
Porte aperte a Santa Marta. Nel prestigioso edificio storico nasce un nuovo modo di abitare per la terza età
L’importante Progetto del Senior Cohousing Santa Marta vede giungere al termine i lavori di profonda ristrutturazione e ammodernamento che permetteranno a Santa Marta, una parte di storia di Bologna, di diventare futuro. Le ampie sale e gli spazi comuni, i corridoi di passaggio e di sosta, il giardino che collega il complesso al Quartiere e alla sua vita pulsante hanno reso Santa Marta il luogo ideale per la realizzazione dell’ambizioso progetto dedicato ai “giovani anziani”, persone dai 60 ai 70 anni dotate di autonomia che desiderano vivere in un innovativo contesto di relazione e socializzazione. Persone connesse sia con chi è lontano, attraverso internet, sia con chi abita a fianco, nella creazione e realizzazione di esperienze di vita fatte di condivisione, cooperazione, collaborazione. La qualificazione ambientale ed energetica dell’immobile, la realizzazione di appartamenti di un alto livello di comfort, anche attraverso l’utilizzo della domotica, hanno rappresentato la prima parte del progetto. Per l’attuale fase progettuale è previsto un confronto attivo con le persone direttamente interessate a sperimentare questa nuova opportunità di abitare o con coloro che desiderano contribuire a definire un servizio innovativo per la città, attraverso: • una visita guidata al cantiere, ormai in fase di ultimazione • la partecipazione ai successivi incontri di gruppo pensati per discutere proposte e suggerimenti sull’ultimazione degli appartamenti, sui servizi aggiuntivi, sulle facilitazioni e il supporto nella vita quotidiana, per i futuri abitanti. Porte aperte dunque nei giorni: • mercoledì 22 novembre dalle ore 14.00 alle ore 16 • lunedì 27 novembre dalle ore 10.00 alle ore 12.00 per effettuare una visita guidata a Santa Marta. La partecipazione è libera e non richiede prenotazione, è sufficiente presentarsi in Strada Maggiore n.74. Per maggiori informazioni contattare Roberto Forni al 3383131657 dalle 10.00 alle 16.00 da lunedì al venerdì o scrivere all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. document.getElementById('cloaka2a2f36674632c65653cc6c71c32962f').innerHTML = ''; var prefix = 'ma' + 'il' + 'to'; var path = 'hr' + 'ef' + '='; var addya2a2f36674632c65653cc6c71c32962f = 'roberto.forni' + '@'; addya2a2f36674632c65653cc6c71c32962f = addya2a2f36674632c65653cc6c71c32962f + 'aspbologna' + '.' + 'it'; var addy_texta2a2f36674632c65653cc6c71c32962f = 'roberto.forni' + '@' + 'aspbologna' + '.' + 'it';document.getElementById('cloaka2a2f36674632c65653cc6c71c32962f').innerHTML += ''+addy_texta2a2f36674632c65653cc6c71c32962f+''; UN PÒ DI STORIA… Il Complesso Monumentale di Santa Marta rappresenta un importante patrimonio culturale nel quale vive la memoria comune della città. Nato nel XVI secolo come monastero delle monache di Santa Caterina, nel corso dei secoli è stato sede di diverse istituzioni assistenziali. L’edificio dotato di un ampio giardino interno ha una superfice di circa 4.000 metri quadri ed è edificato nel cuore della città storica.Leggi tutto
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Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: incontro pubblico "Le forme dell'accoglienza"
Il prossimo 20 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il progetto SAI realizza un incontro pubblico dedicato alla cittadinanza per far conoscere le diverse forme dell’accoglienza dedicate ai minori stranieri non accompagnati accolti nel territorio metropolitano. L’appuntamento è alle 17 e 30 presso la Casa di Quartiere Katia Bertasi in via Aristotele Fioravanti, 18/3 a Bologna per assistere alla presentazione di alcuni video realizzati durante diverse esperienze di accoglienza e ascoltare le testimonianze dei protagonisti. L’assessore al Welfare, nuove cittadinanze, fragilità del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo e il Cardinale di Bologna e Presidente CEI, Matteo Maria Zuppi, porteranno il loro contributo concludendo l’incontro. Scarica la locandinaLeggi tutto
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Al via un corso di formazione per assistente familiare a domicilio per persone non autosufficienti rivolto a beneficiari/e del progetto SAI dell’Area Metropolitana di Bologna
Il progetto Sai dell’Area metropolitana di Bologna è fortemente impegnato nell’accompagnare le persone accolte verso l’autonomia. È proprio per sostenere tale percorso che il progetto organizza e realizza corsi di formazione professionale, avvalendosi della collaborazione di enti di formazione accreditati, finalizzati alla formazione delle persone accolte in un’ottica di facilitazione dell’inserimento lavorativo nei settori maggiormente richiesti. Tra questi, l’ambito dell’assistenza familiare a domicilio per persone non autosufficienti rappresenta un'opportunità importante sia per le persone accolte nel SAI che per rispondere alle necessità delle famiglie del territorio. È infatti questo l’ambito in cui si colloca il percorso formativo in partenza il prossimo 14 novembre, ideato e progettato da Asp Città di Bologna, che ha messo a disposizione la propria esperienza e competenza nell’ambito della cura a persone non autosufficienti e reso disponibili le proprie sedi per lo svolgimento di stage. Il percorso formativo tratterà i seguenti argomenti: - Preparazione pasti e gestione della casa. - Comunicazione e relazione con le persone assistite e i loro familiari. - Assistenza a persone affette da malattia di Alzheimer e demenza senile. - Igiene della persona e accudimento. - Tecniche di movimentazione e sollevamento persone non autosufficienti. - Gestione delle emergenze. Inoltre, durante il corso verranno forniti ai/alle partecipanti gli strumenti linguistici indispensabili per comunicare nelle situazioni di vita quotidiane e il linguaggio tecnico legato all’assistenza. Il corso di formazione prevede anche un modulo dedicato alla sicurezza sul lavoro e il conseguimento della certificazione HACCP per la manipolazione di alimenti. Al termine della formazione teorica, i corsisti potranno effettuare 80 ore di stage presso i centri multiservizi messi a disposizione da ASP Città di Bologna dove gli/le stagisti/e saranno affiancati/e da Operatori/trici Socio Sanitari/e in servizio presso le strutture stesse, con l’obiettivo di consolidare le nozioni precedentemente acquisite.Leggi tutto
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Il naufragio visto con gli occhi dello spettatore
Nello scenario degli appennini torna lo spettacolo di Cantieri Meticci Il Violino del Titanic , per indagare sulle scialuppe di salvataggio del nostro tempo. di Marco Marano Nell’ambito delle attività di accoglienza del progetto territoriale SAI, la sera del 4 novembre 2023, presso la Polisportiva di Silla, località di Gaggio Montano, in provincia di Bologna, verrà replicato spettacolo Il Vilolino del Titanic una delle più importanti rappresentazioni teatrali della Compagnia bolognese Cantieri Meticci. In scena dal 2013, si pone nella prospettiva di abolire la separazione tra pubblico e attori, proponendo l’esperienza immersiva del naufragio. I trenta attori, italiani, migranti, richiedenti asilo e rifugiati diventano quindi guida per gli spettatori, con cui sono a diretto contatto, dentro un sistema scenico che muta continuamente. Il tema che attori e spettatori insieme devono risolvere è quello di capire quali sono le scialuppe con cui salvarsi dal naufragio: Quello che ci sta a cuore – ci dice Pietro Floridia, autore e regista dello spettacolo – è di far vivere allo spettatore una esperienza dall'interno, mettendo in discussione la sua posizione di sicurezza (quella di stare seduti in una sedia, ndr), attraverso cui sono spettatori dei naufragi altrui. Chiedo agli spettatori in prima persona di vivere il naufragio... Il Violino del Titanic, è in qualche modo una summa di metafore che appartengono al nostro tempo, come l'iceberg che rappresentale crisi sociali, economiche e culturali che investono il mondo sociale,oppure la prima e la terza classe, e le scialuppe che non bastano per tutti. Quindi chi si salverà dal naufragio? I lenzuoli che attori e spettatori fanno scivolare, nel finale, lungo tutto lo spazio di rappresentazione stanno a significare la ricerca comune di una scialuppa attraverso cui potersi salvare. Gli spettatori si alzano dalle sedie e partecipano al naufragio, cercando di capire con quale scialuppa potersi salvare, ma di scialuppe non ce ne sono per tutti: gli spettatori cambiano posizione – ci suggerisce il regista - dalla comodità (della sedia, ndr), alla scomodità della ricerca di una scialuppa. L'idea è quella che ci si salva quando c'è un gruppo coeso che può collettivamente supportare la comunità a traghettare in questi tempi mortiferi... Come riportato dal sito di Cantieri Meticci, lo spettacolo nacque nell’ambito del progetto internazionale Acting Diversity, in partnership con Compagnia Teatro dell’Argine, Al-Harah Theater e Badac Theatre Company, con il sostegno di Anna Lindh Foundation. Ma Il violino del Titanic ha un'altra particolarità, quella di essere stata raccontata da quattro fumettisti, durante le prove dello spettacolo. Ecco come lo racconta Cantieri Meticci: Quattro fumettisti entrano nella sala prove di un teatro. Lì incontrano un regista e 40 attori provenienti da 14 paesi diversi, stanno preparando uno spettacolo che parla della crisi che affligge i nostri tempi, usando la tragedia del Titanic come metafora di partenza. Si siedono in un angolo e si mettono a disegnare. Dopo mesi di cronache settimanali, on line sul blog del Girovago, gli Expris Comics danno alla luce tre storie tra fumetto e illustrazione che parlano di zattere, affondamenti, sommersi e salvati, rubando qua e là immagini, storie e volti agli interpreti dello spettacolo. Gli Expris Comics coinvolti sono: Innai Marini, Federo Trofo, Antonella Selva e Francesco Lopez Visicchio.Leggi tutto
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