Servizi Abitativi

L’accompagnamento educativo offre un supporto alle famiglie che si apprestano ad affrontare un percorso teso all’autonomia abitativa e di vita. La progettualità che si mette in campo è una co-progettazione concertata con il Servizio Sociale Territoriale e la famiglia stessa, che impegna ciascun attore, ognuno per il proprio ruolo e competenza, in compiti specifici definiti nel Patto di adesione personalizzato. Gli aspetti principali sui quali lavoriamo insieme alla famiglia riguardano anzitutto la sfera economico-lavorativa, come l’incremento del reddito o una gestione del denaro maggiormente consapevole, mediante l’attività di money-tutoring. Ci concentriamo inoltre sulla promozione di un inserimento attivo della famiglia nel tessuto sociale, così che possa intessere relazioni significative e uscire dall’isolamento in cui spesso si trova. Vi è poi la condivisione delle buone norme di gestione della casa, quali l’auto-lettura delle utenze e la cura dell’ambiente in cui si vive, in termini di decoro e di ordinaria manutenzione. La maggior parte delle volte, il lavoro degli educatori inizia tentando di rispondere a una domanda: “Tu cosa credi di insegnarmi?” Questo perché, dopo un primo periodo di affiancamento, si avvia un confronto con le famiglie parlando, oltre che delle loro potenzialità e risorse, anche delle loro fragilità. È comprensibile che non sia sempre facile e immediato accettare i propri punti deboli, soprattutto quando si tratta di fattori generazionali: nel momento in cui questi limiti vengono affrontati, però, sentiamo che il lavoro è già a buon punto, perché il primo passo è stato fatto. È facile comprendere come, a volte, agli educatori accada di affrontare aspetti anche molto intimi della persona, quali le paure e le incertezze legate alla genitorialità. I figli rappresentano infatti un aspetto centrale ma anche delicato del lavoro educativo, per due principali ragioni. In primo luogo, perché la letteratura e le normative vigenti ci informano di come i Bisogni Educativi Speciali (BES) possano comprendere anche difficoltà derivanti da uno svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, e per questo è fondamentale lavorare sulle fragilità dei genitori e sostenerli nel recupero dell’autonomia. In secondo luogo, perché ogni adulto deve avere sempre cura dei bambini con cui entra in contatto: ciò comporta preoccuparsi e prestare attenzione nel rendere piacevoli anche i momenti di incontro con gli operatori. Questa attenzione passa poi attraverso la promozione di un inserimento attivo dei minori nel tessuto sociale, al fine di garantire loro occasioni di socializzazione piacevoli, stimolanti e arricchenti. Pare quindi importante, in particolare rispetto ai bambini e in un’ottica di prevenzione, tendere al più importante dovere pedagogico: aprire orizzonti di possibilità per tutti, non uno di meno. Pubblicato il 30 giugno 2019 Tratto da ASP NEWS 2_2019
L’accompagnamento educativo offre un supporto alle famiglie che si apprestano ad affrontare un percorso teso all’autonomia abitativa e di vita. La progettualità che si mette in campo è una co-progettazione concertata con il Servizio Sociale Territoriale e la famiglia stessa, che impegna ciascun attore, ognuno per il proprio ruolo e competenza, in compiti specifici definiti nel Patto di adesione personalizzato. Gli aspetti principali sui quali lavoriamo insieme alla famiglia riguardano anzitutto la sfera economico-lavorativa, come l’incremento del reddito o una gestione del denaro maggiormente consapevole, mediante l’attività di money-tutoring. Ci concentriamo inoltre sulla promozione di un inserimento attivo della famiglia nel tessuto sociale, così che possa intessere relazioni significative e uscire dall’isolamento in cui spesso si trova. Vi è poi la condivisione delle buone norme di gestione della casa, quali l’auto-lettura delle utenze e la cura dell’ambiente in cui si vive, in termini di decoro e di ordinaria manutenzione. La maggior parte delle volte, il lavoro degli educatori inizia tentando di rispondere a una domanda: “Tu cosa credi di insegnarmi?” Questo perché, dopo un primo periodo di affiancamento, si avvia un confronto con le famiglie parlando, oltre che delle loro potenzialità e risorse, anche delle loro fragilità. È comprensibile che non sia sempre facile e immediato accettare i propri punti deboli, soprattutto quando si tratta di fattori generazionali: nel momento in cui questi limiti vengono affrontati, però, sentiamo che il lavoro è già a buon punto, perché il primo passo è stato fatto. È facile comprendere come, a volte, agli educatori accada di affrontare aspetti anche molto intimi della persona, quali le paure e le incertezze legate alla genitorialità. I figli rappresentano infatti un aspetto centrale ma anche delicato del lavoro educativo, per due principali ragioni. In primo luogo, perché la letteratura e le normative vigenti ci informano di come i Bisogni Educativi Speciali (BES) possano comprendere anche difficoltà derivanti da uno svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, e per questo è fondamentale lavorare sulle fragilità dei genitori e sostenerli nel recupero dell’autonomia. In secondo luogo, perché ogni adulto deve avere sempre cura dei bambini con cui entra in contatto: ciò comporta preoccuparsi e prestare attenzione nel rendere piacevoli anche i momenti di incontro con gli operatori. Questa attenzione passa poi attraverso la promozione di un inserimento attivo dei minori nel tessuto sociale, al fine di garantire loro occasioni di socializzazione piacevoli, stimolanti e arricchenti. Pare quindi importante, in particolare rispetto ai bambini e in un’ottica di prevenzione, tendere al più importante dovere pedagogico: aprire orizzonti di possibilità per tutti, non uno di meno. Pubblicato il 30 giugno 2019 Tratto da ASP NEWS 2_2019
L'Associazione VagalumeArt che da anni realizza laboratori in contesti di accoglienza e nelle scuole, ha organizzato due laboratori nella struttura di pronta accoglienza San Sisto del Servizio di Transizione Abitativa di ASP Città di Bologna. Un laboratorio di ceramica Suoni e Colori per la realizzazione di manufatti e uno di Yoga educativo denominato GiocaGioia , costruito sulla proposta della studentessa Alessandra Magri interessata ai contesti multiculturali e facente parte dell’Associazione/Scuola “La forza della Vita”. Quest’ultimo laboratorio, è stato strutturato in due gruppi, uno per i bambini della fascia 3-5 anni e uno per i bambini della fascia 6-12. Pubblicato il 6 maggio 2019
Il fenomeno dell’emergenza abitativa è rappresentato dalle persone che, a causa della crisi economica, non riescono più a farsi carico delle spese di conduzione di un alloggio, e da chi si trova in una situazione di povertà più complessa e strutturale, che richiede interventi multidisciplinari oltre a quelli di sostegno al reddito. Questi oltre 4 anni di esperienza del Servizio Transizione abitativa ci hanno insegnato che bisogna da subito capire quali sono le condizioni che hanno generato l’emergenza, perché sono proprio quelle condizioni a dover essere cambiate e migliorare, per risolvere la situazione. Spesso, questo richiede un vero cambiamento nello stile di vita. ASP dispone di strutture per la pronta accoglienza (per 64 nuclei familiari) e alloggi condominiali e non condominiali per la transizione abitativa (per 223 nuclei familiari). La funzione dell’accompagnamento educativo è sempre centrale e riguarda vari ambiti: la capacità di gestione di un alloggio e di gestione economica; lavoro, formazione e istruzione, perché senza reddito non può esistere autonomia e perché sono ancora troppi gli adulti analfabeti e i minori che non frequentano regolarmente la scuola; salute e cibo, che spesso vengono messi all’ultimo posto nelle priorità, quando invece hanno una certa importanza; relazioni sociali e inserimento nella comunità, perché l’isolamento accomuna la maggior parte delle famiglie in emergenza abitativa, soprattutto quelle straniere. Oltre a questo, esiste l’Agenzia per l’abitare, che monitora il libero mercato oltre che le risorse possibili e accessibili, orientando chi fatica a reperire un alloggio: un problema generalizzato, che riguarda i nuclei in carico ai servizi, ma anche giovani lavoratori fuori sede o nuclei monogenitoriali. È pensando a loro che siamo chiamati ad agire su due livelli. Il primo è politico-economico e punta su diversi elementi: riduzione delle spese per chi affitta a famiglie, favorendo l’applicazione di canoni a basso costo; aumento delle tasse e regolamentazione degli affitti turistici; incentivi per la riqualificazione di immobili pubblici e privati da destinare al mercato; promozione dell’autonomia economica, evitando i sussidi a fondo perduto. Il secondo livello è etico-sociale: bisogna sensibilizzare al problema degli affitti negati agli stranieri e creare al contempo un contesto di fiducia verso i proprietari di immobili, anche offrendo loro garanzie diverse. A tal fine occorre costituire una rete fra enti pubblici, privati e del privato sociale, mettendo in sinergia le specifiche competenze, sotto la regia dell’Agenzia per l’abitare. Tratto da ASPNEWS 1/2019 - Scarica il pdf ASP NEWS 1 2019
Martedì 9 aprile nella sala Polivalente del Quartiere Savena, un incontro molto partecipato è stata l'occasione per fare un punto su Salus Space con tutti i referenti sitituzionali e partner di progetto. Cosa sta succedendo nel cantiere di via Malvezza? Quali sono i prossimi passi? Marzia Benassi, Presidente del Quartiere Savena ha aperto i lavori e passato il testimone a Dino Cocchianella, Inti Bertocchi e Manuela Marsano del Comune di Bologna, che come capofila ha vinto il primo bando Urban Innovative Action grazie al quale l’ex ospedale di Villa Salus, ormai abbandonato da anni, diventerà un luogo di abitazione, centro studi, attività turistiche e produttive, in ottica interculturale e ambientale. Sono state illustrate le tappe e la tempistica del cantiere edile e del cantiere sociale. I lavori di costruzione dell'edificio residenziale e di ristrutturazione di quello che diventerà il Centro studi sono in partenza, così la sistemazione dell'area verde esterna, il tutto secondo criteri di accessibilità e di ridotto impatto energetico. ASP Città di Bologna, che nel progetto guida il coordinamento del WP “Welfare”, ha illustrato le tappe che porteranno ad Aprile 2020 alla sperimentazione di un modello di abitare condiviso. A partire dall'esperienza dei Servizi alle persone e dei co-housing pubblici che ASP ha promosso in questi anni, l'idea è quella di creare una comunità plurale e mescolata che voglia condividere un'esperienza, secondo criteri di motivazione, impegno per la comunità e sostenibilità. Sono previsti quindi incontri a cadenza regolare con i cittadini di varie origini e di varie età a cui il progetto si rivolge per definire insieme i valori e le regole condivise; il prossimo appuntamento sarà il 7 maggio 2019. Salus Space è anche creazione di nuove opportunità di lavoro e servizi di ristorazione, per la cura del verde, laboratori di artigianato e un nuovo teatro per la città; prima dell'estate diverse iniziative e laboratori gratuiti aperti a tutti/e animeranno il Quartiere, creando occasioni di formazione e di incontro. Leggi altri articoli sulla serata pubblica del 9 aprile e sui progetti in corso: da Iperbole - Salus Space: al via i lavori Il Resto del Carlino - Salus Space pronto nel luglio 2020 dal sito di Salus Space: Affollato incontro di aggiornamento per Salus Space I progetti europei di ASP Città di Bologna
Il nuovo servizio di transizione abitativa comincia a delineare una precisa mission con l’avvio progressivo di esperienze importanti di accoglienza di famiglie in condizione di fragilità abitativa: la struttura di via della Beverara 129, il Galaxy (avviato nell’ottobre 2015 a seguito di sgomberi cittadini, per l’accoglienza di circa 80 famiglie), la strut-tura per l’emergenza abitativa di via Battistelli, la struttura del Piratino, l’ostello San Sisto. Grazie al finanziamento PON Metro l’Agenzia sociale per l’affitto, che ha come principale obiettivo quello di supportare i nuclei accolti in transizione abitativa o pronta accoglienza, ASP ha sperimentato nuove soluzioni per garantire l’autonomia economica necessaria per la ricerca di un alloggio nel libero mercato. Il lavoro dell’Agenzia attraverso frequenti colloqui con i nuclei pronti all’uscita dal servizio di transizione abitativa, con agenzie immobiliari a Bologna e provincia, con tutti i soggetti che si occupano della questione abitativa a Bologna, ha permesso di mettere in luce una realtà locale molto attiva ma frammentata. Questo lavoroha portato a spostare lo sguardo anche, e soprattutto, verso coloro che hanno un qualsiasi tipo di problema abitativo non ancora conclamato, iniziando così a progettare un servizio innovativo non più solo concentrato o dedicato ai nuclei in transizione abitativa, ma soprattutto orientato ad azioni di prevenzione all’emergenza abitativa. Per il nuovo disegno dei servizi per gli Adulti fragili, l’andamento dei Servizi di Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta gestiti da ASP Città di Bologna si è caratterizzato per una progettualità ampia e innovativa, resa possibile anche dall’assegnazione ai Servizi di una ulteriore linea di finanziamento denominata “Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale” ripartito sui territori, fra cui la città di Bologna attraverso il “Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà”. Tali misure hanno consentito al sistema della grave emarginazione adulta di potenziare i propri servizi sulle marginalità (dai dormitori all’unità di strada, dall’housing first ai laboratori fino ai centri diurni) e avviare progetti per l’inserimento lavorativo e alla formazione professionale di persone in condizioni di fragilità. Sempre grazie al finanziamento Pon Metro, è stato possibile potenziare il Servizio di Housing first, consolidando l’accoglienza di 73 ospiti, dando spazio a diversi target di persone (senza dimora, ex detenuti, persone LGBTQ). Tratto da ASPNEWS 4/2018 - Scarica il pdf ASP NEWS 4 2018
Beverara 129 propone da lunedì 1 ottobre, in Via della Beverara n. 129, un corso gratuito di prima alfabetizzazione in lingua italiana L2 per analfabeti. Il corso è finalizzato all'acquisizione e allo sviluppo delle competenze di base per partecipare ai corsi di livello A1 e A2. L'obiettivo è quello di permettere l'acquisizione delle competenze di base di scrittura e lettura attraverso l'uso di strumenti informatici e di supporti cartacei. Vedi programma. Pubblicato il 13 Settembre 2018
Il digitale è ovunque, la storia educativa è costellata di tecnologie sempre in cerca di connessione , proprio per questo è iniziato l’8 maggio un Laboratorio digitale,presso il Condominio Roncaglio in via Roncaglio 10/11. Un percorso gratuito, finanziato con fondi europei e articolato in 6 incontri a numero chiuso. Il corso si svolge dalle 14.00 alle 16.00 ed è tenuto da due Digital Coach. Vedi volantino. Nessuna tecnologia da sola può cambiare la società ma nello stesso tempo la società può cambiare e fare un salto di qualità se è in grado di utilizzare le opportunità che offrono le tecnologie. Oggi si impara moltissimo anche fuori dalla scuola. Il tema fondamentale diventa quindi la motivazione. Agganciare la motivazione in genere non è facile, ma farlo ignorando linguaggi e potenzialità del “digitale” è davvero difficile. Pubblicato il 17 Maggio 2018
Con Delibera dell'Amministratore unico Gianluca Borghi, ASP ha approvato un protocollo di intesa con il Comune di Bologna, Hera S.p.A. e Hera Comm. S.r.l., per azioni a sostegno degli utenti in carico ai Servizi Sociali del Comune di Bologna e di ASP, con morosità nei servizi acqua, teleriscaldamento, gas, energia elettrica forniti dalle società del Gruppo Hera. L’intento è quello di garantire risposta concreta ai bisogni essenziali di famiglie e persone in momenti di difficoltà. Tra gli obiettivi principali del protocollo, ridurre le condizioni di disagio socio-economico delle famiglie o persone in stato di bisogno accertato e prevenire la sospensione delle forniture. Una misura concreta per sostenere famiglie e nuclei in difficoltà, attraverso un lavoro di rete con i vari servizi presenti sul territorio, che mira a prevenire l’insorgere di situazioni emergenziali e a garantire la realizzazione di piani di intervento migliorativi delle condizioni sociali di nuclei e famiglie. Pubblicato il 1 febbraio 2018
BEVERARA 129 il nuovo centro di aggregazione all'interno degli spazi di ASP Città di Bologna, in collaborazione con Labidea e CVL (Coordinamento Volontari Lame), organizzano corsi gratuiti di “Taglio e Cucito” – “ Sartoria e Accessori” indirizzati alle donne. Avranno inizio il 4 ottobre 2017 presso i locali di Via della Beverara, 129/c. Vedi locandina I corsi hanno come obiettivo quello di insegnare le nozioni di progettazione di vestiti, modellistica, taglio, cucito e dare gli strumenti per Riparare e Ri-creare i propri abiti ed accessori. Sono corsi in cui la creatività si coniuga con la l'acquisizione di nozioni di base di cucito e dell'utilizzo della macchina da cucire: per imparare divertendosi. Pubblicato il 25 Settembre 2017
All’interno degli spazi di ASP Città di Bologna, nell’ex studentato Battiferro in Via della Beverara 129, Labidea e CVL (Coordinamento Volontari Lame) organizzano un laboratorio di Modellismo: tutti i giovedì e i martedì mattina, da giovedì 15 Giugno, dalle ore 10:00 alle ore 12:00. Per informazioni e iscizioni scarica qui il volantino dell'iniziativa. Pubblicato il 6 Giugno 2017
Sabato 6 maggio il condominio solidale Beverara129 (in via della Beverara 129 a Bologna) si svolgerà la Festa di Primavera Ci sei il sei? . A partire dalle ore 10, laboratori e attività ecologiche, giochi, attività di riciclo, pranzo etnico e tanto divertimento per grandi e piccini. L'obiettivo di Beverara129 non è solo quello di rispondere all'emergenza abitativa, ma anche di coinvolgere questi nuclei familiari e i minori in percorsi di inclusione. Guarda il programma della giornata. Approfondisci cosa è Beverara 129 Pubblicato il 2 maggio 2017