Siamo solo a giugno 2020, ma già possiamo trarre i primi bilanci ed affermare che questa è stata sicuramente un’annata particolare. Non solo per l’avvento della pandemia, ma soprattutto per ciò che essa ha comportato nel territorio bolognese.
Ci riferiamo in particolare al Piano Freddo 2019-2020, un progetto che mai come quest’anno è stato così duraturo, proprio per far fronte, in via eccezionale, all’emergenza dettata dal Covid-19.
Non è stato semplice riuscire a gestire tutti i Servizi in una situazione critica e inusuale come questa, ma ora che il peggio sembra essere passato, e il Piano Freddo concluso, possiamo dire che siamo alquanto soddisfatti delle équipes operative che, con grande professionalità, hanno svolto il loro lavoro in maniera egregia in questi lunghi mesi.
Andiamo ora ad analizzare come le varie tipologie di Servizi si sono organizzate durante questo Piano Freddo.
ORGANIZZAZIONE SERVIZI CONTRASTO ALLA GRAVE EMARGINAZIONE ADULTA DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA COVID-19
A fronte dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e a seguito dei DPCM emanati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, i servizi della Grave Emarginazione Adulta di ASP Città di Bologna, in accordo con il Comune di Bologna, sono stati riorganizzati per poter rispettare le disposizioni fornite e dare risposta ai bisogni delle persone target. 

In generale: 
  • Per gli operatori che hanno contatto con l’utenza, si è raccomandato di rispettare la distanza di sicurezza di almeno 1 metro e l’impiego di tutte le misure di attenzione già diffuse e comunicate in precedenza.  
  • Si è prevista la permanenza in sala d’attesa di un numero limitato di persone in modo da consentire la distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone presenti. Nel caso di numero tale da non consentire la distanza in sala di attesa, si sono fatte attendere le persone in esterno.
  • Si sono effettuati i colloqui in strada mantenendo distanza di sicurezza di almeno 1 metro.
  • Dove possibile, si è prediletto il contatto con l’utenza via telefono e whatsapp.
  • Si sono evitate attività socializzanti e limitate le attività che comportano contatto con le persone: invii e colloqui con tempi di svolgimento ridotti, evitando gli accompagnamenti.
  • Si sono realizzati accurati interventi di pulizia e sanificazione delle strutture.
  • Si sono distribuiti e si è promosso l’utilizzo di prodotti per la pulizia delle mani.
  • Si è evitato l’accesso dei cittadini e/o di soggetti aderenti ad associazioni ai laboratori di comunità e limitato l’accesso solo ad un numero di persone “target” mantenendo tra le persone la necessaria distanza di sicurezza.
  • Si è promosso il necessario raccordo con le parrocchie che collaborano per l’accoglienza connessa al piano freddo per condividere e per estendere anche ai loro volontari le raccomandazioni richiamate in precedenza.
  • Si è evitato l’accesso nelle strutture dei volontari impegnati nella distribuzione pasti, la quale è stata garantita dagli operatori dei servizi. 
  • Gli operatori disponevano dei presidi sanitari necessari a lavorare in condizione di igiene e sicurezza.
  • Gli operatori hanno partecipato ai moduli formativi proposti dal Dipartimento di Sanità Pubblica, dal Dipartimento di Cure Primarie, in collaborazione con l’Università di Bologna.
Ecco nello specifico quali sono i Servizi che hanno dovuto cambiare assetto e come si sono riorganizzati a fronte dell’emergenza da Covid-19.
SERVIZI DI PROSSIMITÀ
Rispetto ai servizi Help Center- Città Prossima è stata predisposta la chiusura dello sportello sito in Via Albani 2/2. Gli operatori hanno dunque lavorato in modalità mobile dalle 15 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 15.30 alle 18 sabato e festivi.
 
Le persone in strada hanno richiesto un maggior monitoraggio soprattutto durante le ore serali, dove si registrava maggior smarrimento e bisogno di sostegno. Per questo motivo sono state istituite uscite serali dalle ore 20 alle 24  il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì
Era  inoltre assicurata la copertura telefonica da parte degli operatori.
 
Gli operatori, inoltre, hanno avuto frequenti contatti con i volontari di Croce Italia che effettuavano due uscite settimanali per monitorare la salute delle persone in strada. 
 
Per quanto riguarda lo Sportello dell’Unità di Strada sito in Via Polese, gli operatori hanno lavorato in modalità mobile dalle 10 alle 16.30 il lunedì, mercoledì e giovedì e dalle 16 alle 19 il martedì e venerdì. Gli spazi dello sportello sono stati utilizzati per la distribuzione di materiale sanitario sterile. 
 
Il servizio “docce” di via del Lazzaretto 15 ha garantito il funzionamento adottando le misure preventive previste. 
 
SERVIZIO SOCIALE BASSA SOGLIA
 
Il Servizio Sociale Bassa Soglia, in ottemperanza alle disposizioni governative emanate, ha limitato i contatti con l'utenza e con gli operatori dei diversi Servizi, privilegiando colloqui e contatti telefonici
La presenza in ufficio è stata garantita da 2/3 operatori al giorno a turnazione, mentre gli altri hanno operato in modalità smart working. Durante questo periodo si è registrato un incremento di richieste relative all'acquisto di farmaci e prodotti parafarmaceutici
Agli utenti intercettati, oltre alle consuete informazioni di segretariato sociale e presa in carico, sono state ribadite le direttive ministeriali per l'adozione di comportamenti consoni alla gestione dell'emergenza sanitaria. 
ACCOGLIENZA STRUTTURE PIANO FREDDO
In questo caso, in via del tutto eccezionale, è stato predisposto lo slittamento della fine del Piano Freddo al 31 maggio 2020. 
Si è definita anche l’estensione dell’orario di apertura H24 per tutte le strutture di Piano Freddo (Casa Willy, BelTrame, Villa Serena, Capannoncino, Fantoni, Rostom) e le Parrocchie che hanno accolto le persone durante questo periodo. 
La decisione è stata finalizzata a favorire la permanenza degli ospiti nelle ore diurne all'interno delle strutture e delle aree cortilive a garanzia dell’indicazione di muoversi il meno possibile da "casa". 
 
In accordo con la Protezione Civile e l’Assessore alla Sicurezza è stata predisposta l'installazione di tendoni, attrezzati con sedie e tavoli, nelle aree di Pallavicini, Lazzaretto, Beltrame e Villa Serena per permettere alle persone di avere un luogo dove poter stare, rispettando la distanza di sicurezza di almeno 1 metro  e limitare così gli spostamenti sul territorio. 
A questo fine è stato inoltre predisposto il servizio di distribuzione pasti, su indicazione e in accordo con la Prefettura, da parte della Camst presso le strutture di accoglienza offerto dalla Diocesi di Bologna.
 
Per decomprimere le strutture di Piano Freddo e per garantire nuovi posti letto per le persone in strada, è stata aperta inoltre la nuova struttura Vis sita in Via Campana n.3 con 30 posti letto.
A fini preventivi è stata prevista anche l’affissione di cartelli informativi, tradotti in varie lingue, all’interno delle strutture che invitavano le persone al rispetto delle disposizioni previste. 
I contenuti sono stati inoltre valorizzati dagli operatori che hanno informato quotidianamente gli ospiti anche delle eventuali conseguenze amministrative e penali.
 
 
BILANCIO PIANO FREDDO 2019-2020
 
Nel corso del Piano freddo 2019-2020 sono state accolte 446 persone nei 327 posti messi a disposizione all’interno delle strutture del Comune di Bologna e dell’Arcidiocesi di Bologna:
  •  
  • 33 posti (uomo) presso “Casa del Riparo Notturno M. Zaccarelli” (Capannoncino) Via del Lazzaretto, 15;
  • 1 posto con cane presso il “Rifugio Notturno”, via del Gomito 22  Possibilità di ospitare  cani nella zona esterna attrezzata;
  • 80 posti (uomo e donna) presso “Casa Willy”,  via Pallavicini 12;
  • 25 posti (uomo e donna),  presso Centro “G.Beltrame”, via Don Paolo Serra Zanetti 2;
  • 35 posti  (uomo) presso Villa Serena, via della Barca 1 ; 
  • 25 posti (uomo) presso Fantoni, via Fantoni 15;
  • 38 posti (uomo e donna) presso i moduli abitativi in Via del Lazzaretto, 15;
  • 10 posti (uomo e donna) presso Centro Rostom, via Pallavicini, 12;
  • 30 posti (uomo) presso Vis, Via Campana, 3
 
ASP Città di Bologna è inoltre in forte sinergia con l’Arcidiocesi di Bologna che durante il Piano Freddo ha messo a disposizione posti letto all’interno delle parrocchie cittadine che si sono rese disponibili. Nello specifico:
 
  • 10 posti (uomo) presso la Parrocchia Sant’Antonio di Padova  via della Dozza 5/2;
  • 4 posti (uomo) presso la Parrocchia San Bartolomeo della Beverara, via della Beverara 90; 
  • 6 posti (uomo) presso la Parrocchia San Bartolomeo di Bondanello – Castelmaggiore;
  • 3 posti (uomo) presso la Parrocchia Santa Rita, via Massarenti 418;
  • 10 posti (uomo) presso la Capanna di Betlemme – Funo di Argelato;
  • 3 posti (uomo) presso la Parrocchia San Donino, via San Donino 2;
  • 2 posti (coppia) presso la Parrocchia San Girolamo dell’Arcoveggio, via Fioravanti 137
 
Dal 25 gennaio la Comunità di Sant’Egidio ha messo a disposizione 12 posti letto.
 
Di seguito si riporta la distribuzione degli accessi per ogni struttura:

 

Un dato significativo è che circa il 25% delle persone accolte ha effettuato più di un ingresso all’interno delle strutture del Piano Freddo. Il che vuol dire che una persona su quattro ha avuto necessità di usufruirne.

 

Inoltre, va specificato che, tra le persone accolte, gli uomini rappresentano la maggioranza (396) rispetto alle donne (50).

 

L’età delle persone accolte è mediamente alta. Come mostra il grafico, quasi la metà delle persone accolte ha un’età compresa tra i 45 e i 64 anni.

 

La nazionalità delle persone accolte durante il Piano Freddo è la seguente:

122 le persone italiane 

302 le persone straniere, di cui: 239 non comunitarie e 63 comunitarie

Per 22 persone non è stato possibile conoscere la nazionalità di appartenenza. 

Di seguito viene riportato un grafico dettagliato sulle nazionalità.

 

 

STRUTTURE ORDINARIE

Le strutture di accoglienza Beltrame e Rifugio Notturno hanno assicurato fino al 31 maggio 2020 l'accoglienza H24 per tutti gli ospiti accolti per garantire la massima protezione dalla strada alle persone ospiti.  

Le strutture Zaccarelli, Scalo, Rostom, La Locomotiva e Madre Teresa di Calcutta hanno proseguito con il proprio funzionamento H24, lavorando con gli ospiti sul rispetto delle disposizioni vigenti. 

 

Inoltre presso Rostom  e Beltrame (le strutture nelle quali vengono accolte persone con bisogni sanitari) erano presenti le figure sanitarie dell’OSS, dell’infermiere e del medico messe a disposizione dal Dipartimento di Cure Primarie e Distretto di Committenza AUSL, in modo tale da garantire un monitoraggio costante delle persone ospiti con fragilità sanitarie. 

 

LABORATORI DI COMUNITÀ

 

In questo caso è stata riformulata l’attività dei Laboratori di Comunità E20 e Happy Center. Con lo spostamento degli educatori a supporto delle strutture di Piano Freddo, anche le attività sono transitate nelle strutture d’accoglienza. Nel rispetto delle disposizioni, sono state portate avanti azioni di socializzazione e integrazione con gli ospiti delle strutture anche a seguito di richieste da parte di questi ultimi

 

Nei Laboratori di Comunità Scalo, Gomito a Gomito e BelleTrame, inseriti nelle rispettive strutture di accoglienza, sono stati interrotti gli accessi ai cittadini e/o ai soggetti aderenti ad associazioni, mentre questi ultimi sono stati limitati per le persone che sono ospiti delle strutture. 

Durante questo periodo inoltre si sono portati avanti, a distanza, i contatti con le Associazioni del territorio della Città di Bologna con le quali i laboratori hanno costruito relazioni e collaborazioni

 

STRUTTURA D’ACCOGLIENZA PER PERSONE SENZA DIMORA POSITIVE AL COVID-19: VILLA SERENA

Dal 20 aprile 2020, la struttura di Piano Freddo Villa Serena è stata dedicata all’accoglienza sia di persone risultate positive al Covid-19, ma che non necessitavano di un ricovero in Ospedale, sia di coloro che hanno avuto contatti con persone positive. La struttura ha messo a disposizione 19 posti letto H24 per uomini e donne.

 

Il Servizio di Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta, inoltre, fa parte della task force distrettuale Città di Bologna/Ausl Bo per il governo dell’emergenza, insieme a un medico del Dipartimento delle Cure Primarie con funzioni di governo delle relazioni con le strutture d’accoglienza, la Responsabile Programma Centro C.A.S.A, Popolazione Migrante e Bassa Soglia del Dipartimento Cure Primarie; un’infermiera Coordinatrice U.A. Carcere, Centro C.A.S.A, Senza Dimora; il medico del Programma Integrato Dipendenze Patologiche e assistenza popolazione vulnerabili e il medico del Dipartimento Sanità Pubblica con funzioni di supporto alla sorveglianza e vigilanza. 

 

All’interno del tavolo sono state predisposte le seguenti azioni relative alla struttura Villa Serena:
 

  • accessi quotidiani da parte dell’infermiera afferente al nucleo della domiciliare del Dipartimento di Cure Primarie per il monitoraggio della salute degli ospiti, rilevazione temperatura e parametri;
  • contatti quotidiani con gli ospiti in quarantena da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica;
  • fornitura in maniera continuativa dei DPI, in base all'analisi del fabbisogno, da parte del Distretto;
  • ulteriore fornitura di altri DPI a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica in caso di persone venute a contatto con pazienti positivi che necessitano di isolamento fiduciario;
  • canale con USCA (Unità Soccorso Continuativo Assistenziale) per persone che presentano sintomi in modo da ricevere una valutazione medica, condizioni cliniche ed indicazioni su necessità di ricovero o meno. Solitamente i medici dell’USCA sono attivati dal Medico di Medicina Generale, ma, viste le specificità del target si sta tentando di istituire altri canali per un collegamento ed attivazione per le persone che non hanno MMG.

 

Le persone accolte all’interno della struttura fino al 31 maggio 2020 sono state 23

I dimessi dalla struttura, a seguito del secondo tampone negativo e comunicazione dei servizi sanitari, invece, sono stati 9

 

La nazionalità delle persone accolte durante il Piano Freddo ( 1 Dicembre 2019 – 19 Aprile 2020) è la seguente: 

  • 2 le persone italiane
  • 2 le persone non comunitarie
  • 19 le persone comunitarie

 

Di seguito viene riportato un grafico dettagliato sulle nazionalità di appartenenza, nel quale si evince come il Marocco sia la nazionalità più rappresentativa. 

 

 

Come mostra il grafico, la maggior parte delle persone accolte ha un’età compresa tra i 45 e i 64 anni (43%).

 

 

Infine, tra le persone accolte, gli uomini sono in netta maggioranza rispetto alle donne: 21 a 2.

 

 

Pubblicato il 16 giugno 2020