Nel corso della puntata di Liberi Dentro - Eduradio, andata in onda giovedì 4 marzo, Caterina Bombarda ha posto l’attenzione su una questione di cui si sente parlare troppo poco spesso. Parliamo della detenzione femminile nelle carceri d’Italia.

 

Durante la puntata in questione è stata messa in luce una tematica pubblicata su Donna Magazine, quotidiano d’informazione online, che sottolineava gli stereotipi e le discriminazioni che purtroppo esistono nelle carceri femminili.

 

Nonostante le recluse rappresentino solo il 4% della totalità delle persone ristrette  in Italia, le discriminazioni di genere esistono eccome e si verificano in diverse modalità. Gli abusi, le violenze e il sessismo infatti esistono anche dietro le sbarre e le donne devono conviverci quasi tutti i giorni.

 

 

 

Si tratta di discriminazioni che riguardano la disparità durante la custodia cautelare, o il fatto che gli istituti che riguardano esclusivamente la detenzione femminile in Italia siano solo cinque. E anche se esistono le strutture alternative, come gli istituti di custodia per le madri, queste sono comunque troppo esigue: tre in tutto il Paese.

 

Senza contare il fatto che in Italia esiste il pregiudizio culturale secondo cui quando si pensa ad una donna reclusa in carcere si associa subito questa donna ad una prostituta, oppure alla "cattiva madre" o "cattiva moglie" che ha bisogno di essere rieducata in carcere per poi tornare al suo ruolo “originario”. 

 

Essendoci appena stata la festa della donna ci sembra giusto ricordare quanto questi siano  pregiudizi e rappresentino comportamenti  assolutamente privi di fondamento nella grande maggioranza dei casi, e di come l’integrità di una donna non si possa misurare in base alla propria condizione di reclusa o alla pena che deve subire.

 

Vi invitiamo a rimanere sintonizzati con Liberi Dentro - Eduradio, sia sul sito che sui canali social per non perdere alcun aggiornamento in materia di carcere a Bologna e in tutto il Paese.

 
Pubblicato martedì 9 marzo