Cosa è cambiato da quando ha iniziato a lavorare in via di Saliceto?
Lavoro qui dal 1990. E’ cambiato proprio tutto. Sin dall’inizio ci siamo dedicati alla cura e all’assistenza degli anziani, ma alcune figure professionali allora non esistevano; eravamo tutti assistenti di base e abbiamo iniziato il nostro percorso qui. Ci sono stati enormi progressi, perché non avevamo gli ausili di oggi. Per esempio, sono cambiate le procedure per l’igiene, un tempo usavamo le brocche e i guanti di gomma, oggi abbiamo prodotti più efficaci.
 
L’accoglienza è molto migliorata, ora è più strutturata. L’organizzazione attraverso l’introduzione della responsabile di reparto permette di fare un’accoglienza più dettagliata. La persona che arriva viene accolta da un’équipe di reparto formata dal responsabile delle attività assistenziali, dal fisioterapista, dal medico e dall’infermiere. Di solito la persona è accompagnata dai parenti e questo è d’aiuto alla raccolta della sua storia sociale e sanitaria. Se sarà residente in via definitiva, si valutano le sue capacità residue e si cerca di capire cosa possiamo fare per mantenerle e migliorare la sua situazione.
 
Dopo 30 giorni l’équipe compila il Piano Assistenziale, che sarà revisionato ogni 6 mesi, se nel frattempo non si presentano altre necessità. Insomma, il Piano Assistenziale deve essere sempre una fotografia attuale.
 
Una cosa da notare è che da dieci anni a questa parte la soglia anagrafica si è abbassata, entrano persone con patologie paragonabili a quelle geriatriche, per esempio per gli esiti di aneurismi cerebrali. Ma la patologia prevalente è la demenza.
 
 
Che attività si fanno fare oggi agli ospiti?
Ogni giorno le animatrici di reparto preparano un programma di attività, sia per il mattino che per il pomeriggio. Poi ci sono le feste, comprese quelle di compleanno, che vengono accorpate l’ultimo venerdì di ogni mese, e attività a cadenza settimanale nel salone.
 
In base al Piano di Assistenza Individuale gli ospiti possono essere coinvolti in diverse attività, come la musicoterapia, reminiscenza e attività manuali, come ad esempio la cura dell’orto e del giardino. Poi, sempre in base al Piano, è possibile fare sedute individuali o di gruppo di Validation, un approccio basato su un atteggiamento convalidante, che parte dal presupposto che ciò che l’anziano vive dentro di sé è la sua realtà e va accettata, condivisa e riconosciuta. Abbiamo visto che abbassa i disturbi comportamentali e l’uso dei farmaci.
 
 
Com’è la vita di reparto?
La situazione può cambiare ogni ora, da parte nostra serve molta elasticità. Non ci si annoia mai!
 
 
Tratto dal periodico di informazione di ASP Città di Bologna_Mosaico News nr. 3/2015