Centro per le famiglie

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In questi ultimi anni si è ampliata la tipologia delle richieste che le famiglie rivolgono ai servizi: nuovi timori legati al futuro dei figli adolescenti e preadolescenti, utilizzo delle tecnologie, limiti e regole, risorse e scelte, ecc. La quotidianità legata alla situazione pandemica, vede le famiglie insicure e spaventate. Ciò si riflette nella relazione con i figli e nei comportamenti dei figli stessi. Gli stessi giovani, meno vulnerabili al contagio, hanno sofferto pesantemente durante le diverse forme di lockdown che si sono succedute, costretti all’isolamento proprio nel momento in cui il loro naturale processo di sviluppo avrebbe dovuto aprirli alla socialità e al contatto con l’altro. Gli adolescenti, meno esposti a conseguenze gravi per la propria salute, hanno pagato un prezzo altissimo dal punto di vista della crescita personale e del percorso di vita. L’attenzione all’adolescenza come età complessa, con caratteristiche specifiche da conoscere e riconoscere, è una priorità da sostenere attraverso interventi professionali diversificati. Il Centro per le Famiglie di ASP, nell’ambito dei finanziamenti regionali dedicati a progetti a favore degli adolescenti, si è attivato per ampliare le proprie attività, volte ad accompagnare i ragazzi/e nel complesso passaggio all’età adulta, migliorandone gli stili di vita e il sistema di relazioni con coetanei e familiari. Il progetto AdoleScienza, attivo da marzo a dicembre 2022, vuole offrire nuove possibilità di consulenza, attraverso un approccio specifico e coordinato dei diversi servizi: NPI, Spazio Giovani, Servizi Educativi ed equipe educativa del Centro per le Famiglie di Bologna. Si attueranno attività informative, di orientamento e di approfondimento sulla fase dell’adolescenza rivolte alle famiglie ed agli adulti di riferimento delle/i ragazze/i, attività di sostegno alle competenze genitoriali attraverso consulenze ed altre forme di ascolto ed accompagnamento anche in rete con altri servizi socio-educativi e sanitari. Si attiveranno anche gruppi e azioni di confronto tra famiglie per facilitare l’auto mutuo aiuto, offrendo un sostegno pratico ed emotivo nella quotidianità a genitori di adolescenti e l’attivazione di gruppi di confronto e supporto tra ragazzi adolescenti. Tratto da ASPNEWS 1/2022
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Si è già scritto e detto molto sulle varie conseguenze, stimoli, ed esigenze che il lavoro con il pubblico ha dovuto attraversare e ancora sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria. Al Centro per le Famiglie, le Consulenze educative agli adolescenti, ai genitori con figli adolescenti e al gruppo di genitori “Standard Minimo” sono continuati con varie modalità, su piattaforme online o sul classico canale telefonico. Alcuni ne hanno apprezzato i vantaggi, altri hanno deciso di sospendere momentaneamente le consulenze per la mancanza di uno spazio tranquillo per poter parlare. Alcuni genitori hanno avuto una fase iniziale difficile, ma poi hanno saputo cogliere questo tempo così particolare in casa per costruire uno spazio condiviso, per conoscere di più i propri figli e a volte riscoprirsi con nuove risorse e sorprese. La maggior parte dei ragazzi ha preferito continuare gli appuntamenti al telefono. Con grande sorpresa le parole non sono mancate, è piaciuta la possibilità di sentirsi più spesso, in modo più intimo e confidenziale. Gli argomenti sono stati molto vari: la scuola e le sue nuove forme, il tempo libero, gli amici, lo sport, sospeso oppure online.. Non sono mancate le confidenze sentimentali o la scelta delle serie TV! “Standard Minimo”, il gruppo per genitori con figli adolescenti, ha cominciato ad incontrarsi nella Fase 1 attraverso le piattaforme online, più per un bisogno di evadere dalla costrizione dal lockdown e di incontrare dei volti amici. Poi lo spazio è stato ben gestito e utilizzato per riflettere sui temi che “disturbavano”, quali le dinamiche familiari, i “nuovi” canali di relazioni con i figli o con gli ex partner. Anche in questo caso siamo entrati uno nella casa dell’altro (una mamma una volta ha partecipato a tutta la durata dell’incontro dal bagno, unico spazio “privato”), abbiamo conosciuto animali domestici, parti di stanze e nuovi rumori che appartengono alle famiglie e alle persone che lavorano con le famiglie. La Fase due non ha distratto dal mantenere i consueti appuntamenti, per tutti, ma sono cambiati i temi. Abbiamo potuto osservare, sicuramente su un piccolo campione di persone, che i ragazzi hanno reagito in maniera migliore rispetto agli adulti. Sono “scivolati” accomodandosi in situazioni più o meno accettabili per loro. Forse sono abituati a sentire qualcuno che gli dice che cosa fare e cosa non fare, mentre noi adulti abbiamo fatto fatica a sentire qualcuno che limitasse la nostra conquistata libertà privata, che ci dicesse cosa fare e soprattutto cosa non fare. Siamo tornati forse anche noi un po’ adolescenti, alcuni con la voglia di trasgredire, altri con la volontà di rimanere diligentemente, e comodamente, dentro le regole. Forse una soluzione accettabile è nel vivere le situazioni senza fermarsi, lasciando che le fasi uno, due, ma soprattutto quelle di crescita possano essere fasi e non situazioni definitive. Il confronto aiuta sempre a fare emergere delle grandi e, spesso, inaspettate sorprese. Pubblicato il 07.07.2020 Tratto da ASPNews_2_2020
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