Servizi Abitativi

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Il Galaxy è un progetto individuato per l’accompagnamento alla transizione abitativa avviato il 15 ottobre 2015 e nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, ASP e Associazione Piazza Grande. In tre mesi di attività sono stati accolti 71 nuclei familiari: attualmente al Galaxy vivono 274 persone, di cui 146 sono maggiorenni e 128 minori. Si tratta di nuclei familiari prevalentemente di nazionalità straniera in situazione di disagio socio-economico. Seguendo un approccio orientato all’empowerment e al lavoro di comunità, al Galaxy sono state attivate assemblee tra i residenti, laboratori e collaborazioni con le realtà del territorio. Ogni due settimane si tengono delle assemblee con l’obiettivo di sviluppare relazioni positive tra i residenti, individuare le criticità e trovare le soluzioni più idonee, coinvolgendo tutti gli abitanti. Visto che i minori sono molti, all’interno del residence sono stati attivati alcuni laboratori, gestiti e/o supervisionati dall’équipe, tra cui: • un laboratorio di sostegno scolastico per ragazzi e ragazze delle scuole medie e primarie; • un laboratorio ludico ricreativo; • un laboratorio finalizzato all’allestimento di una biblioteca e una ludoteca all’interno dei locali. Nei pomeriggi in cui non sono previsti laboratori, le mamme residenti al Galaxy si sono organizzate in autonomia per la gestione della sala giochi che si trova nella struttura. Nonostante l’iniziale diffidenza, ad oggi non vi sono particolari difficoltà nel rapporto con i cittadini della zona e, anzi, grazie all’ottima accoglienza ricevuta dalle realtà già attive sul territorio, dal Quartiere e dai suoi abitanti, si sono potute attivare collaborazioni e iniziative. Il 18 dicembre 2015, è stata organizzata da Associazioni Riunite, in collaborazione con altre realtà sociali, la Festa del dono e del baratto e il Galaxy ha aperto le porte agli abitanti del quartiere per festeggiare insieme. In particolare è stato allestito un mercato del baratto, un laboratorio di lettura rivolto ai più piccoli e organizzato dalla biblioteca di Quartiere, uno spettacolo di improvvisazione teatrale organizzato da Zoè Teatri. L’evento ha avuto un impatto positivo sia sui residenti del Galaxy, che sugli abitanti del quartiere che hanno partecipato con entusiasmo. Infine, con la partecipazione delle Librerie Coop, Coop Adriatica e Centro Lame è stata organizzata nel periodo natalizio la campagna “Una montagna di libri”; una raccolta di libri e giochi destinati alla struttura. Il risultato è stato ottimo: moltissime sono state le persone che hanno risposto all’appello. La campagna è terminata con una festa aperta a tutti gli abitanti del territorio al Centro Lame il 30 gennaio. Tratto dal periodico di informazione di ASP Città di Bologna_Mosaico News nr. 1/2016
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Il 5 ottobre 2015 il Comune di Bologna ci ha consegnato la struttura di Via Fantin 15, ex Residence Galaxy, per avviare un progetto di accoglienza per famiglie bolognesi in emergenza abitativa. La struttura è stata data in affitto da INAIL al Comune di Bologna, nell’ambito di una concertazione tra Prefettura e Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per affrontare concretamente questa emergenza sociale. In 10 giorni, come ASP, abbiamo riavviato gli impianti, pulito la struttura, effettuato le manutenzioni necessarie, ripristinato la funzionalità di camere ed attrezzature: un palazzo di 5 piani, 97 camere (di cui 85 ammobiliate con bagno e angolo cottura), diversi locali di servizio, tra cui una lavanderia, una palestra (con annessi spogliatoi) e sotterranei da adibire a garage o magazzini. Il 15 ottobre sono entrate le prime famiglie, individuate dall’équipe casa del Comune di Bologna, che valuta le situazioni di emergenza abitativa ed indica un ordine di priorità per l’ingresso nelle strutture individuate. Le famiglie accolte aderiscono ad un progetto che le vede protagoniste di percorsi di integrazione sociale, verso la progressiva autonomizzazione dalla condizione di disagio che li ha portati nell’emergenza abitativa, determinata spesso da sfratti o dalla necessità di lasciare alloggi in condizioni igieniche precarie. Firmano un patto di collaborazione con il Comune e con ASP impegnandosi a corrispondere una cifra pari a 200 euro mensili, quale quota di contribuzione ai costi del servizio. Il progetto prevede azioni finalizzate alla ricerca di situazioni abitative più stabili nel tempo (quello massimo è di 18 mesi), il recupero di una dimensione di socializzazione e di integrazione nel contesto cittadino, nella scuola e nel quartiere. Per questo operatori sociali professionali di ASP e Piazza Grande, operano nella struttura tutti i giorni della settimana: dialogano con le famiglie, parlano dei problemi dei nuclei per individuare insieme ai diretti interessati soluzioni idonee e si occupano dei percorsi di inserimento scolastico dei bambini. Per un primo periodo la struttura è dotata di un portierato sociale, attivo sia il giorno che la notte: operatori socio-sanitari che lavorano nei reparti delle strutture di ASP per gli anziani da molti anni, selezionati per tenere costantemente monitorati gli accessi, garantire azioni per la vivibilità e la convivenza, supportare i nuclei nelle prime fasi della vita comunitaria, accompagnare all’uso degli appartamenti, alla loro manutenzione, alla gestione di una vita che prevede momenti di socializzazione in locali appositamente attrezzati. La presenza di questi nuclei non è stata vissuta bene nel quartiere in un primo periodo; si teme che un accentramento di famiglie in condizioni di disagio possa portare problemi di sicurezza, episodi di degrado e quindi svalutazione dei prezzi degli appartamenti. Abbiamo incontrato le persone che pensano questo ed aperto un dialogo per costruire condizioni di “buon vicinato”. Lavoriamo al fine di integrare nella città questo condominio, fatto di persone che hanno avuto un problema di emergenza abitativa, aiutati da attività di volontariato, associazionismo, parrocchie in uno scambio di opportunità, per gli adulti che devono poter trovare un lavoro, per i bambini che devono poter frequentare le strutture scolastiche e ricreative, per gli abitanti del quartiere, che devono poter vivere bene l’arrivo di tante famiglie. Tratto dal periodico di informazione di ASP Città di Bologna_Mosaico News nr.3/2015
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