"Progetto “Argento vivo” di AUSER" del Centro sociale ricreativo culturale Il Mulino

 

 

 

 

MARTA (80 anni)

“Non tornerei indietro, ho sofferto tanto da bambina! Eravamo in troppi otto fratelli e ho patito tante voglie. Mio  padre si è suicidato a quarantatré anni dal dolore procuratogli dai tedeschi che gli avevano bruciato tutto. La mamma era incinta ed il mio fratellino  a dieci mesi è morto per la pertosse".

Ora sono rimasti in cinque  fratelli e lei si sente tranquilla ed ha gioito della vita matrimoniale che non le ha fatto mancare nulla.

Ora purtroppo il marito ha avuto dei grossi problemi di salute ,dopo un lungo ricovero ospedaliero è finalmente rientrato a casa con grande trambusto organizzativo ma finalmente le cose si stanno mettendo al meglio.

"Nonostante non abbia più un minuto libero per me sono comunque soddisfatta!".

 

GERARDINA (77 anni)

Nata a Pompei rifarebbe tutto della sua vita tranne alcune cose:

  1. non si risposerebbe

  2. non riprenderebbe parenti in casa

  3. non aiuterebbe più così tanto i vicini di casa.

    Ha conosciuto l’amore a ventitré anni ed è stato amore a prima vista.

    A venticinque anni, giorno del matrimonio,  ha fatto per la prima volta l’amore con lui ed è a Bologna che ha imparato bene a farlo.

    Purtroppo il felice matrimonio, a causa di un incidente mortale sul lavoro, è finito troppo presto, ha trovato un compagno e finché eravamo fidanzati, racconta, era una persona squisita, dopo tre  mesi dal matrimonio si è trasformato, ho aspettato trentatré  anni e poi l’ho mandato via non mi dava mai un sorriso, un appoggio, con gli altri era gentile e premuroso ed io dovevo assolutamente pensarla come lui altrimenti diventava una belva.

    Mi sono rovinata la vita, ora sto bene e bene lo devo stare per forza! E’ andata così e non porto odio devo reagire e per stare meglio do tanto agli altri.

    Ha gioito delle piccole cose ed ora rimprovera sempre la figlia dicendole:

    "Io sto tutti i giorni con tante persone malate e sorridenti e tu ,che al contrario stai bene, sei sempre seria e storta!"

     

    MARIA (83 anni)

    Eravamo in sei , un fratello è morto durante la guerra.

    Ora purtroppo tutti abbiamo dei gravi problemi di salute, io sono rimasta cieca, gli altri.... chi ha avuto un ictus, chi un tumore..

    Avrei tante cose da raccontare ma faccio un riassunto della mia vita: sono nata a Rosola di Zocca sotto il Monte Questiolo, a venti  anni sono venuta a lavorare a Bologna e da allora sono sempre rimasta qua, ho trovato il mio amore e siamo insieme da sessantotto  anni!

    Ora è un momento difficile della mia vita perché essendo cieca dipendo da lui in tutto e per tutto, ma sono orgogliosa delle parole che mio marito ha detto la settimana scorsa a mia sorella:

    'Spero che Dio mi dia la forza per poter accudire Maria perché io senza di lei non potrei vivere!'

     

    ADRIANA (71 anni)

    Sono ultima di dodici  fratelli. Da piccola andavo a scuola a piedi e percorrevo tanti chilometri  di strada.

    Orfana di madre morta per infarto , due bambine della mia  stessa età! Mi prendevano in giro dicendomi che loro avevano la mamma e io no ! Per difendermi dalla rabbia  le picchiavo.

    In famiglia erano contadini e cambiavano spesso podere e quando il padre parlava con i nuovi padroni veniva accusato di avere troppi figli lui rispondeva:

    "Va beh  adesso vado a casa e ne ammazzo qualcuno!!!!!!!"  ( in dialetto)

    Prima della guerra si stava decisamente meglio, dopo purtroppo hanno bruciato tutto ed un fratello di nome Adriano è stato in campo di concentramento per quattro  anni poi fortunatamente  è ritornato ma non ne ha mai voluto parlare!

    Io porto il mio nome perché si pensava che lui  fosse morto, nel frattempo  sono nati due fratelli e la sua risposta al ritorno della guerra me la ricordo ancora oggi fu: "Ne ho visti tanti morire che avere due fratelli in più è un miracolo!"

    Lui era più grande di me di due anni e litigavamo spesso, un giorno ho preso un bastone l’ho imbevuto nella cacca di mucca e per fargli un dispetto l’ho fatto girare e l’ho sporcato tutto e ho preso tante tante  botte!

    Ricorda dell’infanzia un altro episodio avvenuto all’età di cinque  anni : il padrone che viveva vicino a loro la incolpava sempre di uccidergli i pulcini, un giorno è andata nel pollaio è salita su un gradino e si è messa una corda intorno al collo con l’intento di giocare ma la porta si è aperta e lei è rimasta impiccata. Per fortuna è arrivata la padrona di casa che l’ha slegata ed è fortunatamente riuscita a salvarla!

    Da bambina ero sempre allegra , ridevo sempre ma ora a causa di gravi problemi di salute non riesco più a godere di niente e non ce la faccio più a pensare positivo e per tutto ora mi emoziono e piango disperata.

     

    FAUSTINA (83 anni)

    Nativa di Vignola la città delle ciliegie.

    All’età di sette -otto anni,  la mamma lavorava nel mulino, lei aiutava in casa a spazzare e a pulire mentre le amiche andavano a divertirsi in Panaro.

    Al compimento dei quattordici  anni la padrona di casa come ringraziamento le fece la dote.

    Iniziò poco dopo a lavorare alla frutta .

    Del periodo scolastico ha tristi ricordi : in terza elementare avevano la maestra soprannominata “PONDGA” perché era una talpa con gli occhiali, i figli dei signorotti  le portavano sempre a scuola la frutta  ed erano intoccabili! Loro invece venivano prese per i capelli e fatte girare intorno.

    Ha un triste ricordo di un evento che l’ha segnata per tutta la vita: la maestra le ha preso il quaderno,  ha disegnato uno zero grande e con una spilla glielo ha legato dietro la schiena e l’ha fatta girare per tutta la scuola….che vergogna……Dell’infanzia ricorda  la colonia del Duce fatta costruire sul fiume Panaro dove ci si recava di giorno e la sera si ritornava a casa e la colonia di Sestola dove i maschietti facevano scherzi e burle alle bambine  ed a lei è successo più volte che le tirassero su il letto!

    Ricorda l’8 settembre ,giorno di ritirata dell’esercito italiano, lei abitava vicino al Teatro Medievale dove i soldati sostavano come caserma, furono fatti uscire tutti in fila per andare alla stazione e durante il cammino buttavano per terra i biglietti con gli indirizzi per dare notizie ai loro familiari.

    Io avevo dieci - undici  anni ricordo che furono tutti caricati sui vagoni e portati nei campi di concentramento, anche un fratello fu preso e si seppe che morì per stenti.

    C’erano i repubblichini e la moglie di uno di loro durante i rastrellamenti  si divertiva insieme alle amiche a deriderlo in tutti i modi. Nel piazzale impiccarono un giovane partigiano e nessuno si poteva avvicinare altrimenti gli sparavano.

    Ora vi racconto come ho incontrato il mio amore ed è stato il mio primo ed ultimo uomo.

    Abitavo a Vignola e andavamo spesso a ballare alla Casa del Popolo, capitava spesso che  mi accompagnassero a casa ma quando mi facevano delle avance mi spaventavo.

    Lavoravo alla frutta ed un pomeriggio sono uscita insieme alla mia migliore amica ed al suo fidanzato che mi ha presentato un suo amico , la prima impressione non è stata nulla di che, mi è sembrato piccolino quasi insignificante. Poi sono andata a fare la stagione a Miramare ed al ritorno abbiamo ricominciato a vederci, faceva 34 km col motorino per venire a morosa ma lo meritavo : “ero guardabile” e dopo tre mesi mi sono concessa a lui. Era un ragazzo molto garbato, rispettoso e molto carino e quando arrivava col motorino Morini mi stimavo tanto!

     Quando ci siamo sposati non avevamo un quattrino, io ho pagato la cucina e lui la stanza. Di mestiere faceva il sindacalista e non mancava mai alla Casa del Popolo trascurando anche la famiglia però io lo capivo..forse perché ero molto innamorata di lui! Mi ricordo ancora quando per lavoro è dovuto star via da casa per due mesi ed io ho scoperto di essere incinta! Lui mi telefonava e si raccomandava sempre dicendo: fanne conto del mio comunista!

     

    NIVALDA (91 anni) 

    Se ricordo la mia infanzia posso dire di essere stata bene finché non mi è venuto un fortissimo male ad una gamba che è durato per molti anni senza sapere cosa fosse..forse ho ereditato dalla mamma che era sempre a letto col male alle ossa. Nel bel mezzo della mia vita c’è il ricordo di un’appendicite in peritonite e di tre  pleuriti! Eravamo in tre  fratelli mia sorella Dionilla ed un fratello Renato il più piccolino, ora sono l’unica rimasta. Sono diventata mamma a ventisei anni , sono una ragazza madre e cosa vuol dire allevare un figlio sola lo so bene io, per lei ho sacrificato tutta la mia vita ma sono riuscita a garantirle un avvenire, pian piano grazie a soldi prestati sono anche riuscita ad acquistare un appartamento.

    Ho avuto anche un  intervento per tumore al seno e sono stata fortunata a guarire.

    Ora da quindici anni sto meglio,  ho tanto male alla schiena ma devo proprio dire di avercela messa tutta altrimenti non ce l’avrei fatta!

     

    VALENTINA (92 anni)

    E’ Nata IL 14/10/1924 ad Anzola Emilia, erano in dieci fratelli ed ora è l’unica rimasta.

    Da bambina era contadina ed andava a scuola a piedi. A casa avevano un allevamento di bachi da seta ed insieme agli altri bambini andavano a raccogliere le foglie per dargli da mangiare.

    Ricorda ancora la grande miseria , facevano la pasta in casa ed il padrone SUA ECCELLENZA LUIGI PEDERZONI le diceva : se fai la brava ti prendo con me a Roma a fare il viaggio di nozze, ma non doveva commettere lo sbaglio della sorella che si è sposata incinta!!!!!!!!!!!

    Ricorda ancora il tempo della guerra quando faceva la partigiana staffetta e portava tutti i giorni da mangiare ai partigiani e non aveva paura.

    Un giorno si è presentato un partigiano di Anzola e lei gli ha portato da mangiare nella stalla.

    Si è però poi saputo che era andato a fare la spia ma fortunatamente il giorno che la sono venuti a cercare chiedendo della ragazza grande e magra lei era andata a Bologna da sua sorella.

    Per vendetta hanno preso due suoi fratelli e li hanno mandati nei campi di concentramento, solo uno di loro si è salvato ma purtroppo è morto in un incidente stradale a Borgo Panigale.

    Durante i rastrellamenti fu caricato anche il parroco, all’arrivo dei treni salutò tutti con una preghiera e fu poi ucciso davanti alla sua parrocchia.

     A ventuno  anni, raggiunta la maturità, si è sposata.

    Finita la guerra lei e il marito avevano il TAXI e le auto blu (noleggio con conducente)

     

    LUCIA ( 78 anni) 

    In famiglia eravamo in trentuno, quattro  coppie di sposi , il primo ad uscire di casa fu suo padre e per me fu una sofferenza perché eravamo in tanti cugini e giocavamo tutti insieme. Quando andava a trovare lo zio Alfredo si sentiva urlare: cosa sei venuta a fare qui! Torna a casa tua!!! E non le davano nemmeno la cena. Questa frase non me la scorderò mai più ed ora chi mi fa una gentilezza per me è oro! Del periodo infantile mi ricordo uno zio che faceva le corna a sua moglie e lei insieme  a tutti gli altri dieci bambini lo hanno seguito e preso in flagrante e la nuora voleva annegarsi dal dispiacere.

    Ricorda anche quando arrivavano i padroni e tutti i bambini venivano chiusi nel porcile e gli dicevano: se state buoni e in silenzio quando arriva il “signorino” dopo vi friggiamo un uovo!

    Ora ho ancora una sorella ed un fratello, la sorella è proprietaria di sette/otto appartamenti a Borgo Panigale ma ha una rabbia ..perché deve pagare le tasse!

    Sono stata sposata cinquantaquattro anni, ora dopo la morte del marito ci ha messo un muro.

    A parlarne mi vengono le lacrime ma il mio cuore mi dice che dopo quattordici mesi che sono vedova mi sento rinata, ora vivo e non mi sento più dire “cretina”. Ora è bello telefonare , godo di un fiore, di piccole cose, mi piace tutto e più di tutto mi piace stare in compagnia. Ho avuto un solo figlio ma è venuto proprio come volevo io! Ora lotto con i soldi per arrivare a fine mese ma non mi dispero.

     

    ANGELA (79 anni)

    Della mia giovinezza mi ricordo soprattutto la paura che avevo di mio padre, diventata ragazzina mi diceva sempre di stare attenta con i filarini perché se mi fossi concessa prima del matrimonio mi avrebbe  tagliato la testa con la mannaia!

    Mi sono sposata a ventiquattro  anni con Benito  ed ho perso la verginità.

    Sono stata bene con lui, non mi ha fatto mai arrabbiare, andavamo molto d’accordo ma purtroppo è morto presto, sono quindici anni che sono vedova, abbiamo avuto due  figli ,una  femmina ed un maschio ,ora vivo con mio figlio.

    Adesso ho una terza figlia : la mia cagnolina “Milù”, è una bastardina molto birichina, tanto intelligente e mi fa un sacco di compagnia!

     

    ANNAFRANCA  (79 anni) 

    Parlare del mio passato dopo aver sentito tante storie di sofferenza mi fa star male ma negherei a me stessa tante cose belle.

    Ho avuto una mamma ed un papà molto presenti e premurosi ma la cosa più bella della mia vita è stato l’incontro con mio marito.

    Era veneziano, vivevamo a Venezia ed stato amore a prima vista,  è stata una storia meravigliosa!

    Abbiamo avuto due bambine che lui adorava poi purtroppo è morto e la mia vita dopo è stata un delirio. Mi è venuto il diabete dal dolore e mi sono ammalata di depressione, ora grazie alle figlie sto meglio, mi sono un po’ ripresa ma ancora oggi dopo trenta anni dalla morte sono ancora innamorata di lui e mi manca tremendamente.

    Ero insegnante, per un po’ ho insegnato poi mi hanno dato un incarico da segretaria e ho svolto questa attività fino alla pensione. Ho avuto diversi interessi ora la cosa a cui tengo di più è frequentare questi gruppi di incontro che mi permettono di condividere tante cose belle e per tutto ciò dico : GRAZIE.

     

     

    LIVIA (86 anni)

    Tutto mi è rimasto impresso della mia vita , sono nata nel 1930  a Bologna in via Azzo Gardino senza padre ( romagnolo) , ero la più piccola di tre  fratelli : una sorella ed un fratello.

    I miei fratelli andarono in collegio e pure io al compimento dei sette anni fui messa in collegio.

    Finita la guerra il giorno della Liberazione abbiamo avuto il permesso di ritornare a casa , ora in via San Leonardo. In collegio avevo imparato la scuola di maglieria e così ho iniziato a lavorare a Casalecchio, in seguito ho fatto la commessa e nel negozio mi ricordo c’era un pianoforte al quale mi dilettavo nei momenti in cui nel negozio non vi era nessuno.

    Dopo sono andata a fare il famoso gelato “MORETTO”,  poi ho lavorato in un hotel ed è lì che ho conosciuto un ragazzo che si è innamorato di me ed io di lui. A diciassette anni sono rimasta incinta ma quando gliel’ho detto lui mi ha risposto di essere già fidanzato quindi ho portato avanti la gravidanza e a diciotto  anni ho partorito. Mio fratello che ricordo aveva un carattere molto scorbutico mi ha buttato fuori di casa e ho vissuto brutti momenti. Per fortuna a ventitré  anni mi sono sposata con un amico di mio fratello ed abbiamo avuto una bambina.

    Ora sono bisnonna e mi sono trasferita qui vicino a mia figlia e vivo con la badante .

    Mio figlio abita vicino all’ippodromo e devo dire che si vogliono bene proprio come due fratelli!