È stata inaugurata sabato 26 settembre 2015, in via del Pratello 53 la nuova sede che riunisce il Servizio per minori e il Centro per le famiglie, finora gestiti da ASP Città di Bologna in luoghi separati.
Si realizza così l’obiettivo dell’Azienda pubblica di Servizi alla Persona di riunire tutti i servizi offerti ai minori e alle famiglie in difficoltà nella nostra città.
Nella nuova sede trovano spazio:
• Il coordinamento del Sistema di accoglienza residenziale e semiresidenziale per minori e per madri con minori.
• Il Sistema sociale dedicato alla tutela dei minori stranieri non accompagnati, dei minori vittime della tratta e non riconosciuti alla nascita.
• Il Centro per le famiglie, che offre i servizi di sportello informativo, counselling genitoriale, mediazione familiare, adozione nazionale e internazionale, affidamento familiare, volontariato familiare, banca del tempo, sostegno economico per le famiglie.
La nuova sede dei Servizi per minori e famiglie, nata dopo una ristrutturazione di storici locali di proprietà ASP, rappresenta, per l’amministratore unico di ASP Gianluca Borghi, “un luogo di accoglienza, relazione ed integrazione di politiche ed interventi a disposizione della città. La sua collocazione, centrale e strategica, afferma la assoluta priorità che ASP riserva agli interventi a favore dei minori in difficoltà all’interno dei propri compiti complessivi.”
La presentazione alla cittadinanza è stata anche l’occasione per far conoscere qualche dato importante sui minori avuti in carico da ASP nel 2014: sono stati 448, fra quelli non accompagnati e quelli con madre. Per loro è stato definito un percorso di reintegrazione nella comunità ovvero è stato creato un nuovo legame con altri nuclei familiari. Sempre lo scorso anno, sono stati 114 i nuovi nuclei familiari di cui ASP si è fatta carico, di cui 70 erano composti da minori soli.
Nel corso del 2015 queste cifre sono in aumento, se sarà confermata la tendenza in corso, che vede sempre più frequentemente l’arrivo di minori non accompagnati, come emerge dalle segnalazioni di forze di polizia e servizi sociali.
“La maggior parte di questi minori stranieri non accompagnati non è all’interno del flusso migratorio che sta interessando l’Italia e l’Europa - ha affermato Elisabetta Scoccati, direttore generale di ASP – considerando che la maggior parte dei minori che arrivano a Bologna proviene soprattutto da paesi vicini come l’Albania, oppure dal Pakistan e Bangladesh. Un obiettivo importante è per ASP quello di sensibilizzare la cittadinanza e le famiglie, sollecitando la loro disponibilità a percorsi di affido ed adozione, strumenti straordinari di accoglienza, ma con numeri ancora insufficienti.”
Una storia positiva, vissuta e raccontata nel corso della inaugurazione, è quella di Giovanna Cosenza, madre affidataria di una bambina di 11 anni: grazie al percorso intrapreso con ASP ha potuto aiutare anche i genitori della minore in affido, assistendoli nella crescita della propria figlia naturale. “Dopo i primi colloqui con psicologhe e assistenti, ho incontrato la bambina e la sua famiglia, ed è stata una magia, un colpo di fulmine reciproco - ha raccontato Giovanna Cosenza - che ha contribuito a far nascere un ‘nucleo allargato’ per la minore.”
Il garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Luigi Fadiga ha dal canto suo affermato come “questa nuova sede è una risposta importante e positiva alla tendenza alla polverizzazione dei servizi che spesso rende inefficaci le risposte”.
Ha concluso l’inaugurazione, a cui hanno partecipato anche l’assessore comunale alla Sanità Luca Rizzo Nervo e il presidente del Quartiere Saragozza Roberto Fattori, il sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha affermato come “questa nuova sede rappresenti un ulteriore strumento per il sistema di welfare della nostra città, e conferma la volontà del Comune, attraverso ASP, di investire sempre più, nonostante le difficoltà economiche che stanno vivendo gli enti locali, in politiche sociali inclusive ed innovative”.
Tratto dal periodico di informazione di ASP Città di Bologna_Mosaico News nr. 2/2015