Il laboratorio, promosso da ASP in collaborazione con l’associazione Next Generation Italy, la Cooperativa Camelot, It.a.cà., e Cantieri Meticci, è dedicato ai richiedenti asilo e rifugiati accolti nelle strutture SPRAR di Bologna, con alcuni posti per abitanti di origine straniera (seconda generazione).
Si tratta di un progetto volto a conoscere, oggi, il territorio, attraverso i suoi diversi volti e punti di vista. Un territorio che, pienamente inserito nei processi legati alle migrazioni internazionali, e parte di un contesto in continua trasformazione, non è un contenitore indifferente, ma influenza ed è influenzato, presenta nuovi legami, opportunità e codici che vanno indagati, compresi e condivisi.
L’obiettivo è stato quello di creare dei percorsi partecipativi, proporre una conoscenza dello spazio cittadino a partire dalle capacità e dalle storie personali, e decostruire pregiudizi e stereotipi attraverso l’incontro e la promozione del dialogo.
Il percorso laboratoriale, svoltosi nei mesi di giugno e luglio, si è concluso l’11 luglio con un tour aperto alla cittadinanza per le vie di Bologna, coinvolgendo cittadini bolognesi e ragazzi ospitati nelle strutture di accoglienza.
I partecipanti al tour sono stati circa una trentina - tra cui alcune famiglie Vesta e tutori volontari - ed hanno ascoltato con attenzione i racconti dei beneficiari nelle tappe del percorso (iniziato in Sala Borsa e proseguito attraverso il mercato, Piazza delle Mercanzie, via Zamboni e Piazza Verdi). Tali luoghi sono diventati gli spazi di narrazioni personali, che mostrano le profonde connessioni e gli intrecci tra territori e spazi apparentemente distanti, e che sono state realizzate dai/dalle ragazzi/ragazze dopo un’apposita formazione teatrale con la Compagnia Cantieri Meticci.
Next Generation Italy ha già proposto ad alcuni beneficiari la formazione per accompagnatore interculturale che partirà a settembre.
Durante l’incontro, i ragazzi hanno ripercorso e condiviso la loro esperienza, in cui i luoghi percorsi sono diventati uno spazio di narrazione del sé.
Si è sottolineata l’importanza di cogliere sguardi nuovi sulla città, in particolare in un momento storico come questo. È un progetto che costituisce un modo per raccontare lo SPRAR a tutti, e che si inserisce nell’obiettivo di cercare di disegnare in modo nuovo l’integrazione.
Alcune foto della cerimonia:
Pubblicato il 21 Settembre 2018