L’8 marzo è oramai diventata in tutto il mondo la data emblema per quanto riguarda la celebrazione della donna: una data che simboleggia la giornata internazionale della donna a 360 gradi, o almeno così dovrebbe essere. 
 
Ci sono donne però che troppo spesso vengono sottovalutate e lasciate ai margini della società, persino in un giorno così importante per il genere femminile: parliamo delle donne senza dimora che subiscono violenza.
 
Ed è proprio nella giornata dell’8 marzo 2021 che a Bologna si è deciso di inaugurare un nuovo progetto pilota basato esclusivamente sulla difesa delle donne senza dimora vittime di un vero e proprio “genocidio di genere”: Shelt(H)er.
 
Quali servizi vede coinvolti e a chi si rivolge il progetto
 
Il progetto in questione vede coinvolte nello specifico tre entità che lo hanno reso possibile: l’Associazione MondoDonna Onlus, capofila del progetto; Società Dolce, partner operativo, e ASP Città di Bologna come soggetto coinvolto.
 
L’auspicio di questo progetto pilota, nel tempo, è quello di riuscire a coinvolgere a livello trasversale tutti i servizi territoriali che si occupano di violenza, maltrattamenti e di donne senza dimora, coinvolgendo anche la cittadinanza attraverso interventi educativi a partire dai bambini, fino ad arrivare agli anziani. Per questo è necessario sviluppare un reale pensiero attraverso la sensibilizzazione, la formazione e l'informazione sia degli addetti ai lavori che dei cittadini 
 
Ciò che deve essere sviluppato nel tempo consiste in un programma politico e culturale nel quale va messo al centro il dialogo, il rispetto, la capacità delle donne di non subire e degli uomini di ascoltare, affinché la questione della violenza di genere trovi una reale attenzione nelle agende politiche di questa città e di questo paese
 
Come accennato in precedenza, tale progetto si rivolge essenzialmente alle donne senza dimora che sono vittime di violenza, dove per violenza però non si intende esclusivamente quella fisica. Esistono purtroppo ben altre sfumature di violenza che non sempre sono facili da capire e denunciare, tra queste le violenze verbali, ricattatorie e psicologiche, solo per citarne alcune.
 
Obiettivi del progetto pilota
 
Il tema della violenza di genere è una questione che nel sistema della Grave Emarginazione Adulta era tenuto in considerazione ma non aveva ancora un focus e un’attenzione particolare. L’idea di questo progetto pilota è nata proprio dalla voglia di creare un’azione progettuale riguardo una sfera assai fragile: quella delle donne senza dimora vittime di violenza che vivono una situazione di grave rischio.
 
Per quanto le strutture operative siano attente e funzionali, a volte esse non hanno tutti gli strumenti per cogliere le sfumature della violenza che le donne accolte subiscono.. Il problema di fondo è dunque quello di individuare nel più breve tempo possibile gli indicatori di una possibile violenza, lavorando a stretto contatto con le equipe e i servizi territoriali per capire quali donne hanno bisogno nell’immediato di un aiuto.
 
L’obiettivo primario del progetto è quello di partire dagli ultimi, o meglio, dalle ultime, andando a scandagliare le situazioni di strada e di prossimità, poiché è proprio da queste situazioni che spesso partono e si consumano veri e propri drammi. 
 
Si cercherà dunque di sostenere le donne senza dimora vittime di violenza attraverso tre azioni:
 
- Sviluppo di una metodologia innovativa
- Sperimentazione di un modello di intervento multidisciplinare per la prevenzione ed emersione tempestiva
- Presa in carico di donne vittime di violenza che si trovino in uno stato di grave vulnerabilità a causa dell’estrema deprivazione economica e sociale in cui sono costrette a vivere
 
Le azioni progettuali messe in campo dagli attori protagonisti di Shelt(H)er
 
Grazie alla consolidata esperienza nei rispettivi ambiti di intervento, ovvero contrasto alla violenza di genere e supporto alle vittime di violenza (MondoDonna) e contrasto alla grave emarginazione adulta (Società Dolce), si intende sperimentare un modello di intervento pluri-professionale basato sulla condivisione e rispettiva contaminazione delle competenze tecnico-professionali da parte delle équipe di operatori in capo alle due realtà partner. 
 
Nello specifico sono cinque le azioni che verranno finalizzate:
 
- Coordinamento e monitoraggio delle azioni da parte di MondoDonna, con i preziosi contributi di Società Dolce e ASP Città di Bologna, Ente erogatore individuato dal Comune di Bologna
 
- Realizzazione di una preliminare ricerca-azione che permetta la mappatura dei luoghi e dei servizi di accoglienza/di prossimità e l’analisi dei bisogni e delle necessità, con riferimento alle donne senza dimora che sono o sono state vittime di maltrattamenti e di qualsiasi altra forma di violenza
 
- Formazione e aggiornamento delle competenze degli operatori pubblici e privati. L’azione porrà le basi sul precedente lavoro di reciproco scambio tra le équipe delle due realtà partner: da un lato sui temi della violenza di genere contro le donne, dall’altro sulla presa in carico di donne senza dimora, per condividere metodologie e azioni in essere per l’assistenza di donne senza dimora e di donne vittime di violenza
 
- Sperimentazione di uno sportello mobile antiviolenza presso centri di accoglienza temporanea GEA, offrendo alle donne uno spazio di ascolto privo di giudizio in cui trovare accoglienza e comprensione da parte di operatrici formate
 
- Realizzazione di materiale di informazione e sensibilizzazione per una capillare diffusione delle informazioni fondamentali per l’accesso ai servizi di aiuto per donne sul territorio
 
Ci auguriamo vivamente che questo giorno possa rappresentare un punto di svolta in materia di prevenzione alla violenza contro le donne senza dimora. Non perdete dunque i prossimi articoli su ASP Città di Bologna, così da restare sempre aggiornati su questo argomento che ci sta particolarmente a cuore.
 
 
 
Pubblicato lunedì 8 marzo 2021