Ci chiamiamo Floria, Germana e Vittoria, viviamo negli appartamenti protetti del centro servizi Giacomo Lercaro e abbiamo partecipato alla sperimentazione del progetto ProACT, per migliorare la vita delle persone anziane attraverso le nuove tecnologie. Come ci siamo arrivate?

Il 20 marzo abbiamo partecipato a un incontro su ProACT, studio finanziato dal programma europeo Horizon 2020 e condotto in Italia da ASP Città di Bologna insieme a Aias onlus. L’obiettivo è quello di individuare e ottimizzare tecnologie in grado di supportare gli anziani affetti da pluripatologie, e monitorare con regolarità alcuni parametri vitali, al fine di tenere sotto controllo le patologie stesse e verificarne l’andamento. Il contributo che ci è stato richiesto consisteva proprio nel testare per un periodo di 30 giorni alcune di queste apparecchiature, per verificare la loro utilità e facilità d’uso, soprattutto in considerazione del fatto che i possibili destinatari non sono esattamente dei “nativi digitali”.

All’incontro eravamo in tanti, tutti incuriositi e motivati dall’idea di poter essere utili a sviluppare nuovi strumenti che aiuteranno chi ha i problemi di salute tipici della terza età. I ricercatori hanno creato un clima di familiarità e accoglienza: ci hanno spiegato con grande semplicità in cosa consisteva il progetto e l’impegno che ci richiedevano, poi ci hanno mostrato gli strumenti che ci avrebbero consegnato e ci hanno garantito che ci avrebbero seguito passo dopo passo durante la sperimentazione. Insomma, sono stati talmente gentili e persuasivi che non abbiamo saputo resistere: ci siamo offerte come volontarie, insieme a Nella, che abita in un alloggio del centro servizi San Nicolò, e a Eleonora del centro servizi Giovanni XXIII.

Così è iniziata la nostra esperienza: i ricercatori sono venuti a casa a consegnarci le attrezzature, a spiegarci il funzionamento e a verificare la connessione wireless. Noi ci abbiamo messo tutta la nostra buona volontà, mettendo alla prova le nostre abilità informatiche per cimentarci nell’uso di questi nuovi dispositivi. Un mese dopo c’è stato l’incontro conclusivo con tanto di tè e pasticcini: è stata l’occasione per fare una sintesi del progetto, parlare delle nostre esperienze e condividere alcune criticità e spunti di miglioramento. Abbiamo portato avanti l’impegno che ci eravamo assunte con grande entusiasmo, e ci siamo subito dette disponibili a partecipare ad altre iniziative analoghe.

Ci piacerebbe infatti collaborare ancora nella messa a punto di strumenti che in futuro potranno agevolare noi, o altri anziani dopo di noi, nell’essere sempre più consapevoli del nostro stato di salute, e aiutarci a adottare stili di vita in linea con i bisogni del nostro corpo. Siamo orgogliose di aver partecipato a questo progetto e speriamo nel nostro piccolo di aver fornito un contributo a coloro che si impegnano per un invecchiamento attivo e dinamico, attraverso queste tecnologie che adesso ci appaiono un po’ meno ostili.

 
Pubblicato il 30 giugno 2019