C’era una volta la casa di riposo. Oggi c’è la Casa Residenza Anziani (CRA) Saliceto, in via di Saliceto 71 a Bologna, che ha appena festeggiato i suoi primi 25 anni. Molto è cambiato da quando l’esperienza è iniziata, nel 1990, in un edificio nuovo, costruito a stella, con ambienti molto compatti e un’idea di servizio agli anziani tipica degli anni 80.
Oggi la struttura, che si caratterizza per un grande giardino in cui gli ospiti possono anche curare un piccolo orto, è articolata in tre reparti, molto integrati fra loro grazie agli spazi comuni e misti dal punto di vista delle condizioni di non autosufficienza delle persone assistite. Vi abitano 150 persone, mentre 3 posti sono riservati ai ricoveri temporanei, ad esempio per periodi di riabilitazione di almeno 30 giorni. La maggior parte delle persone sono anziane, ma non tutte. Per gravi patologie che impediscono di stare a domicilio, capita che entrino in struttura anche persone che non hanno compiuto 50 anni. La CRA, infatti, è dedicato alle persone non autosufficienti inserite nella lista unica del Comune di Bologna, in base alle segnalazioni dei servizi sociali territoriali e alla valutazione di un’apposita commissione. L’ospite più anziana è entrata qui quando ha aperto la struttura.
Quando arrivano nella Casa gli ospiti sono presi in carico da un’équipe, che segue il loro percorso e prepara un Piano Assistenziale Individualizzato. Le camere da letto sono singole, doppie, triple. Nella struttura lavorano un centinaio di persone, di cui 72 operatori, 24 infermieri, sei responsabili dell’attività assistenziale,
quattro medici, quattro fisioterapisti, tre animatrici, una coordinatrice di struttura, più il personale addetto alla portineria, al guardaroba, alla manutenzione e alla pulizia.
quattro medici, quattro fisioterapisti, tre animatrici, una coordinatrice di struttura, più il personale addetto alla portineria, al guardaroba, alla manutenzione e alla pulizia.
Le principali innovazioni negli ultimi anni sono stati l’introduzione del Piano Assistenziale Individualizzato, la nuova conformazione dell’edificio (caratterizzato da spazi comuni più aperti e da ingressi più ariosi alle stanze da letto) e i nuovi arredi e strumenti, come gli ausili per la movimentazione parziale o totale, le carrozzine basculanti e gli ausili sul letto, gli stessi letti snodabili elettrici, i materassi anti piaghe da decubito; tutti mezzi che permettono agli addetti all’assistenza di non fare sforzi fisici eccessivi e migliorano il benessere dell’anziano.
A indicare le novità è Paola Bulzamini, responsabile del Centro Servizi. “La condizione di non autosufficienza può essere di tipo cognitivo o può derivare, ad esempio, dagli esiti di un ictus o di una frattura”, ci ha spiegato. Per questo è importante il Piano Individualizzato, che può essere rivisto in ogni momento, se si presentano delle novità.
Anche il contesto è cambiato e oggi è caratterizzato da “una maggiore complessità, sia degli aspetti sanitari che delle problematiche sociali degli ospiti, e non solo riferito agli anziani, perché sul territorio mancando strutture per persone adulte con handicap gravi, capita che queste vengano accolte qui da noi in via di Saliceto”. Poi “è cambiato il rapporto fra generazioni”, nota Bulzamini,
“i figli e/o i coniugi delle persone assistite spesso lavorano. Di solito hanno già fatto l’esperienza della badante a domicilio, ma non è più sufficiente”.
“i figli e/o i coniugi delle persone assistite spesso lavorano. Di solito hanno già fatto l’esperienza della badante a domicilio, ma non è più sufficiente”.
In questi anni è cambiata la logica dei servizi sociali sul territorio ed è mutato anche il rapporto coi familiari degli assistiti. Se venti anni fa capitava più spesso che gli ospiti fossero persone senza famiglia, ai margini della società, oggi nella maggior parte dei casi, chi viene assistito è circondato da familiari che seguono con attenzione il percorso assistenziale-sanitario. Negli ultimi due anni si stanno però ripresentando casi di persone sole, senza reti di sostegno.
Tratto dal periodico di informazione di ASP Città di Bologna_Mosaico News nr. 3/2015