità del territorio. Ma come si accede al piano freddo? L’accoglienza è vincolata all’invio da parte dell’Help Center, che permetterà una permanenza per 15 notti, con eventuale successivo rinnovo da parte dalla struttura ospitante. Negli anni stanno diventando sempre più fondamentali le segnalazioni dei cittadini. Chiunque veda una persona che dorme per strada può mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.: questo permette agli operatori di monitorare la città in maniera diffusa e di venire a conoscenza di situazioni non note ai servizi, rendendo i cittadini parte attiva del processo di supporto. Oltre alla mail esiste anche “InStrada”, app di geolocalizzazione che consente di localizzare in tempo reale le segnalazioni. Importantissima è infine la rete di volontari, che insieme agli operatori effettuano le uscite in strada e portano pasti caldi nelle strutture.
Pubblicato il 16 dicembre 2019
Tratto da ASPNEWS 4_2019