Nello scenario degli appennini torna lo spettacolo di Cantieri Meticci "Il Violino del Titanic" , per indagare sulle scialuppe di salvataggio del nostro tempo.
di Marco Marano
Nell’ambito delle attività di accoglienza del progetto territoriale SAI, la sera del 4 novembre 2023, presso la Polisportiva di Silla, località di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, verrà replicato spettacolo"Il Vilolino del Titanic" una delle più importanti rappresentazioni teatrali della Compagnia bolognese Cantieri Meticci.
In scena dal 2013, si pone nella prospettiva di abolire la separazione tra pubblico e attori, proponendo l’esperienza immersiva del naufragio. I trenta attori, italiani, migranti, richiedenti asilo e rifugiati diventano quindi guida per gli spettatori, con cui sono a diretto contatto, dentro un sistema scenico che muta continuamente.
Il tema che attori e spettatori insieme devono risolvere è quello di capire quali sono le scialuppe con cui salvarsi dal naufragio: "Quello che ci sta a cuore – ci dice Pietro Floridia, autore e regista dello spettacolo – è di far vivere allo spettatore una esperienza dall'interno, mettendo in discussione la sua posizione di sicurezza (quella di stare seduti in una sedia, ndr), attraverso cui sono spettatori dei naufragi altrui. Chiedo agli spettatori in prima persona di vivere il naufragio..."
Il Violino del Titanic, è in qualche modo una summa di metafore che appartengono al nostro tempo, come l'iceberg che rappresentale crisi sociali, economiche e culturali che investono il mondo sociale,oppure la prima e la terza classe, e le scialuppe che non bastano per tutti. Quindi chi si salverà dal naufragio? I lenzuoli che attori e spettatori fanno scivolare, nel finale, lungo tutto lo spazio di rappresentazione stanno a significare la ricerca comune di una scialuppa attraverso cui potersi salvare.
Gli spettatori si alzano dalle sedie e partecipano al naufragio, cercando di capire con quale scialuppa potersi salvare, ma di scialuppe non ce ne sono per tutti: "gli spettatori cambiano posizione – ci suggerisce il regista - dalla comodità (della sedia, ndr), alla scomodità della ricerca di una scialuppa. L'idea è quella che ci si salva quando c'è un gruppo coeso che può collettivamente supportare la comunità a traghettare in questi tempi mortiferi..."
Come riportato dal sito di Cantieri Meticci, lo spettacolo nacque nell’ambito del progetto internazionale Acting Diversity, in partnership con Compagnia Teatro dell’Argine, Al-Harah Theater e Badac Theatre Company, con il sostegno di Anna Lindh Foundation.
Ma Il violino del Titanic ha un'altra particolarità, quella di essere stata raccontata da quattro fumettisti, durante le prove dello spettacolo. Ecco come lo racconta Cantieri Meticci: "Quattro fumettisti entrano nella sala prove di un teatro. Lì incontrano un regista e 40 attori provenienti da 14 paesi diversi, stanno preparando uno spettacolo che parla della crisi che affligge i nostri tempi, usando la tragedia del Titanic come metafora di partenza. Si siedono in un angolo e si mettono a disegnare. Dopo mesi di cronache settimanali, on line sul blog del Girovago, gli Expris Comics danno alla luce tre storie tra fumetto e illustrazione che parlano di zattere, affondamenti, sommersi e salvati, rubando qua e là immagini, storie e volti agli interpreti dello spettacolo.
Gli Expris Comics coinvolti sono: Innai Marini, Federo Trofo, Antonella Selva e Francesco Lopez Visicchio."