Qualche settimana fa avevamo introdotto il tema dei servizi per la domiciliarità attraverso una panoramica generale, anche per capire nel concreto a quale tipologia di utenti si rivolgono questi particolari servizi.

Oggi, però, ci addentriamo all’interno di un’altra dinamica che riguarda i serviziper la domiciliarità, ovvero come vengono percepiti dalla comunità bolognese e quindi dalla collettività.

La vita dei servizi alla domiciliarità in tempo di pandemia

Innanzitutto, però, vogliamo porre l’accento su come i servizi alla domiciliarità stia riuscendo a convivere con l’emergenza Covid che persiste da più di un anno ormai. Nello specifico, i servizi in questione ha risentito parecchio dell’emergenza soprattutto all’inizio, a marzo 2020, quando il timore prendeva il sopravvento e molte persone beneficiarie hanno preferito rinunciare ai servizi offerti alla domiciliarità per paura del contagio.

Col passare dei mesi, fortunatamente, la paura è piano piano rientrata e i problemi da questo punto di vista si sono notevolmente ridotti.

Ciò che filtra in questo momento è la percezione di una maggiore sicurezza, dettata dal fatto di essere riusciti a convivere con il virus, anche se una categoria di persone ne ha risentito in maniera più accentuata. Parliamo di coloro che stavano chiedendo assistenza un anno fa e, per paura di contrarre il Covid, si sono chiusi in casa, rimanendo isolati dalle persone e dalla vita sociale.

Percezione dei servizi alla domiciliarità da parte della collettività

Insieme a Maurizio Maccaferri, responsabile dei Servizi Sociali per la Domiciliarità, abbiamo anche affrontato il tema di come i servizi alla domiciliarità siano percepiti dalla collettività e sono emerse alcune considerazioni interessanti.

Su tutte il fatto che al giorno d’oggi la collettività è molto più incentrata sui giovani e giovanissimi, piuttosto che sugli anziani, e dunque i servizi alla domiciliarità che si occupano proprio di garantire assistenza domiciliare alle persone anziane non sempre viene percepito come qualcosa di importante perché solo chi vive l'anzianità direttamente o per vicinanza coi propri genitori ormai invecchiati ha contezza dei reali bisogni.

Ciò nonostante, i bolognesi hanno comunque una buona cultura dei servizi e sanno bene quanto essi siano importanti per alcune categorie di persone, specie quelle più fragili, per cui la cosa più importante in questo senso è fornire un orientamento specifico ai cittadini, in modo tale da poter fornire loro tutti gli strumenti utili a comprendere l’utilità di questi servizi necessari a molte persone anziane.

Non perdete i prossimi aggiornamenti in materia di domiciliarità, continueremo l'informazione con articoli e news 

Pubblicato il 26 febbraio 2021