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Tra i servizi messi in campo da ASP Città di Bologna, ce ne sono alcuni sui quali non abbiamo ancora sviluppato approfondimenti dedicati: parliamo dei Servizi Sociali per la domiciliarità. Abbiamo colto così la palla al balzo e ne abbiamo discusso insieme al responsabile dei Servizi Sociali per la domiciliarità, Maurizio Maccaferri, e, in questo primo articolo andremo ad analizzare nel concreto il ruolo di questi Servizi e a quali persone sono rivolti. Il ruolo dei Servizi Sociali per la domiciliarità nel panorama di ASP Prima di tutto, va detto che il sistema dei Servizi Sociali alla domiciliarità è composto da professionisti assistenti sociali e responsabili delle attività assistenziali, che si occupano della valutazione dei bisogni e della definizione con l’utente e/o i familiari segnalati degli interventi socio-sanitari adatti alle condizioni della persona assistita. Così facendo si va ad instaurare sia una relazione di prossimità sia con l’assistito sia con il caregiver, al fine di garantire supporto alla domiciliarità. Gli interventi socio-sanitari che vengono messi a disposizione nel concreto sono i seguenti: - Assistenza domiciliare e servizi connessi - Centro diurno - Ricovero residenziale di sollievo - Assegni di cura L’ambito di questi servizi, dunque, è quello della non autosufficienza, tra i quali sussistono anche i servizi per anziani residenziali, che ASP gestisce direttamente. L’utente può accedere a tutti i servizi relativi alla domiciliarità del Comune di Bologna attraverso il servizio sociale territoriale o il servizio sociale ospedaliero. In questo modo viene preso in carico e viene effettuata una valutazione multidimensionale della persona in questione, tenendo conto di vari aspetti tra cui: autonomia residua, rete familiare e reddito ISEE. Anche se di solito sono i primi due fattori quelli più presenti nelle persone che hanno bisogno di aiuto in quest’ottica. L’obiettivo finale, perciò, è quello di riuscire a garantire assistenza alle persone offrendo il servizio a loro più congeniale, che può riguardare sia il fatto di fornire un servizio a domicilio adeguato, sia quello di contribuire economicamente per sostenere le persone che hanno in essere un regolare rapporto con un'assistente familiare. A chi si rivolgono i servizi alla domiciliarità: l’utente medio che viene coinvolto Quando si parla di servizi sociali alla domiciliarità, come accennato in precedenza, si fa riferimento alle persone non autosufficienti, in particolare a coloro che hanno superato il 65mo anno di età. Sono persone fragili, che vengono assistite perché non riescono a stare da soli in casa (il più delle volte a causa di una scarsa rete familiare alle loro spalle). Tra gli utenti che chiedono assistenza, ce ne sono molte che hanno sviluppato patologie psichiatriche, sintomi di demenza o percorsi di dipendenza da droghe o alcool in passato. Inoltre, solitamente, sono più le donne che richiedono questo tipo di supporto, rispetto agli uomini, questo anche a causa del generale andamento demografico. Non a caso, l’età media degli utenti si aggira sui 83-84 anni, con una spiccata prevalenza di persone italiane. Tra gli utenti dei Servizi Sociali alla domiciliarità vi sono anche persone di origine straniera, anche se ad oggi sono in numero esiguo. Non perdete i prossimi aggiornamenti in materia di servizi alla domiciliarità. Continueremo questo filone con nuovi spunti e tematiche nelle prossime settimane. Pubblicato il 5 febbraio 2021