"Il castello come noi l’abbiamo vissuto" del Centro sociale ricreativo culturale Il Mulino

 

 

 

 

Nara

Quando eravamo bambine (prima della guerra), il 24 maggio, festa della Madonna Maria Ausiliatrice e festa del paese, aprivano le porte del castello e noi visitavamo tutte le sale; andavamo sulla torre, era bellissimo per noi, era come entrare in una favola. Si andava anche nella chiesina, c’erano due statue monumentali, adesso c’è solo la riproduzione in cartone!

 

Arturina

Durante la guerra una parte diventò ospedale, ci sono stati i mutilati… i bersaglieri, fu anche occupato dai tedeschi.

 

Anna

Dopo la guerra una parte del castello è stata destinata a fabbrica di marmellata, cioccolata e lavorazione dei pomodori; c’erano anche degli appartamenti e in uno, al piano terra, abitava la Iolanda, la levatrice.

 

Renata

Quando alla fine dell’ottocento Pizzardi venne in possesso del Castello ormai in rovina, lo fece restaurare e ne adibì una parte ad asilo. Chiamò due suore e aprì un asilo che funzionò fino al 1920. Dopo la Liberazione, il castello fu dato in affitto ad associazioni e cooperative, vi si facevano le lavorazioni già dette e fu aperto a tutti; diventò luogo d’incontro, sala da ballo e cinema: nella sala dei Cinque  camini si facevano feste da ballo…

 

Nara

Io mi ricordo che venivo al cinema con Cesarino in braccio che prendeva il biberon, ora è sessantenne. Per un certo periodo in una sala c’è stata anche la chiesa: si facevano Cresime, Comunioni…

Quando negli anni ’60 finì il contratto di affitto alle associazioni non venne più rinnovato e noi cittadini abbiamo perso un luogo d’incontro. Poi, negli anni ’70 venne destinato all’ISTITUTO RAMAZZINI, importante Centro di Ricerca sul Cancro, tuttora attivo negli spazi del castello.