"Il pesce di Iole"
Sono nata a Rovello, sul fiume Po, in provincia di Ferrara nel 1927, primogenito di cinque fratelli. Eravamo contadini cosi detti “terziari”, cioè avevamo diritto ad 1/3 del raccolto, mentre 2/3 andavano al padrone del fondo. I miei si trasferirono a Bologna quando ero piccola ed è lì che sono nati alcuni dei miei fratelli. Abitavamo in zona Casteldebole, vicino ad un altro fiume, il Reno, che forniva occasioni di lavoro ed entrambi i miei genitori.
Mio padre, per non aver voluto prendere la tessera del fascio, non aveva diritto ad un lavoro stabile e doveva accontentarsi di lavori occasionali, la mamma andava a lavare i panni in Reno ed io spesso l'accompagnavo per aiutarla.
Un giorno che ero con la mamma al fiume, nell'acqua bassa, fra i sassi vidi un bel pesce che stentava a trovare l'uscita e, sotto la spinta dell'appetito, riuscii a catturarlo.
Ero molto orgogliosa della mia preda e lo portai tutta trionfante alla mamma, perché lo cucinasse e potessimo mangiarcelo a pranzo.
La mamma però non aveva l'olio per friggere il pesce e forse nemmeno la fantasia di cuocerlo in altro modo, tant'è che decise di venderlo, incurante della mia delusione e così il mio pesce se lo mangiò qualcun altro!
Per fortuna da adulta non mi sono mancate le occasioni per mangiar pesce, ma mi rimane il rimpianto di non essermi potuta sfamare con l'unico da me catturato.