Da maggio 2020 una nuova area sarà restituita alla città: un luogo aperto al territorio con spazi verdi, laboratori artigianali e artistici, un punto ristoro multietnico, un bed and breakfast, spazi di coworking e un cohousing interculturale. La nuova comunità di Salus Space apre le sue porte: ma chi ne farà parte? Quali saranno i valori e le regole da condividere? Come si potrà partecipare, anche solo come “vicini di casa”, con idee, osservazioni e proposte?
Per rispondere a queste domande, i partner del progetto europeo, coordinati da ASP Città di Bologna, hanno avviato un percorso di “Laboratori di Comunità”, che da luglio ha coinvolto con incontri pubblici e focus group i cittadini e i destinatari del progetto. È stato uno spazio di confronto sulle parole chiave e i valori fondanti della comunità, per lavorare su regole comuni di convivenza che guidino le relazioni sia all’interno dalla comunità di Salus Space che con i cittadini e le associazioni del territorio. Focus group mirati hanno coinvolto i ragazzi accolti nelle strutture SPRAR (Casa Birba e Centro Zaccarelli), le famiglie in transizione abitativa e chi vive o ha vissuto esperienze di accoglienza in famiglia. In parallelo si sono svolti diversi incontri pubblici aperti alla città: un incontro organizzato a Porto15 ha portato a dialogare con chi già vive in cohousing, un altro ha coinvolto le diverse comunità religiose della città intorno al tema del pluralismo religioso e della proposta di una “sala del silenzio”, un terzo incontro con le associazioni interculturali e del terzo settore si è svolto al Centro Zonarelli sul tema della cittadinanza attiva. Il 19 dicembre, al Quartiere Savena, è stata presentata la proposta di Carta dei valorie un Regolamento di comunità per Salus Space, elaborati grazie ai partecipanti ai Laboratori, un’ulteriore occasione di confronto sui temi del co-abitare, del pluralismo e della creazione di una comunità produttiva, aperta e solidale.
Pubblicato il 16 dicembre 2019
Tratto da ASPNEWS 4_2019