Centro per le famiglie

Anche a Bologna si è sentito il bisogno di fare qualcosa davanti al dolore e alla disperazione che la guerra ha causato e continua a causare in Ucraina. L’invito del Sindaco e dell’Arcivescovo ai bolognesi ad aprire le proprie case all’accoglienza sia di interi nuclei familiari che di minori soli, è stato accolto e fortemente sentito. L’Equipe Vicinanza Solidale del Servizio Protezioni Internazionali di ASP, in collaborazione con l’Equipe Affido accoglienza del Centro per le Famiglie che si occupa della formazione delle risorse affidatarie, ha incontrato i cittadini in modalità telematica per rappresentare il fenomeno sul territorio, anche con una finalità di orientamento alle varie forme di affido familiare e di prossimità esistenti e dei relativi percorsi da seguire. Negli incontri informativi si è discusso sulle differenze e caratteristiche dei diversi progetti di accoglienza familiare in atto, sia a favore di minori stranieri non accompagnati, sia di minori, italiani e stranieri in carico al Servizio Sociale Territoriale. Questo “spazio dedicato” ha permesso di raccogliere successive disponibilità più chiare e consapevoli di cittadini che hanno confermato l’interesse ai progetti di accoglienza. E’ stato così avviatoun corso informativo-formativo dal titolo: “Corso integrato per l’affidamento e l’accoglienza familiare” che si è svolto on-line per facilitare la frequenza di tutti i candidati. La formazione è stata curata dall’Equipe Affido accoglienza del Centro per le famiglie e realizzata in collaborazione con l’Equipe Vicinanza Solidale del Servizio Protezioni Internazionali. Il percorso ha avuto come obiettivo quello di prendere consapevolezza delle finalità e delle caratteristiche dei progetti di affidamento familiare e assicurarsi che, all’interno della famiglia che accoglie, siano presenti le risorse necessarie affinché l’esperienza di accoglienza possa essere vissuta positivamente da tutti i soggetti coinvolti. Il corso è iniziato il 26 settembre e si è concluso il 3 novembre. È stata un’occasione per costruire una formazione congiunta sull’accoglienza familiare di minori. Sono state coinvolte circa 42 persone fra coppie e single residenti fra Bologna e Provincia (area metropolitana). Nei sei incontri si sono alternate parti teoriche sulla normativa attuale, testimonianze, attivazioni dei partecipanti e brevi letture. Al termine degli incontri formativi 22 risorse hanno dato la loro disponibilità a proseguire il percorso con i colloqui di conoscenza. Di seguito una piccola restituzione di una coppia di cittadini che ha partecipato al percorso: Gentilissime operatrici dell'Equipe Affido e Accoglienza della città di Bologna, vi ringraziamo molto per averci consentito di partecipare al corso di formazione che è stato davvero un viaggio molto interessante, ci ha permesso di conoscere tanti aspetti, delle varie forme di affido, dei quali non eravamo a conoscenza. E' stato anche bello, ed a tratti emozionante, ascoltare le esperienze di chi ha fatto o sta facendo questo percorso, ci siamo immedesimati in loro. Abbiamo partecipato con molto piacere a tutti gli incontri e a questo punto ci piacerebbe molto mettere in pratica una delle varie forme di accoglienza che ci avete rappresentato, facendo questa esperienza, naturalmente se lo riterrete opportuno. Nel corso degli incontri abbiamo pensato a quale poteva essere, tra varie forme dello stendino, quella che sentiamo più affine ed alla fine abbiamo scelto l'affidamento familiare del minore in carico al servizio sociale del territorio, non escludendo però a priori le altre forme, magari per il futuro. Restiamo a disposizione e speriamo di essere contattati per la prosecuzione del viaggio. Questo percorso è stato una prima occasione per un lavoro integrato tra due servizi dell’Area Coesione Sociale (Servizio Minori - Centro per le Famiglie e Servizio Protezioni Internazionali) secondo un approccio unitario che ha posto al centro la disponibilità dei cittadini, superando distinzioni di servizi poco funzionali in questa specifica situazione. Anche per il futuro l’esperienza fatta ha suggerito spazi di lavoro condiviso in modo maggiormente strutturato.
L'adolescenza e la preadolescenza sono fasi della vita particolarmente delicate per un giovane ed altrettanto complesse per un adulto che lo affianchi nella sua crescita. Il servizio di sportello di Consulenza Educativa, attivo all'interno del Centro per le Famiglie, costutisce un supporto alle figure dei genitori e degli adulti di rifermiento di adolescenti e preadolescenti. La Consulenza educativa prevede: - opportunità di ascolto, confronto e informazione su tematiche inerenti la preadolescenza e l’adolescenza - spazi di riflessione sul proprio stile comunicativo ed educativo, - supporto nella lettura dei bisogni di ragazzi e ragazze; - informazioni e orientamento sulle risorse e le opportunità disponibili per le famiglie con figli e sulle iniziative attivate dalla comunità locale. Realizzato in collaborazione con l'Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni del Comune di Bologna è un servizio gratuito, ad accesso libero ed è attivo su appuntamento, in presenza o online, da concordare scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak37d817a159bc57f8304223713347a197').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy37d817a159bc57f8304223713347a197 = 'consulenzaeducativa-adulti' + '@'; addy37d817a159bc57f8304223713347a197 = addy37d817a159bc57f8304223713347a197 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_text37d817a159bc57f8304223713347a197 = 'consulenzaeducativa-adulti' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloak37d817a159bc57f8304223713347a197').innerHTML += ''+addy_text37d817a159bc57f8304223713347a197+''; Scarica la BROCHURE
Il tema dell’appena trascorsa Giornata Mondiale dei Diritti dei bambini è stato alla base dell’ideazione, da parte del Comune di Bologna, dell’iniziativa “Bologna città delle bambine e dei bambini. I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza”. L’iniziativa ha lo scopo di realizzare occasioni di incontro e approfondimento sulla tematica dei diritti dei bambini e si articola in un ricco calendario di eventi e attività, partite il 14 novembre scorso e attive fino all’11 dicembre, accogliendo una platea che va dai bambini con età minima 3 anni fino a coinvolgere l’intera famiglia. All’interno di quest’ampia programmazione, si colloca la visita guidata dal titolo: Ieri e oggi: della “Ruota degli Esposti” all’accoglienza famigliare nei locali de La Quadreria di Via Marsala n°7, il museo di ASP Città di Bologna sito nel centro storico della Città. L’attività sarà fruibile nelle giornate di martedì 29 novembre e martedì 6 dicembre ed è dedicata ai ragazzi delle scuole medie. La visita avrà inizio con un excursus storico sul tema dell’infanzia abbandonata per introdurre e contestualizzare la visione dell’antica “Ruota degli esposti” e proseguirà con delle attività organizzate con la collaborazione del Centro per le Famiglie. Un'esperienza importante per la comprensione della storia e delle forme di accoglienza e solidarietà tra le famiglie della Città e per scoprire come la comunità locale si sia adoperata nei secoli per i diritti delle bambine e dei bambini. La Ruota dei bambini esposti , rinvenuta nel deposito del Baraccano e restaurata da ASP Città di Bologna nel 2016 e tutt’oggi custodita all’interno del museo de La Quadreria, rappresentava uno degli strumenti utilizzati quando si abbandonavano i bambini. Nell’antichità, abbandonare la prole era un’azione che si verificava con estrema frequenza, era un fatto ammesso. L’abbandono di un bambino poteva avvenire, tra gli altri modi, attraverso l’utilizzo di questa ruota che a Bologna si trovava nell'Ospedale dei Bastardini di via d'Azeglio. Questa finestrella rotante inframuraria permetteva di introdurre i bambini abbandonati all’interno della struttura senza essere visti. Dall’esterno infatti, si adagiava il bambino all’interno della ruota, che azionata, lo introduceva in questo luogo dove con certezza qualcuno se ne sarebbe preso cura. Iniziativa a cura di La Quadreria - ASP Città di Bologna In collaborazione con il Centro per le famiglie ASP Città di Bologna Prenotazione obbligatoria (max 1 classe alla volta per turno): Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak4f27ca5d0a1df525435593000a093c41').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy4f27ca5d0a1df525435593000a093c41 = 'laquadreria' + '@'; addy4f27ca5d0a1df525435593000a093c41 = addy4f27ca5d0a1df525435593000a093c41 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_text4f27ca5d0a1df525435593000a093c41 = 'laquadreria' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloak4f27ca5d0a1df525435593000a093c41').innerHTML += ''+addy_text4f27ca5d0a1df525435593000a093c41+''; | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3 = 'progetti' + '@'; addy29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3 = addy29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_text29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3 = 'progetti' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloak29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3').innerHTML += ''+addy_text29fc5c38e29ad1aa7a8767ab27135db3+'';
E’ arrivata l’estate! Lo Sportello Informafamiglie rimarrà chiuso al pubblico dall’8 al 19 agosto compresi. Il Centro per le Famiglie continuerà con lo svolgimento delle altre attività. Visita la pagina del Centro per le Famiglie Per qualsiasi comunicazione o per avere maggiori informazioni sulle attività del Centro per le Famiglie sarà possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b = 'centrofamiglie' + '@'; addy3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b = addy3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_text3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b = 'centrofamiglie' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloak3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b').innerHTML += ''+addy_text3e5026e19023e1a3c8b2937318cc427b+''; . Buon ferragosto!
È prevista domani: 18 giugno dalle 10.00 alle 18.00 l’inaugurazione del Centro Metropolitano “Adozione Affido Accoglienza” (A.A.A.) nella sede della Casa della Salute Porto-Saragozza, in via Isaia 90. Il Centro Metropolitano A.A.A. è un servizio dell’AUSL di Bologna che lavora mettendo al centro i diritti dei bambini e delle bambine, preparando e sostenendo le famiglie adottive, affidatarie e accoglienti e supportando i servizi del territorio al fine di migliorare la cultura dell’Accoglienza. L’evento vedrà la presenza dell’Amministratore unico di ASP Città di Bologna Stefano Brugnara e delle operatrici del Centro per le Famiglie di ASP. Il Centro per le Famiglie di Asp è la sede delle equipes centralizzate Affido-Accoglienza e Adozione che lavorano in stretta collaborazione con le psicologhe del Centro AAA. La giornata rappresenta un’occasione di significativa importanza per la diffusione dell’etica dell’accoglienza , per la condivisione tra le famiglie accoglienti, adottive e affidatarie dei temi di maggior rilievo che si stanno vivendo. La giornata si articolerà come segue: In apertura dell’evento i saluti istituzionali. Seguirà la testimonianza di Alessandro Marchesini, un giovane ucraino che racconterà l’esperienza del suo viaggio di ritorno in Ucraina e dell’incontro con la sua famiglia d’origine. Dopo il taglio del nastro, la visita e la benedizione del centro, alle ore 12.30 si assisterà alla presentazione dell’Associazione “Ci vuole un Villaggio ODV”. L’associazione opera per favorire il sostegno ai bisogni di tutte le famiglie adottive, accoglienti e affidatarie offrendo servizi che le affianchino nei loro compiti educativi, promuove l’integrazione sociale e scolastica dei bambini adottati e stimola al superamento dell’esclusione e del bullismo. Alle ore 12.40 è prevista una pausa con buffet, organizzato dall’Associazione “Ci vuole un Villaggio ODV”, e durante la quale sarà possibile fare una visita guidata al Roncati insieme alla guida turistica Lilia Collina. Dalle 14.00 l’avvio di un confronto dal titolo “L’ACCOGLIENZA CHE CI UNISCE: UN DIALOGO TRA PROTAGONISTI- Riflessioni confronti ed orientamenti del Centro Metropolitano A.A.A. tra famiglie adottive, affidatarie, accoglienti, servizi e associazioni familiari. Saranno messi in luce tutti i progetti ad oggi presenti , in particolare dal Centro per le famiglie verrà approfondito il progetto Vicinanza Solidale del Comune di Bologna a cui il Centro per le Famiglie collabora in maniera sinergica da diversi anni . L’evento si concluderà, alle 17.45 con le considerazioni e proposte per il futuro della Psicologa Formatrice Franca Olivetti Manoukian. Per maggiori informazioni consultare il Programma.
In questi ultimi anni si è ampliata la tipologia delle richieste che le famiglie rivolgono ai servizi: nuovi timori legati al futuro dei figli adolescenti e preadolescenti, utilizzo delle tecnologie, limiti e regole, risorse e scelte, ecc. La quotidianità legata alla situazione pandemica, vede le famiglie insicure e spaventate. Ciò si riflette nella relazione con i figli e nei comportamenti dei figli stessi. Gli stessi giovani, meno vulnerabili al contagio, hanno sofferto pesantemente durante le diverse forme di lockdown che si sono succedute, costretti all’isolamento proprio nel momento in cui il loro naturale processo di sviluppo avrebbe dovuto aprirli alla socialità e al contatto con l’altro. Gli adolescenti, meno esposti a conseguenze gravi per la propria salute, hanno pagato un prezzo altissimo dal punto di vista della crescita personale e del percorso di vita. L’attenzione all’adolescenza come età complessa, con caratteristiche specifiche da conoscere e riconoscere, è una priorità da sostenere attraverso interventi professionali diversificati. Il Centro per le Famiglie di ASP, nell’ambito dei finanziamenti regionali dedicati a progetti a favore degli adolescenti, si è attivato per ampliare le proprie attività, volte ad accompagnare i ragazzi/e nel complesso passaggio all’età adulta, migliorandone gli stili di vita e il sistema di relazioni con coetanei e familiari. Il progetto AdoleScienza, attivo da marzo a dicembre 2022, vuole offrire nuove possibilità di consulenza, attraverso un approccio specifico e coordinato dei diversi servizi: NPI, Spazio Giovani, Servizi Educativi ed equipe educativa del Centro per le Famiglie di Bologna. Si attueranno attività informative, di orientamento e di approfondimento sulla fase dell’adolescenza rivolte alle famiglie ed agli adulti di riferimento delle/i ragazze/i, attività di sostegno alle competenze genitoriali attraverso consulenze ed altre forme di ascolto ed accompagnamento anche in rete con altri servizi socio-educativi e sanitari. Si attiveranno anche gruppi e azioni di confronto tra famiglie per facilitare l’auto mutuo aiuto, offrendo un sostegno pratico ed emotivo nella quotidianità a genitori di adolescenti e l’attivazione di gruppi di confronto e supporto tra ragazzi adolescenti. Tratto da ASPNEWS 1/2022
Dal primo marzo il Centro per le Famiglie si trasferirà in Via de Buttieri 5 A , 40125, Bologna. I nuovi locali ci consentiranno di accogliere con maggiore e migliore ospitalità i bambini e le loro famiglie per continuare ad offrire i nostri Servizi. Tutte le informazioni alla pagina Centro per le Famiglie
Con l’obiettivo di garantire a tutti i bambini adottati gli stessi diritti, la Corte costituzionale, affrontando una questione di legittimità costituzionale sollevata dal tribunale per i minorenni di Bologna, decide per l’incostituzionalità di due articoli - il 55 della legge del 1983 sulle adozioni, nonché l’articolo 300 del Codice civile (il secondo comma). Tutti i bambini adottati devono avere un legame giuridico con i parenti del genitore adottante. Lo ha stabilito la Corte costituzionale dichiarando illegittime le disposizioni che escludono, nelle adozioni di minori in casi particolari l'esistenza di rapporti civili tra il bambino adottato e i parenti dell'adottante. Le cosiddette adozioni “in casi particolari” riguardano quattro categorie di bambini adottabili, i bambini orfani di padre e di madre, i bambini afflitti da disabilità, i bambini nati da un precedente matrimonio, o ancora bambini che vivono con il coniuge del genitore biologico, comunque tutti i bambini che non sono altrimenti adottabili. Tutti questi bambini, per “colpa” delle leggi, non hanno gli stessi diritti degli altri. Per esempio nel cognome, nel ruolo del genitore, che non è un genitore fino in fondo, per cui il bambino non ha né nonni, né zii, né effettivi legami di parentela. Con gravi conseguenze, anche di tipo ereditario, ma anche nella garanzia di poter godere della stessa assistenza sanitaria o ancora degli alimenti. Rispetto alle adozioni “in via principale”, quelle di piccoli abbandonati o di coppie coniugate, parliamo dunque di bambini discriminati nei loro diritti. La Corte scrive che il mancato riconoscimento dei rapporti civili con i parenti di chi adotta viola l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza e discrimina appunto quel bambino che è stato adottato nella categoria dei “casi particolari” rispetto agli altri figli più fortunati perché adottati nella pienezza del significato che il concetto stesso di adozione può avere. La conseguenza è che il bambino adottato “in casi particolari” non potrà godere, come scrive la Corte, delle “relazioni giuridiche che contribuiscono a formare la sua identità e a consolidare la sua dimensione personale e patrimoniale”. Tutto questo in netto contrasto con la nostra Carta che all’articolo 31 tutela “l’infanzia” e con l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che tutela a sua volta il rispetto della vita privata e familiare. Fonte: www.repubblica.it - Il Corriere di Bologna
Si è concluso giovedi 28 ottobre il percorso organizzato dall’Equipe Affido Accoglienza del Centro per le Famiglie, sul tema dell’affidamento familiare e dell’accoglienza familiare più in generale. Il percorso è stato suddiviso in due moduli: il primo ( due incontri), dedicato in particolare alle persone interessate ai progetti di vicinanza solidale (o affiancamento familiare), il secondo (altri tre incontri) dedicato ai progetti di affidamento familiare. Se nel primo caso le persone possono decidere se fermarsi dopo i due incontri nel secondo è necessaria la partecipazione a tutti e cinque gli incontri per un totale di 15 ore ( formazione richiesta alle risorse affidatarie, per normativa regionale). Sicuramente la modalità on line ci ha dato l’occasione di sperimentare nuove formule e competenze per interagire e coinvolgere le persone, che in totale sono state 21 (6 coppie e 9 single). Quattro di queste ultime ha partecipato unicamente al primo modulo e 17 persone hanno frequentato per intero. I temi affrontati hanno riguardato in generale : · le diverse forme dell’accoglienza familiare · il sistema dei Servizi a supporto delle famiglie, · come si può costruire vicinanza con un bambino e con la sua famiglia, · il ruolo dei Servizi, · la formalizzazione dei progetti e del percorso delle risorse impegnate in un progetto · la normativa e cornice giuridica dell’affidamento familiare, · le fragilità delle famiglie e la genitorialità sociale · dinamiche psicologiche dei progetti di affidamento e dei suoi possibili attori. Tutto questo intrecciato con numerose testimonianze, elemento preziosissimo a dire di tutti per immergersi più “concretamente”nelle esperienze teorizzate. Per informazioni sul prossimo corso si puo scrivere una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloaka88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addya88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9 = 'affidoaccoglienza' + '@'; addya88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9 = addya88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_texta88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9 = 'affidoaccoglienza' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloaka88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9').innerHTML += ''+addy_texta88037707e4c4e096c424f5bf2ea7ce9+''; o contattare il numero 3311715527
Dopo aver parlato dei Servizi alla domiciliarità, continuiamo ad addentrarci all’interno di un altro Servizio messo in campo da ASP Città di Bologna, ovvero il Centro per famiglie. In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio come si articola questo particolare Servizio e a chi si rivolge, con anche qualche informazione utile su come fare richieste. Come si struttura il Centro per le famiglie Il Centro per le famiglie è un servizio cittadino gestito da ASP Città di Bologna, in collaborazione con il Comune di Bologna Offre ai genitori della città con figli minori uno spazio di ascolto, orientamento e accompagnamento per affrontare situazioni per le quali si sente il bisogno di un confronto e un sostegno. Il Centro per le famiglie si rivolge alle famiglie con figli da 0 a 18 anni presenti sul territorio della città e intende porsi come punto di ascolto su diverse tematiche, come l'adolescenza, la nascita di un bambino la difficoltà nelle relazioni familiari, la separazione della coppia genitoriale. Il Centro per le famiglie si occupa tra le altre cose di dare informazioni e formazione a singoli, coppie, genitori e famiglie sul tema dell'accoglienza e affidamento familiare, e di accompagnare le coppie che intendono aprirsi al percorso adottivo. All'interno del Centro per le Famiglie si svolgono inoltre Come accedere ai Servizi del Centro per famiglie: Sportello Informafamiglie Apertura ai cittadini: lunedi martedi venerdi dalle 9 alle 13, martedi pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30. Spazio Orientamento Adolescenza: Giovedi pomeriggio dalle 14.30alle 17.30 Accesso telefonico: lunedi martedi e venerdi dalle 12 alle 13 tel. 051 6201960 mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloak413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addy413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9 = 'centrofamiglie' + '@'; addy413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9 = addy413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9 + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_text413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9 = 'centrofamiglie' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloak413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9').innerHTML += ''+addy_text413e07f6b0ca3a88fe64d2e34f737bb9+''; Pubblicato il 12 febbraio 2021
Archivi eventi - Confido Giovedi 29 ottobre2020 alle ore 21 in diretta Facebook sarà possibile partecipare alla presentazione del progetto Confido -Nuove comunità di affido familiare e adozione. Progetto a cura del Forum delle Associazioni Familiari finanziato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Verrà affrontato il tema dell'Accoglienza nella sua più ampia accezione,declinato e rappresentato dai punti di vista dei diversi relatori : Chiara Labanti- Centro per le Famiglie Asp Città di Bologna, Tiziana Giusberti per il Centro AAA dell'Asl di Bologna. e Maria Adele Mimmi Per l'Area Welfare del Benessere del Comune di Bologna per il collegamento sarà necessario accedere al profilo facebook @forumfamiglier
Si è già scritto e detto molto sulle varie conseguenze, stimoli, ed esigenze che il lavoro con il pubblico ha dovuto attraversare e ancora sta attraversando a causa dell’emergenza sanitaria. Al Centro per le Famiglie, le Consulenze educative agli adolescenti, ai genitori con figli adolescenti e al gruppo di genitori “Standard Minimo” sono continuati con varie modalità, su piattaforme online o sul classico canale telefonico. Alcuni ne hanno apprezzato i vantaggi, altri hanno deciso di sospendere momentaneamente le consulenze per la mancanza di uno spazio tranquillo per poter parlare. Alcuni genitori hanno avuto una fase iniziale difficile, ma poi hanno saputo cogliere questo tempo così particolare in casa per costruire uno spazio condiviso, per conoscere di più i propri figli e a volte riscoprirsi con nuove risorse e sorprese. La maggior parte dei ragazzi ha preferito continuare gli appuntamenti al telefono. Con grande sorpresa le parole non sono mancate, è piaciuta la possibilità di sentirsi più spesso, in modo più intimo e confidenziale. Gli argomenti sono stati molto vari: la scuola e le sue nuove forme, il tempo libero, gli amici, lo sport, sospeso oppure online.. Non sono mancate le confidenze sentimentali o la scelta delle serie TV! “Standard Minimo”, il gruppo per genitori con figli adolescenti, ha cominciato ad incontrarsi nella Fase 1 attraverso le piattaforme online, più per un bisogno di evadere dalla costrizione dal lockdown e di incontrare dei volti amici. Poi lo spazio è stato ben gestito e utilizzato per riflettere sui temi che “disturbavano”, quali le dinamiche familiari, i “nuovi” canali di relazioni con i figli o con gli ex partner. Anche in questo caso siamo entrati uno nella casa dell’altro (una mamma una volta ha partecipato a tutta la durata dell’incontro dal bagno, unico spazio “privato”), abbiamo conosciuto animali domestici, parti di stanze e nuovi rumori che appartengono alle famiglie e alle persone che lavorano con le famiglie. La Fase due non ha distratto dal mantenere i consueti appuntamenti, per tutti, ma sono cambiati i temi. Abbiamo potuto osservare, sicuramente su un piccolo campione di persone, che i ragazzi hanno reagito in maniera migliore rispetto agli adulti. Sono “scivolati” accomodandosi in situazioni più o meno accettabili per loro. Forse sono abituati a sentire qualcuno che gli dice che cosa fare e cosa non fare, mentre noi adulti abbiamo fatto fatica a sentire qualcuno che limitasse la nostra conquistata libertà privata, che ci dicesse cosa fare e soprattutto cosa non fare. Siamo tornati forse anche noi un po’ adolescenti, alcuni con la voglia di trasgredire, altri con la volontà di rimanere diligentemente, e comodamente, dentro le regole. Forse una soluzione accettabile è nel vivere le situazioni senza fermarsi, lasciando che le fasi uno, due, ma soprattutto quelle di crescita possano essere fasi e non situazioni definitive. Il confronto aiuta sempre a fare emergere delle grandi e, spesso, inaspettate sorprese. Pubblicato il 07.07.2020 Tratto da ASPNews_2_2020